Riprendersi la città con gli sport urbani
Il cuore della città non va solo a colpi di clacson. Sentirla pulsare insieme al battito cardiaco vuol dire, in qualche modo, riprendersela. Di giorno, di notte, emergono nuovi sport urbani che stanno a metà tra rito e sorpresa, dal night running ai flash mob
C'è una tribù nella città, più di una. Vengono fuori di notte o di giorno, indifferentemente; sono in molti, coinvolgono amici di amici. Organizzano e lanciano eventi con estrema facilità, eventi per divertirsi, incontrarsi. I seguaci degli sport urbani hanno smesso da tempo di lamentarsi del posto in cui vivono, dello smog, delle cose che non vanno. Hanno deciso che l'allenamento e il corpo hanno sempre la meglio e, senza dubbio, sanno come riprendersi le città per viverle, amarle, migliorarle.
Night running: sudore, silenzio e notte
Partiamo dal più notturno tra gli sport urbani. L'appuntamento non è fuori dalla palestra. L'appuntamento si può fissare ovunque. Il percorso non è rigido, basta avere l'elasticità per pensarlo in misura alle proprie capacità fisiche. Cappuccio, scarpette, polpacci, felpe, cuffiette, amici. E poi solo sudore e notte.
Quando cala il buio la città si mette sottopelle i suoni del caos diurno, si macinano falcate, si tolgono i pensieri o si incorporano come si deve.
Milano già si sta popolando di corridori lombardi di qualsiasi età che si sono uniti e hanno formato il gruppo dei Podisti di Marte che una volta al mese, come dichiara il loro stesso manifesto "cercano di contagiare la città con un concentrato di stucchevoli buone intenzioni". Elargiscono fiori, post-it, annunci di attraversamenti pedonali alieni, colori, sorrisi ai vigili, cortesia agli automobilisti. Nessuno è in gara con nessuno, ciascuno corre al proprio ritmo, niente è a pagamento.
Se abitate nei dintorni di Modena potete invece informarvi sull'iniziativa conosciuta come Run 5.30 che avverrà il 10 giugno 2011 (le iscrizioni sono aperte). Dopo l'evento di Milano del settembre 2010, il progetto si ripete nel modenese ed è organizzato da una tripletta efficace composta da marito e moglie, Sergio Bezzanti e Sabrina Severi, pubblicitario lui, biologa lei, e Corrado Borelli, imprenditore nel settore dell'industria ceramica e dello sviluppo immobiliare. I tre, appassionati di corsa, stanno esportando il progetto in molte città italiane.
Altri sport urbani: street golf, critical mass e flash mob
Il controllo dell'anca non è rigido; il maglioncino a rombi ve lo potete scordare: una 18 buche come si deve potete farla proprio nella vostra città, perché cestini, pertugi e simili spazi urbani incavi diventano posticini appositi per le palline da golf. Non ci credete? Date uno sguardo al sito ufficiale dello street golf francese, creato appositamente per organizzare sessioni collettive di golf; non a caso, "Dove vuoi, quando vuoi" è il motto del sito, che piano piano si sta espandendo anche in Italia.
I ciclisti? Come si riappropriano della città? Ma con Critical Mass, evento internazionale che si tiene in più di 400 città del mondo. Ogni ultimo venerdì del mese quando i ciclisti, spontaneamente, vanno in massa a percorrere le strade delle loro città normalmente occupate dalle automobili. Critical Mass si concentra sul diritto di utilizzare le strade in modo altro che non semplici luoghi dove far circolare ed ammassare le automobili. Punta anche l'attenzione sul deteriorarsi della qualità della vita, a partire dai livelli di inquinamento dell'aria e dell'inquinamento acustico, che i mezzi a motore creano nelle città.
Infine, l'effetto sorpresa. Metti insieme le due parole inglesi flash, veloce, rapido e mob, folla e ottieni il metodo preferito dalla tribù urbana per promuovere di tutto, dare spazio a qualsiasi messaggio, esporre qualunque filosofia di vita, manifestare i più svariati intenti.
Qualche esempio di Flash mob: si vuole ricordare al mondo che è meglio fare l'amore e non la guerra? Si organizza una mega battaglia di cuscini nelle principali piazze d'Italia. Qualcosa da dire contro il sesso e i festini che si mischiano alla politica? Tutti vestiti a tema, con tanto di rossetto e per ribadire che l'Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione, come è accaduto in occasione del Flash mob alla stazione Porta Nuova di Torino il 26 gennaio 2011 e come potete vedere in questo video girato e montato da Valeria Cardi, con le foto di Francesca Magistro.
Se volete decidere di comunicare qualcosa in cui credete con il corpo e la presenza fisica, potrete conoscere quanti e quali eventi sono previsti su tutto il territorio italiano consultando il gruppo Flashmob Italia.
Immagine | Thomas Claveirole