Buonasera anonima mi ha stupito leggere che nonostante lei si sia recata da uno psicologo il trend dell’ansia non si sia interrotto o ridotto. Di solito ciò accade, certo non sempre in 1 o 2 colloqui come talvolta le persone con disturbi d’ansia si aspetterebbero.
I fiori di Bach o i rimedi che chiede e le consigliano erboristi e naturopati possono essere un rimedio valido e alcune volte in grado di neutralizzare il vissuto ansioso bloccante del panico; però lo stile che lei segnala va oltre al bisogno di un appianamento del sintomo, c’è da affrontare ciò che stà dietro a quel vissuto ansioso, debordante, talvolta terrificante, intorno al vivere nel suo ambiente e quello richiede motivazione e tenuta nel tempo: richiede un suo investimento.
Ciò che emerge nel suo scritto è una progressione del disagio nei 5 anni trascorsi (almeno 5). Credo sia importante si orienti alla combinazione di due cose: una cura sintomatica che le permette di continuare ad affrontare gli impegni della vita e ad un percorso psicologico di medio periodo per affrontare e rivedere pensieri, emozioni e vissuti che lei non accetta di buon grdo, prima che evolvano in qualcosa di più complesso e problematico.
Un ultimo aspetto:
- se da un lato la cura di una sofferenza non sempre è dolce e porta immediato sollievo, infatti accade che la cura inizi con il dover sopportare ulteriore sofferenza a quella conosciuta, che solo piano piano e in seguito verrà ridotta;
- dall’altro valuti se lo psicologo che ha consultato è adatto per il suo bisogno, non sempre il ruolo svolto soddisfa la persona del richiedente, certe cose (e il rapporto con lo psicologo è una di queste) funzionano se il rapporto funziona, se le persone sentono che possono collaborare proficuamente, altrimenti i risultati del lavoro fatto, stentano a mostrarsi.
Cordialità
di Dottor Luca Vivaldi