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Cucina namibiana: caratteristiche e alimenti principali

Nella zona meridionale dell'Africa, quasi del tutto dominata dal deserto del Namib e quello del Kalahari, la Namibia offre bellezze uniche e anche piatti unici, che è ancora possibile sperimentare incontrando le diverse tribù.

Potjiekos-cucina-namibia

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©mackoflower / 123rf.com

Namibia

Nonostante le grandi dimensioni (il nome stesso in lingua nama sta a significare “vasto luogo”), la Repubblica della Namibia conta meno di 3 milioni di abitanti.

 

Questo per via della presenza di un esteso deserto, che pur raggiungendo temperature altissime deve la sua esistenza a delle correnti oceaniche fredde. La Namibia è abitata da etè antichissime, di cui conserva ancora tracce nelle comunità tribali. Solo attorno al XIV secolo i popoli bantu migrarono a sud stabilendosi in queste terre. 

 

Tutto rimase più o meno immutato fino all’arrivo dei primi esploratori portoghesi e olandesi e dell’Impero tedesco, che fece propria la Namibia poco prima dell’inizio del Novecento. I tedeschi si imposero col pugno di ferro trasformando la Namibia in un teatro di genocidi fino all’indipendenza, dopo un periodo di transito sotto il Sudafrica. 

 

Oltre al deserto del Namib, la Namibia presenta altre regioni, poche delle quali veramente fertili. In genere l’agricoltura ruota ancora attorno al concetto di sussistenza.  

 

In Namibia il turismo è florido, e quindi cibo da vendere che, fondamentalmente, ruota attorno alla cucina tribale con influenze (drastiche) europee date dai coloni tedeschi, afrikaner e inglesi.
 

La cucina namibiana: piatti tipici

I popoli indigeni erano (e sono ancora) cacciatori-raccoglitori, pertanto non stupirà scoprire che i loro piatti si basano sulla cacciagione e frutta, noci, tuberi ed erbe selvatiche. Qualche esempio? Coccodrillo, quaglia e capra selvatica grigliati

 

Non sarà difficile, per il turista, provare una buona bistecca di orice o di cudù, ancora oggi cacciati. Ma quello che troveremo a ogni angolo di ogni strada di ogni città è senza dubbio il vetkoek, uno snack tipico afrikaner, di origine olandese, che in sostanza non è altro che una pastella fritta, non troppo dissimile da un bombolone, ripiena di sciroppi vari, o confetture o miele. Nella versione salata contiene carne macinata.

 

Mentre mangiamo un vetkoek possiamo berci un ontaku (bevanda a base di miglio) o una buona birra namibiana sulla falsariga di quelle tedesche. 

 

I pasti veri e propri ruotano attorno all’ofshima, una sorta di pagnotta morbida di miglio da accompagnare alla carne o alle verdure locali. Sulla costa, non sarà difficile trovare piatti a base di pesce e frutti di mare. Spinaci locali, carne secca (biltong) e filetto di coccodrillo con miglio e noci sono piatti piuttosto tipici.
 

Dove mangiare in Namibia (in strada o al ristorante)

E’ bene chiarire che un viaggio in Namibia non è esattamente una gita fuori porta. Certamente nelle città e nelle località turistiche possiamo trovare sia ristoranti che offrono il meglio del cibo locale, sia imitazioni (buone e meno buone) di cucina italiana e francese, quelle un po’ più amate dai locali. 

 

Da non perdere in Namibia

In Namibia ci si può prendere la libertà di uscire dalle vie turistiche più battute e di mangiare assieme alle popolazioni indigene, nel “bush”.

 

Qui potremo gustare non solo le minestre locali (potjiekos) con verdure pressoche’ sconosciute e antichi parenti delle arachidi, ma anche mangiare cacciagione esotica che nessun altro posto può offrire.
 

Cosa evitare in Namibia

E' bene ricordare, quando intendiamo esplorare la cacciagione namibiana, che ci sono animali a rischio esinzione che sarebbe bene evitare di ordinare nel proprio piatto. 

 

Mentre da un lato struzzo, zebra e orice non sono a rischio, animali come giraffa e antilope alcina lo sono, e non sono cacciati esclusivamente dagli indigeni ma anche da speculatori nel giro di un mercato di carne illegale.
 

Consigli e curiosità

Forse non è un piatto adatto a tutti ma i bruchi mopane, spesso in salsa piccante, sono considerati in questa area dell’Africa una vera e propria prelibatezza, non solo dai locali ma anche da chi ha trovato il coraggio di provarli.