La verdura di febbraio
Cosa mangi a febbraio? Porta in tavola bietole, spinaci, tipinambur e tutti i tipi di cavoli!
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Non ostiniamoci a mangiare melanzane, peperoni e pomodori anche a febbraio. Questo mese portiamo in tavola bietole a coste, spinaci, finocchi, sedano rapa, radicchio rosso tardivo, broccoli, cavolfiori, verze, cime di rapa, cavolini di Bruxelles, cavolo romano, cavolo nero, topinambur, cicorie.
Mangiare verdure di stagione aiuta a seguire una dieta varia; è più economico, ecologico e salutare. Approfittiamo, quindi, dei nutrienti tipici della verdura di febbraio, l’ultimo mese completamente invernale. Sta per arrivare la primavera che, con le sue temperature più miti, ci porterà altri tipi di verdura.
In realtà, comunque, la verdura di stagione che si può trovare nell'orto di febbraio varia anche in base al clima della regione in cui ci troviamo. Dove è più mite si potranno vedere sui banchi della frutta di stagione anticipazioni delle verdure primaverili e quindi carciofi e magari anche asparagi selvatici.
Scopri tutta la frutta e la verdura di febbraio
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Delle bietole a coste o coste, si consumano sia le foglie sia le coste fogliari, cioè la parte più chiara, quella in cui terminano le foglie e cominciano le coste. Si coltivano un po’ in tutta Italia, ma sono più tipiche di Toscana, Veneto, Lazio e Puglia. Vanno acquistate e consumate quando sono freschissime perché tendono ad appassire in fretta.
Le bietole a coste si trovano sul mercato quasi tutto l’anno, non solo a febbraio, e sono particolarmente apprezzate per la ricchezza di minerali. Sono rinfrescanti, lassative ed emollienti, oltre che facilmente digeribili. Per tutte queste caratteristiche sono particolarmente indicate nell’alimentazione di bambini, anche molto piccoli, donne in dolce attesa e anziani.
Sono un ottimo ingrediente per la preparazione di torte salate, quique e contorni. Provatele saltate in padella con aglio, pinoli e uvetta.
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Il topinambur è un altro alimento tipico del mese di febbraio. Detto anche rapa tedesca è apprezzato principalmente per la sua ricchezza di fibra alimentare; vanta, quindi, un’attività regolatrice sull’intestino.
È un tubero che ricorda la patata per la consistenza e il carciofo per il sapore; è poco calorico.
In Italia non è molto conosciuto; tranne che in Piemonte, dove viene consumato insieme alla bagna cauda. I topinambur vengono cotti principalmente al vapore, ma si possono sperimentare tante altre preparazioni.
Quando li si pulisce è consigliabile strofinarsi le mani con succo di limone perché tendono ad annerire i polpastrelli. Inoltre, per evitare che anneriscano, dopo averli puliti è consigliabile immergerli in acqua e limone.
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I cavoletti o cavolini di Bruxelles non sono un ortaggio tipicamente italiano e, a dispetto del nome, uno dei maggiori produttori è la Gran Bretagna. Si trovano, comunque, anche negli orti italiani, soprattutto nelle regioni con clima umido e non eccessivamente caldo.
Questo cavoli in miniatura, apprezzati soprattutto per il sapore dolce e delicato, sono una miniera di antiossidanti; vengono, inoltre, considerati stimolanti per l’attività cerebrale e la concentrazione, proprietà che pare derivi dalla combinazione tra tiamina e acido folico.
Si utilizzano soprattutto come contorno. Per renderli più digeribili andrebbero scottati in acqua salata per qualche minuti. Possono poi essere ripassati in padella con un goccio d’olio e uno spicchio d’aglio o uno scalogno.
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Febbraio, come tutto l'inverno, è periodo di cavoli e cavolfiori. Le varietà più note sono il cavolfiore bianco, il cavolo verza verde e il broccolo. Esistono, però, tantissimi altri tipi di cavoli; spesso, magari, non li acquistiamo perché non sappiamo come cucinarli. Ecco un paio di idee.
Il cavolo nero, noto soprattutto il Toscana (gran parte del resto d’Italia quasi lo ignora) si utilizza soprattutto come ingrediente per le zuppe; provatelo in abbinamento a una zuppa di fagioli.
Il cavolo verza rosso, meno comune di quello verde, è ricchissimo di antiossidanti; mangiatelo crudo, in insalata, in modo da beneficiare a pieno di tutte le sue proprietà, oppure stufato e condito con olio d’oliva e aceto di mele.