Il mistero e i benefici dei 5 tibetani
Vediamo insieme da vicino i 5 riti tibetani, tanto misteriosi quanto efficaci
Hanno una carica spirituale ed energetica molto alta e creano nel corpo uno stato di benessere generalizzato: scopriamo i 5 tibetani e il mistero che li circonda
Il mistero dei cinque tibetani
I 5 riti tibetani sono degli esercizi rituali che consentono di far lavorare a una velocità buona tutti i chakra.
Questi 5 riti sono eseguiti con la dinamica del respiro:
- Il primo rito accelera la velocità dei vortici nel giro che si compie da sinistra verso destra.
- Il secondo rito richiede molto lavoro addominale con sollevamento di gambe e capo da supini.
- Immediatamente dopo va praticato il terzo, che allunga specialmente il tratto cervicale e dorsale della colonna.
- Il quarto rito fa lavorare molto braccia, glutei, gambe e addome.
- Il quinto parte dalla posizione a V capovolta e arriva al piegamento verso terra.
Questi esercizi permettono l'esecuzione del Traya-Bandha, detto anche Tria-bandha, che è l'insieme delle tre contrazioni fondamentali dello yoga: il Mula-Bandha, l'Uddiyana-bandha e il Jalandhara-bandha.
I riti fruttano l'energia dinamica del movimento e, connettendo il lavoro del muscolo pubo-coccigeo e di tutto il pavimento pelvico, vanno a innalzare l'energia, portandola dal bacino ai piani superiori. In questo sta il primo dei misteri dei tibetani: nell'elevata possibilità di trasformare, aprire, far fluire.
Il primo a svelarne in maniera più organica e strutturata l'efficacia di questa pratica di cui non si conosce l'origine è stato Peter Kelder che ha trasmesso gli insegnamenti del colonnello Bradford, che entrò in contatto diretto con questi riti.
I benefici dei 5 tibetani
Dobbiamo ricordare che i chakra sono correlati al corpo energetico ma hanno grandi legami con le ghiandole endocrine che sono ritenute delle loro propaggini "cristallizate".
I 5 riti tibetani costituiscono una tecnica efficace per ridistribuire l'energia all'interno di tutto il corpo, stimolano il flusso sanguigno, promuovono lo scorrere dell'energia vitale grazie al canale midollare che accoglie la corrente ascensionale dell'energia.
Il corpo si ossigena davvero e sul lungo periodo ne beneficia anche l'equilibrio a livello dell'indice glicemico; si evitano accumuli a livello della testa e del cuore, si combattono ristagni energetici e si aumenta la capacità di inviare la fonte di ossigeno.
Il lavoro muscolare è garantito, una flessione è sempre seguita da un'estensione, si allungano i tendini, i tessuti trovano il giusto rilassamento e simultaneamente la colonna vertebrale si muove in modo funzionale. Se si respira adeguatamente durante l'esecuzione degli esercizi, l'energia fluisce all'interno del bacino e poi sale verso l'alto. I muscoli della colonna, i glutei, i muscoli addominali, le spalle, le braccia, le gambe, tutto viene sollecitato in modo equilibrato.
Molto importante ai fini di una corretta esecuzione è la concentrazione: cercate di pensare ai tibetani come a uno spazio personale, proprio, silenzioso, sacro. Quando subentrano altri pensieri, tornate alla tecnica e cercate di dare la precedenza a questi esercizi prima di altre faccende, che siano cellulari o pensieri.
I benefici si sentono prima se lavorate con intenzione e cura. Svolgere i riti quotidianamente migliora la postura e non solo: i pensieri si puliscono, si eliminano le scorie, si sviluppa presenza grazie all'attenzione all'esecuzione e al respiro durante la stessa.
Breve storia della medicina tibetana
Per approfondire:
> Meditazione tibetana: tecnica e benefici