Vesak, la festa del risveglio
“La commemorazione del Vesak offre la preziosa opportunità di riflettere su come gli insegnamenti del buddismo possano aiutare la comunità internazionale a fronteggiare le sfide incalzanti del presente” Queste le parole di Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, a proposito di questa ricorrenza buddista tutta da scoprire
L’essere una società multietnica apre infiniti scenari dal punto di vista culturale: se, anche solo cento anni fa, le distanze costituivano delle barriere anche invalicabili, ora con qualche ora di aereo o di navigazione online, possiamo entrare in contatto con culture dall’altra parte del mondo in modo diretto (recandovicisi di persona) o indiretto (attraverso la conoscenza mediata da internet o dai libri).
In entrambi i casi, abbiamo la straordinaria possibilità di scavalcare i nostri confini e di crogiolarci in un bagaglio di conoscenze potenzialmente inesauribile.
Quanto può essere affascinante scoprire le tradizioni, i costumi, le usanze di popoli tanto lontani e ricchi di magia?
Oggi vi portiamo alla scoperta del Vesak, una ricorrenza di origini buddiste.
Che cos'è il Vesak?
La festa di Vesak è presente in tutti quei paesi (per lo più dell’estremo oriente) che hanno accolto la tradizione buddista, seppur in gradi e tonalità diverse; celebra la nascita, l’illuminazione e la morta del Buddha storico, simbolicamente racchiuse in un unico evento.
Menzionato nei Veda, il termine si riferisce al secondo mese del calendario indù corrispondente ad aprile-maggio e significa letteralmente "diramato" e si riferisce, verosimilmente, alla forma della costellazione dell'Ariete (Mesha) attraversata dal sole in questo periodo dell'anno.
Questa mobilità della data è dovuta al fatto che molti popoli utilizzano i calendari lunari e dunque le ricorrenze sono “mobili” ovvero connesse con le fasi lunari. Anche da noi, la data della Pasqua è “mobile” perché si celebra la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera e dunque cambia.
Tornando al vesak, designa una manciata di giorni considerati sacri e di profonda densità spirituale per l’umanità intera.
L’idea di fondo è quella di una connessione tutta speciale tra umano e divino che giungono a toccarsi, lambirsi. L’uomo così è infuso di scintilla sacra e ha l’opportunità di elevarsi al fine di condurre una vita nuova e illuminata. Non a caso, una delle decorazioni tipiche è proprio quella delle candele oppure delle lanterne di carta di riso che abbeliscono le strade e le abitazioni.
Danze, musiche e meditazioni rendono l’evento diverso da paese a paese, riscaldandolo con le tradizioni tipiche di ciascuno in una girandola di colori. A livello generale, i fedeli sono chiamati a partecipare alle cerimonie nei templi praticando offerte e elevando preghiere per onorare il Buddha di cui si ricorda e celebra la vita. La comunità riafferma gli 8 sacri precetti dell'Illuminato che dovrebbero guidare l'esistenza dei monaci e dei laici (seppur chiaramente in misure diverse) e si dedica a opere pie verso i meno fortunati.
Una ricorrenza di elevazione personale, dunque, che ricompatta la comunità intorno a dei valori spirituali condivisi basati sulla generosità e l'amore universale. Il senso profondo è infatti quello di nobilitare la propria vita sull'esempio del Buddha in modo sobrio, autentico e puro creando un trait d'union tra passato e presente.
Nei paesi a maggioranza buddista come la Thailandia, il Laos, la Cambogia, il Myanmar, il vesak ha un'importanza assimilabile al nostro Natale: è un giorno tutto speciale durante il quale si organizzano processioni, cerimonie, incontri con i monaci; si allestiscono spettacoli con danze e musiche per ricordare i momenti significativi del Buddha, si decorano le strade con le lanterne caratteristiche e si condivide la festa con i famigliari e i monaci, nei piccoli villaggi addirittura con tutta la comunità.
In Sri Lanka è festa nazionale e viene celebrata con i caratteristici vesak panels, ovvero delle riproduzioni in legno di grandi dimensioni dei personaggi legati alla vicenda del Buddha che vengono sapientemente dipinte e illumninate: la capitale, Colombo, diviene l'epicentro della festa e si addobba riccamente attirando turisti da tutto il mondo.
All'estremo opposto, ovvero i paesi dove i buddisti sono solo una minoranza, comunque non si rinuncia a onorare questa ricorrenza: in Malesia ogni tempio e, anzi, persino in quelli indù che considerano il Buddha una reincarnazione di Visnu, organizzano delle celebrazioni così come in Indonesia dove i fedeli si radurano nell'antico tempio di Borobudurm per delle meditazioni collettive.
In Vietnam il buddismo ha conosciuto momenti storici di persecuzione fino alla definitiva legittimazione a fine degli anni '80: la festività segue dinamiche analoghe a quelle dei paesi confinanti.
A Singapore si illuminano tutte le statue del Buddha con le candele e ci si riunisce nei luoghi di culto; in città è presente un tempio importante detto "Della reliquia del dente di Buddha" all'interno della China town e il secondo più grande dell'Asia, entrambe sedi di grandi celebrazioni.
Sebbene questa festa sia patrimonio buddista, in realtà è riconosciuta e onorata in tutto il mondo, anche in Italia: sul nostro territorio sono previste tutte una serie di iniziative legate alla ricorrenza sia nei vari monasteri sparsi sulla penisola che in alcune grandi città come Roma.
Questi appuntamenti costituiscono un’occasione per conoscere meglio il messaggio del Buddha, ormai divenuto molto di moda e, proprio per questo, talvolta molto impoverito o travisato, e per avvicinarsi alla vita dei monasteri, luoghi ricchi di fascino e pace.
Leggi anche Diwali, la festa indiana delle luci >>
Una precisazione sulla data esatta del Vesak
Come anticipato nel precedente paragrafo, il vesak è una festa mobile dunque la sua data non è fissa. Nel 2016 è celebrata il 21 maggio, ma a seconda delle tradizioni la data può variare leggermente.
Per maggiore chiarezza, riportiamo la dichiarazione dell’Unione Buddista Italiana (UBI) che spazza via ogni dubbio: “Come UBI nel 2012 abbiamo stretto con lo Stato italiano un’intesa che, all’art 24, prevede un riconoscimento della festa del Vesak, fissata convenzionalmente l’ultimo sabato e domenica del mese di maggio di ogni anno. Quindi è possibile che alcuni centri festeggino il 21 maggio, noi come UBI festeggiamo il 28 maggio”, spiega la vicepresidente Maria Angela Falà.
Per approfondire:
> Meditazione Buddhista: tecnica e benefici
Immagine | wikipedia