Tinte per capelli: cassia, katam e indigo
Ti vuoi tingere i capelli in modo naturale, anche i primi bianchi? Miscelando tra loro le polveri si possono produrre cosmetici efficaci e naturali. Oltre al più noto henné rosso, ecco altre tre basi di tinte per capelli: la "bionda" cassia, il "prugna" katam e il "mirtillo" indigo.
Capelli sani con le erbe tintorie
Tutti sanno cos’è l’henné e, per chi si destreggia tra cosmetici e tinte per capelli naturali sa che si ricava da un’erba chiamata Lawsonia Inermis e che si ottiene una colorazione rossa decisa.
Meno note sono invece piante tintorie e ugualmente naturali come la cassia, il katam e l’indigo; di fatto è importante conoscerle per chi desidera sapere cosa si mette in testa e come si colora i capelli, per leggere senza equivoci l’indice Inci di prodotti venduti come naturali e per capire cosa di più o di meno c’è - o non è necessario che si sia! - nei prodotti per capelli.
Indigo, il nero blu delle tinte naturali
Indigofera Tinctoria è una pianta originaria dell’India, un piccolo arbusto di mezzo metro dalle foglioline verde chiaro e fiori rossicci e campanulati. Usata anche in medicina, da essa si ottiene una colorazione tendente al blu, utilizzata molto anche per tingere i tessuti, non solo i capelli.
Grazie al commercio di questa pianta, molti popoli di dell’India e dell’Africa si sono arricchiti, soprattutto in epoca medievale, quando veniva usata sia in campo cosmetico che nell’arte e nelle cure mediche, appunto.
L'Indigofera non contiene direttamente il pigmento, motivo per cui deve essere ricavato per mezzo di un lungo e complesso procedimento che include fermentazione e ossidazione delle foglie e dei fusti, evaporazione e tritura della polvere.
Come il Katam, è consigliata per chi ha capelli scuri, anche miscelata con altre piante tintorie. Si ottengono riflessi freddi e decisi, dalle tonalità nero-blu o mirtillo.
Leggi anche Ecco come schiarire naturalmente i capelli con la camomilla >>
Cassia, le tinta naturale dei biondi
Senna italica è il nome latino dell’albero le cui foglie sono utilizzate per produrre la Cassia Obovata, un colorante usato per tingere i capelli. La Senna italica, chiamata anche in altri modi a seconda del paese dove cresce, è originaria delle zone dell’Africa dell’ovest e del nord, del Sudan, del Corno d’Africa e dalla regione dello Yemen, fino al nord ovest dell’India.
La pianta produce fiorellini gialli e frutti oblunghi. Oltre che essere utilizata in campo medico, le foglie secche e ridotte in polvere della cassia sono commercializzate (soprattutto da Egitto e India) e utilizzate per colorare i capelli.
La cosa che più interessa è la tonalità che si ottiene dalle foglie di cassia: ebbene, nota anche come “henné biondo” o henné naturale”, la cassia dona una tonalità di colore giallo e una texture brillante e lucente ai capelli, che non ne modifica radicalmente il colore, ma che dona riflessi naturali. Come per tutte le piante tintorie, più la si usa, più la sua azione colorante è evidente per schiarire i capelli in modo naturale, soprattutto su capelli castano chiaro, biondo scuro, biondo o biondo rossiccio.
Tinta naturale katam, l'arbusto rosso scuro
Buxus Dioica, questo invece il nome scientifico della pianta il cui arbusto (non le foglie!) regala la polvere naturale di katam. Nota anche come “henné nero”, si tratta una pianta che regala riflessi che sfumano sul melanzana, viola, prugna, visibili soprattutto alla luce del sole.
Si tratta di una pianta perfetta anche da miscelare alla Lawsonia dell’henné rosso o alla Cassia, per smorzare toni un po’ aranciati e per aiutare a coprire i capelli bianchi. Si tratta dunque di un colore perfetto per chi ha capelli già naturalmente scuri, castani o mori.
Tinture naturali per capelli, da sapere
Queste piante si possono miscelare tra loro: la percentuale utilizzata dell’una piuttosto che dell’altra “tirerà” sul colore desiderato, non resta che sperimentare!
Si comprano ormai quasi ovunque, da internet al negozietto biologico e naturale sotto casa: la cosa davvero importante è controllare che siano polveri naturali al 100%, prive di addizionanti chimici che potrebbero far virare su colori inaspettati il risultato finale, soprattutto su capelli precedentemente tinti o decolorati, per cui se ne sconsiglia l’applicazione.
Assolutamente vietato decolorare i capelli dopo l’uso di erbe tintorie! Con circa 25 euro potrete acquistare tutti e quattro i sacchettini del kit delle quattro piante tintorie da miscelare tra loro: lawsonia, cassia, katam e indigo. Queste piante non si limitano a colorare il capello, ma lo nutrono anche: sono seboequilibranti, lucidanti, antibatteriche e rinforzanti.
Libri di riferimento:
> "Natural Hair Coloring: How to Use Henna and Other Pure Herbal Pigments" di Christine Shahin;
> "Hair to Dye for: A Hair Colorist's Secrets Revealed" di Penny Baptista;
> "Medicinal Plants of the Asia-Pacific: Drugs for the Future?" Di Christophe Wiart.
Leggi anche Tinte naturali per capelli, come sceglierle >>