L'INCI: l'etichetta di un cosmetico
Per sapere cosa contiene un prodotto cosmetico, dobbiamo essere in grado di decifrare l'etichetta del prodotto, chiamata INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Scopriamo come leggere l'INCI e quali sono gli ingredienti più comuni.
> 3. Paraffina, vaselina e siliconi
> 6. EDTA, PEG, PPG, DEA, MEA, TEA, MIPA
Che cos'è l'INCI?
L'INCI non è altro che l'elenco di tutti gli ingredienti inseriti nel cosmetico indicati con il loro nome in inglese o latino nel caso di estratti vegetali. I produttori non sono tenuti a specificare le quantità di ogni ingrediente ma sappiamo che l'elenco degli ingredienti è in ordine decrescente quindi al primo posto troveremo l'ingrediente utilizzato in misura maggiore e via via gli altri in misura minore, fino ad arrivare all'ultimo, che sarà inserito nella ricetta in percentuali molto piccole.
Ne consegue che nel prodotto che stiamo acquistando troviamo un ingrediente potenzialmente dannoso tra i primi posti o in fondo all'elenco, la valutazione dell'INCI cambia radicalmente perché la quantità dell'ingrediente utilizzato fa la differenza.
Generalmente il componente principale di un cosmetico è l'acqua, seguita da umettanti, stabilizzanti, emulsionanti, emollienti, principi attivi, profumi e conservanti.
Gli ingredienti dei cosmetici sono molteplici ed è pressoché impossibile riuscire ad elencarli tutti. Di seguito, un elenco degli ingredienti più discussi e più utilizzati.
Come scegliere cosmetici naturali e bio
I Tensioattivi
I tensioattivi hanno una struttura chimica doppia: da una parte sono simili all'acqua e in grado di legare con essa, dall'altra sono simili al grasso. Grazie a questa capacità hanno la funzione di lavare via lo sporco (grasso) e per questo vengono utilizzati in tutti i prodotti detergenti, come shampoo, bagnoschiuma, detergente intimo, sapone liquido.
I tensioattivi più discussi tra quelli maggiormente utilizzati sono Sodium Lauryl Sulfate o SLS e il Sodium Laureth Sulfate o SLES, poiché la loro azione detergente è spesso troppo drastica e durante il lavaggio possono rimuovere il film acido idrolipidico della pelle aumentandone la permeabilità e permettendo ad altre sostanze di penetrare.
Va detto che l'aggressività di questi tensioattivi viene bilanciata da altri tensioattivi inseriti all'interno della formulazione del cosmetico.
Esistono poi tensioattivi meno aggressivi e ammessi nella cosmesi eco-bio, tra cui il Lauryl glucoside, il Coco glucoside and Glyceryl oleate e il Sodium lauroyl sarcosinate.
Paraffina, Vaselina e Siliconi
Paraffina e Vaselina sono indicati in etichetta come Paraffin, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Mineral Oil, e vengono utilizzati nella fase grassa di una crema per la loro funzione filmante; sembra però che la loro azione antidisidratante impedisca la traspirazione della pelle, occludendo i pori.
Questo ostacola la fisiologica espulsione delle tossine e, usato quotidianamente, questi ingredienti possono causare irritazioni o reazioni allergiche. Inoltre, il rallentamento delle funzioni del normale sviluppo delle cellule, dà luogo ad un invecchiamento prematuro della pelle.
I siliconi si riconoscono nell'etichetta di un cosmetico per la loro desinenza in -one, -thicone -siloxane. Sono molecole artificiali, non biodegradabili e che necessitano di processi di produzione inquinanti.
Sebbene la letteratura cosmetologica sostenga che i siliconi siano inerti e in quanto tali innocui per pelle e capelli, questi ingredienti creano una patina occlusiva che ostacola le normali funzioni fisiologiche della pelle, un po' come avviene per la paraffina e la vaselina.
Carbomer
È un gelificante utilizzato nei gel, nelle creme-gel e nelle emulsioni leggere. Non è biodegradabile in nessun modo e può essere sostituito nella cosmesi eco-bio da gelificanti di origine naturale, tra cui la gomma xantana, la gomma carragenina o l'agar-agar.
Propylene glycol
È un derivato del petrolio ma non ha problemi di biodegradabilità. Nei cosmetici svolge la funzione di solvente/umettante e sembra che riesca ad esercitare la sua azione solvente anche sul film idro acido lipidico della pelle provocando irritazioni e sensibilizzazioni anche in basse dosi.
EDTA, PEG, PPG, DEA, MEA, TEA, MIPA
I vari EDTA (Disodium EDTA, Tetrasodium EDTA) sono chelanti che sequestrano e rendono inoffensivi i metalli presente nel cosmetico. Il preparato diventa in questo modo più stabile e duraturo poiché gli EDTA evitano che i metalli si ossidino facendo irrancidire il prodotto o che leghino con i tensioattivi, rendendo questi ultimi meno efficaci. Sono poco biodegradabili.
Se troviamo in etichetta le sigle PEG e PPG, sappiamo che queste sono indice della presenza di molecole petrolifere (emulsionanti, tensioattivi, umettanti, solventi eccetera) che diminuiscono la capacità della pelle di assorbire umidità e nutrienti.
MEA (monoetanolammina), DEA (dietanolammina), TEA (trietanolammina), MIPA (monoisopropilammina) fanno invece parte della famiglia delle ammine.
In presenza di altri ingredienti (nitriti), le amine possono dare origine a nitrosamine, composti allergizzanti e potenzialmente carcerogeni.
I Parabeni
I Parabeni sono sostanze utilizzate come conservanti che si riconoscono nell'etichetta di un cosmetico per la desinenza in -paraben.
Alcune ricerche recenti hanno sollevato il dubbio che possano interferire con il sistema endocrino. Un prodotto cosmetico che contenga acqua dovrà contenere anche un conservante, che è spesso di sintesi, per garantire che il prodotto non venga attaccato da muffe e batteri, spesso più pericolosi del conservante stesso.
Il conservante si trova all'ultimo posto dell'INCI di un cosmetico, pertanto viene utilizzato a percentuali molto basse (in genere inferiori all'1%) ed esistono conservanti ammessi nella cosmesi eco-bio vegetali e sintetici, come l'accoppiata Potassio Sorbato e Sodio benzoato molto utilizzata nei prodotti naturali.
Tutti questi ingredienti sono ammessi nei prodotti cosmetici in determinate percentuali e i controlli sui cosmetici in commercio rendono ogni prodotto sicuro per la nostra salute.
Inoltre va ricordato che la bontà di un prodotto non dipende solo dal singolo ingrediente ma dall'intera formulazione del cosmetico; l'azione aggressiva di un componente può essere infatti mitigata da un altro ingrediente, come accade per i tensioattivi.
Detto questo, dobbiamo considerare che ogni giorno sono molteplici i cosmetici che utilizziamo per detergere, idratare e curare la nostra pelle e i nostri capelli e non siamo in grado di valutare le interazioni degli ingredienti di tutti i prodotti che vengono a contatto con il nostro organismo, quindi l'ideale sarebbe esporsi il meno possibile a determinate sostanze, valutando anche, infine, l'impatto ambientale dei prodotti che utilizziamo, in base alla biodegradabilità degli ingredienti inseriti.
Parabeni e cancro al seno: esiste una correlazione?