Cucina eritrea: caratteristiche e alimenti principali
Non manca di conservare gusti e ingredienti italiani, la cucina eritrea è un crocevia delle culture che hanno attraversato questo piccolo Paese dell'Africa orientale. Un sapore tra tutti? Certamente il piccante.
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Eritrea
Può sorprendere come un Paese relativamente piccolo come lo è l’Eritrea, almeno per il panorama africano, possa vantare una cucina così variegata e attraente.
Il tutto è dovuto al punto nevralgico in cui è l'Eritrea collocata: crocevia tra Europa, Asia e Africa nel quale nel tempo ha ricevuto gli influssi di culture e tradizioni culinarie importantissime: quella nilotica, quella di Axum, quella araba e indiana, quella italiana.
Anche a livello religioso, l’animismo e lo sciamanesimo primitivi si mescolano ancora con il cristianesimo ortodosso locale, con l’islam di matrice sunnita, con forme arcaiche di giudaismo cabalistico e con alcune chiese protestanti tipiche africane.
Ognuno di questi elementi ha apportato un contributo particolare, che va ad aggiungersi a quello etnico, composto da una decina di gruppi che va dai tigrini agli afar passando dai saho e i kumana, senza dimenticare gli italoeritrei. Ingredienti e tecniche di cottura si sono sommate nei secoli, con un uso di tantissimi vegetali e di numerose carni, soprattutto stufate o cotte al vapore.
Non deve sorprendere la presenza della “nostra” pasta, piatto piuttosto comune, in alternativa al riso e ai cereali locali, e di quello che viene considerato uno dei migliori caffè al mondo. Diamo un’occhiata allora ai piatti tipici locali, così da ritrovarci preparati mettendo piede in un ristorante eritreo in Italia.
La cucina eritrea: piatti tipici
Tra il Nilo e il Mar Rosso, tra lo Yemen e il Corno d’Africa, troviamo soprattutto l’injera, un piatto basato sul taita, un pane azzimo non dissimile dal chapati indiano, tipico di questa area africana, servito con varie carni stufate, o verdure, o salse ed inslate.
Le carni menzionate, servite sul taita, sono chiamate tsebhi: posso essere di pollo o agnello, con numerosi vegetali (tuberi, pomodori, sedano in primis) e un numero infinito di spezie, con aggiunta di burro stagionato (tesmi).
Potrebbe sembrare un piatto identico al corrispettivo etiope, con una differenza non da poco, l’accesso che l’Eritrea ha sul mare e quindi sul pesce, sui crostacei e sui frutti di mare.
Quando è il manzo a sostituire pollo e agnello allora abbiamo lo zigny, dal sapore più forte, che ricorda molti piatti berberi. La pasta in Eritrea non è affatto male, gli eritrei amano gli spaghetti, anche se le salse che li accompagnano ricordano certi piatti tipici della cultura ottomana.
Non manca l’uso dei legumi: lenticchie, fave, fagioli e ceci; l’alicha birsen è appunto una minestra di lenticchie con pomodori, cipolle e numerose spezie, che può ricordare un curry indiano.
Simile all’hummus israeliano e allo shiro, crema stufata di ceci.
Dove mangiare in Eritrea (in strada o al ristorante)
Fatta eccezione per alcuni villaggi vacanze sul Mar Rosso e per alcuni ristoranti ed hotel ad Asmara e nelle altre poche città principali, non si trovano molti ristoranti di livello in Eritrea, e le bettole, i chioschi ed i mercati diventano la fonte primaria di ottimo cibo.
Anche in Italia possiamo trovare ottimi ristoranti eritrei, basta cercare su internet per avere una buona scelta.
Da non perdere in Eritrea
E’ impossibile lasciare l’Eritrea senza aver provato due bevande tradizionali che giocano un ruolo cruciale nell’identità culturale di questa luogo: il caffè e il suwa.
Il primo, patrimonio tutto al femminile, è preparato con una tostatura tradizionale favolosa, con un che della cerimonia del tè giapponese, ma con uno spirito gioioso tipico africano che rimpiazza la sobrietà nipponica.
Il suwa è una birra locale, evitata dai musulmani, fatta di miglio, dal sapore inimitabile e indimenticabile che aiuta a digerire i pasti abbindanti e a mantenere caldo lo stomaco.
Cosa evitare in Eritrea
Un viaggio in Eritrea non è da tutti, non solo in termini gastronomici.
Siate pronti a condizioni di igiene non esattamente in linea coi parametri occidentali. Come i locali, lavatevi sempre le mani prima e dopo il pasto.
Fate attenzioni ai piatti piccanti se non avete uno stomaco adatto.
Consigli e curiosità
Ogni tribù ha piatti tradizionali e fa largo uso di piante selvatiche e di frutti di stagione. Vale veramente la pena provare. Succede spessissimo, come in altre parti del mondo, che ci si ritrovi a essere l’ospite d’onore e che un animale venga ucciso per l’occasione.
Non rifiutate quel cibo a meno che non sia veramente essenziale, si tratterebbe di una grande mancanza di rispetto e di uno spreco di risorse. Al contrario della nostra tendenza allo spreco tutta occidentale, in questi luoghi il consumo di carne è misurato e molto consapevole.