Farmaci e bambini: a cosa fare attenzione
Farmaci sì, farmaci no… Chi ha paura dei farmaci? Chi, invece, abusa dei farmaci? Ai bambini non si danno farmaci. A bambini si danno farmaci, quando serve. Quando si tratta di farmaci e bambini vengono mille dubbi ed è bene essere informati
Premesso che il modo migliore per togliersi ogni dubbio sull’uso dei farmaci nei bambini è parlarne con il pediatra, in questo articolo si cercherà di affrontare la questione in maniera critica e a scopo divulgativo.
Farmaci e bambini: i mucolitici
In una nota informativa del novembre 2010, l’AIFA ha sconsigliato l’uso dei farmaci nei bambini sotto i due anni di età e ha invitato i pediatri a valutare attentamente il rapporto rischio beneficio anche nei bimbi più grandi. La ragione sta nei gravi effetti collaterali che sono stati associati all’uso di questi farmaci. Le reazioni indesiderate più comuni sono soprattutto a carico dell’apparato respiratorio: peggioramento della bronchiolite, dispnea, vomito vischioso, aumento della tosse e delle secrezioni bronchiali, difficoltà respiratoria. I principi attivi elencati nella nota informativa dell’Agenzia italiana del farmaco sono acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo, bromexina, sobrerolo, neltenexina, erdosteina e telmesteina. La nota riguarda tanto i mucolitici per uso orale quanto quelli per uso rettale.
Certe volte si pensa erroneamente che uno sciroppo per la tosse non può far male, ma non è così. Prima di dare questi farmaci ai bambini, di qualsiasi età, informarsi bene presso il pediatra o presso il farmacista sui possibili effetti collaterali.
Quanto, invece, ai rimedi naturali, oltre ai lavaggi nasali con soluzione fisiologica, possono essere utili tisane calde dolcificate con miele all’eucalipto; il miele ha un blando effetto antinfiammatorio, mentre l’eucalipto è un decongestionante naturale. Infine, stare al caldo e a riposo, in un ambiente con la giusta dose di umidità, aiuta molto.
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Farmaci e bambini: quando compare la febbre
Tra i farmaci più usati nei bambini ci sono gli antipiretici. Gli unici che hanno un’indicazione in età pediatrica sono il paracetamolo e l’ibuprofene. Anche se si tratta di farmaci da banco, la scelta dell’uno o dell’altro spetterebbe al pediatra, in base alla sintomatologia generale del piccolo paziente. Il paracetamolo è un anche antidolorifico ed è, per esempio, un valido aiuto contro il mal di testa; l’ibuprofene è un antinfiammatorio. È fondamentale rispettare alla lettera il dosaggio e non superare mai le dosi consigliate. Anche il paracetamolo, che è un farmaco con un profilo di sicurezza ampiamente sperimentato, se assunto in dosi eccessive può diventare tossico.
Gli antipiretici, a meno del parere contrario del pediatra, andrebbero assunti soltanto se la temperatura supera i 38 gradi.
Supposta o farmaci per uso orale? Dipende. Se c’è vomito, sicuramente supposta. In caso contrario farsi guidare dalle preferenze dei bambini per causargli il minor disagio.
Quanto, invece, ai rimedi naturali, le nostre nonne, in caso di febbre, usavano borse del ghiaccio e spugnature. Le nuove indicazioni dei pediatri non sono molto a favore di questi metodi perché possono creare disagi ai bambini e non ci sono prove scientifiche della loro efficacia. Se, però, il bambino accetta volentieri le spugnature, si può tentare e verificare gli eventuali risultati.
Infine, per combattere la febbre, tenere il bambino in un ambiente sufficientemente (ma non eccessivamente) caldo e non coprirlo troppo. Cercare di farlo riposare il più possibile e di fargli bere acqua, spremute o succhi di frutta; con la febbre, infatti, si perdono molto liquidi.
Attenzione a non somministrare mai ai bambini acido acetilsalicilico (aspirina).
In caso di dubbi, anche piccoli, sull’uso dei farmaci nei bambini, rivolgersi al pediatra. Non utilizzare le informazioni contenute nel presente articolo come sostitutive di una consulenza medica.
Immagine | Esther Gibbons