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Come si calcola l’indice di massa corporea

L’indice di massa corporea è utile per valutare matematicamente se siamo o meno in una condizione di sottopeso o sovrappeso a prescindere da quello che ci dice lo specchio o che ci dicono gli amici.

Come si calcola l’indice di massa corporea

Il famoso indice di massa corporea è un parametro indicativo dello stato di salute di una persona, che tiene conto del rapporto tra peso ed altezza, il cosiddetto "peso forma", ovvero il peso medio ideale per un individuo a seconda della fase della vita che sta attraversando.

Tutto cominciò col lavoro del matematico belga Quetelet: dall’applicazione di alcuni principi di statistica ai suoi studi antropometrici trasse una formula e dei parametri per valutare se una persona fosse o meno sottopeso, sovrappeso o addirittura in una condizione di obesità. 

All’inizio del Ventesimo secolo, l’epidemiologo Ancel Keys, famoso padre del concetto di dieta mediterranea e particolarmente interessato al rapporto tra alimentazione e patologie, introdusse per la prima volta l’espressione "Body Mass Index", ovvero "indice di massa corporea".

 

Utilità dell'indice di massa corporea

Questo indice biometrico, in associazione con altri dati raccolti a latere come il sesso, l’età, il tipo di costituzione, la larghezza delle spalle e del torace, il tipo di struttura ossea e lo stato generale di salute, ci dà, indicativamente, un’idea precisa della situazione peso forma di un signolo individuo, in relazione al fattore rischio per la salute che tende ad aumentare quanto più ci allontaniamo dal nostro peso ideale.

Ci sono ovviamente 2 modi di allontanarsi dal peso forma ideale, per difetto e per eccesso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito dei parametri precisi per stabilire delle fasce di peso in cui suddividere delle tabelle standard:

> si è gravemente magri quando l’indice di massa corporea è inferiore a 16;
> in stato di lieve anoressia quando il valore è compreso tra 17.50 e 16;
> sottopeso quando il valore oscilla tra 18.50 e 17.50, normopeso tra 18.50 e 25;
> si definisce sovrappeso una situazione in cui i valori vanno da 25 a 30
> l’obesità moderata va da 30 a 35, quella grave da 35 a 40 mentre abbiamo quella gravissima quando gli indicatori superano 40.

Come vediamo, l’indice di massa corporea ci dimostra la relazione tra stato di peso forma e condizioni di salute o comunque un più o meno alto rischio di malattia.

Un altro paramentro fondamentale per l’applicazione di queste tabelle è l’indice di massa grassa: a parità di altezza e di peso, differenti individui hanno un indice di massa grassa (e conseguentemente di massa magra) diverso, con differenti implicazioni sull’aumento o meno del fattore rischio.

 

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Indice di massa corporea: come si calcola?

La formula è semplice: il peso calcolato in chili va diviso per il quadrato dell’altezza valutata in metri. Un semplice esempio: una perosna di 65 chili e’ alta 1 metro e 80 centimetri: divideremo 65 per 1.802, ovvero 65/3.24 = 20, ovvero una persona magra ma nella norma.

Tuttavia questo dato di indice di massa corporea preso da solo e senza contesto non ha valore assoluto, ed è qui che entra in ballo l’impendenziometria, ovvero il calcolo della composizione corporea per determinare, incrociando vari dati, la massa magra, la massa grasse e l’indice di acqua totale (sia quella cellular che extracellulare) nel corpo.

Questo esame è in grado di valutare con più precisione il cosiddetto peso forma, indicandoci, a parità di condizione, se la nostra massa muscolare è proporzionata a quella grassa: una persona regolare può essere più in forma di un’altra persona nello stesso scaglione in quanto con più alto indice di massa muscolare.

Anche nei casi di magrezza, questa può in effetti essere data da un’assenza di grasso, un’assenza di muscolatura svilppata, o da una struttura ossea debole e carente.

Ciò dà un senso al cosiddetto “falso magro” ovvero alla persona che, pur non pesando molto, ha un’indice di massa grassa alto e una carenza di muscolatura sviluppata.


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