Intervista

Al via il censimento delle farfalle

Il numero di farfalle è in calo, in Italia e non solo, ma la buona notizia è che ciascuno di noi può dare il suo piccolo contributo alla loro tutela. Merito di un programma di citizen science lanciato dalla World Sustainability Organization.

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©kitleong / 123rf.com

Come stanno le farfalle in Italia e nel mondo? In quali condizioni sono i loro habitat naturali? Quali sono i fattori di rischio che incombono su questi insetti, fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema? Ciascuno di noi può contribuire a dare una risposta a queste domande grazie al censimento delle farfalle lanciato dalla World Sustainability Organization, la Ong italiana che certifica le aziende e i prodotti ecosostenibili tramite le etichette Friend of the Sea e Friend of the Earth.

 

Partecipare è semplicissimo. Una volta avvistata una farfalla, basta scattare una foto e inviarla (anche via Whatsapp) all’organizzazione, insieme alle proprie coordinate. In cambio, si ricevono indicazioni sulla specie e ci si candida al premio destinato a chi invia il maggior numero di contributi. Soprattutto, si ha la certezza di aver contribuito all’aggiornamento della mappa e delle statistiche: i dati sono infatti il punto di partenza irrinunciabile per identificare i problemi e proporre soluzioni.

 

Abbiamo chiesto al direttore della World Sustainability Organization, Paolo Bray, come procede questa iniziativa. 

 

Il censimento delle farfalle è un'iniziativa globale: quali Paesi coinvolge?

Le farfalle migrano, non conoscono confini ed è dunque coerente proporre questo progetto di citizen science a livello internazionale. Abbiamo ricevuto foto da oltre 15 Paesi nel mondo, da 4 continenti: Italia, Colombia, Ecuador, Argentina, Brasile, Cile, Usa, Madagascar, Svizzera, Romania, Turchia, Marocco, Bulgaria, Francia, Grecia, India, Giappone, Portogallo, Canada, Inghilterra.

 

L’iniziativa ci ha permesso anche di sensibilizzare i cittadini attraverso i media internazionali. Raccontiamo della biodiversità incredibile delle farfalle e delle falene. Del loro importante ruolo quale insetti che permettono l’impollinazione, che proteggono alcune piante e che in generale contribuiscono quali prede alla salute degli ecosistemi. 

 

La limitata conoscenza scientifica dei cicli biologici di questi sorprendenti insetti (si conosce lo stato di solo l’1% delle 230.000 specie di farfalle e falene nel mondo) è il riflesso della poca conoscenza ed interesse del pubblico nei loro confronti. Per questo è fondamentale sensibilizzare al fine di promuoverne la conservazione (alcune popolazioni si sono ridotte di oltre il 90%, come la Monarca occidentale; si stima che in media in Europa la riduzione media sia del 50%) ed evitare la distruzione del loro habitat

 

A che punto è quest'attività in Italia?

Abbiamo ricevuto oltre 500 foto di farfalle in Italia. La biodiversità in Italia è la più alta in Europa, con 289 specie, sulle 380 circa in Europa. 18 delle farfalle italiane sono in serio pericolo di estinzione. Le cause principali sono la perdita di habitat, l’agricoltura non sostenibile, le strade e l’urbanizzazione in generale.

 

Dalle informazioni raccolte stiamo producendo uno studio che verrà lanciato a dicembre. I primi dati ci informano della presenza di farfalle fuori dal range normale e anche segnalazioni incoraggianti di specie considerate rarissime, ma che apparentemente ancora resistono con caparbietà ai cambiamenti degli habitat determinati dall’attività antropica. 

 

Come verranno usati i dati raccolti?

I dati raccolti in questo primo anno di esperienza verranno condivisi con altri centri di ricerca e Wso supporterà i progetti di conservazione, maggiormente efficaci nella protezione degli habitat e sensibilizzazione. Negli anni abbiamo anche attivamente promosso dei progetti di riproduzione ex-situ di farfalle in pericolo di estinzione, rilasciandole poi in aree protette e adeguate alla loro riproduzione. Un piccolo contributo simbolico ad un problema che riguarda in generale la conservazione degli habitat.

 

Il vostro obiettivo dichiarato è quello di "sensibilizzare le amministrazioni locali relativamente all’esigenza di tutelare il territorio". Nello specifico, quali sono le problematiche principali e come dovrebbero essere affrontate?

Sebbene alcune specie di farfalle proliferino in habitat modificati dall’uomo, la maggior parte delle popolazioni soffrono l’impatto di un’agricoltura insostenibile e l’estensione delle aree urbanizzate. Anche la presenza di veicoli nelle strade determina un’alta mortalità.

 

Friend of the Earth opera già promuovendo le buone pratiche agricole e certificando i prodotti da agricoltura rispettosa dell’ambiente e della biodiversità. Le aziende agricole con prodotti certificati Friend of the Earth mantengono ed accrescono i corridoi di biodiversità nei siti agricoli, favorendo anche la presenza delle farfalle e delle falene. 

 

A seguito del lancio dello studio a completamento del primo anno del Censimento Globale, invieremo il testo dello studio alle principali amministrazioni locali, proponendo iniziative che consentirebbero di proteggere le popolazioni di farfalle più a rischio.

 

Poiché risulta che il traffico veicolare rappresenta una delle cause principali di mortalità delle farfalle, identificheremo le zone e strade dove la probabilità di mortalità di specie in pericolo è più alta e proporremmo l’esposizione di segnaletica adeguata e strutture per proteggere le farfalle e sensibilizzare. Abbiamo previsto iniziative simili in generale per la protezione degli habitat delle specie in pericolo.

 

Ovviamente, il coinvolgimento delle amministrazioni locali sarà fondamentale. La presenza di farfalle può e deve diventare un fattore per incentivare in alcune zone un turismo consapevole e rispettoso dell’ambiente.