Articolo

La musica nella scuola: i benefici per i bambini

Provate a portare uno strumento musicale nell’aula di una scuola, l’attenzione andrà subito sullo strumento e sul musicista. I bambini sono molto attratti dalla musica e questa può esercitare su di loro diversi benefici

La musica nella scuola: i benefici per i bambini

La musica è un linguaggio universale: in tutte le culture del mondo si canta, si balla e si suona. Si può anche fare terapia con la musica.

I bambini hanno un predisposizione innata alla musica; a tutti, sin da piccolissimi, piace ascoltare musica e piace cantare. La musica, però, forse, nella nostra società non riveste ancora il ruolo che dovrebbe e quindi capita che la musicalità crescendo si perda. Portare la musica a scuola, sin dalla scuola dell’infanzia, può essere importante per i bambini, che ne possono trarre diversi benefici.

  • La musica ha un grosso ruolo nel contesto della percezione e dell’espressività in quanto stimola le capacità percettive e aiuta le prime ricerche espressive.
  • La musica dà gioia ma commuove anche, aiuta quindi lo sviluppo dell’emotività. I bambini che imparano precocemente il valore emotivo della musica, da adulti sapranno farne anche uno strumento di aiuto e di consolazione.
  • La musica favorisce il rilassamento e l’integrazione dei bambini. 
  • La musica influenza positivamente l’acquisizione linguistica dei bambini.


Musica e cervello

La relazione tra musica e intelligenza è, ormai da molti anni, oggetto di animate discussioni nel mondo scientifico. Secondo diversi studi di neurofisiologia, l’ascolto della musica agisce su molte aree del cervello, migliorandone le capacità cognitive, anche nei bambini più piccoli. Se poi dall’ascolto si passa a studiare musica e a fare musica, secondo alcune teorie, si verifica un aumento della densità della materia grigia nell’area di Broca, la parte del cervello deputata al linguaggio. La musica continua a esercitare il suo ruolo positivo sul cervello per tutta la vita: alcuni studi, effettuati dal Professor Lutz Jäncke dell’università di Zurigo, hanno dimostrato che chi fa musica fino a tarda età perde una massa cerebrale inferiore con l’avanzare degli anni.

L’apprendimento precoce della musica a scuola può essere dunque per i bambini una grande opportunità per sfruttare al meglio le loro doti cerebrali e può fornirgli uno strumento che potranno utilizzare per tutta la vita.

 

Cosa si può fare come genitori?

Oltre che a scuola, anche a casa si può fare molto per educare i bambini all’ascolto della musica. Per iniziare, bastano alcuni gesti semplici:

  • Cantare semplici canzoncine ai e con i propri bambini;
  • Reintrodurre l’uso della ninna nanna, che purtroppo si è perduto a vantaggio di televisione e cartoni animati;
  • Proporre semplici giochi musicali con piccoli strumenti a percussione oppure anche con strumenti non strutturati: fischietti, campanelle, bottiglie vuote dentro cui soffiare, richiami per uccelli;
  • Ascoltare musica con i propri bambini anche quando si svolgono altre attività, per esempio quando si disegna o si fa un lavoretto.

 

Immagine | San Jose Library