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Falsi miti e verità sui pidocchi

I pidocchi sono uno di quegli argomenti su cui i falsi miti si sprecano. Facciamo un po’ di chiarezza?

Falsi miti e verità sui pidocchi

Tempo di scuola e… uno degli spauracchi per i genitori è l’avviso in bacheca che informa dell’avvistamento di pidocchi su qualche testa, in giro per aule e corridoi.

Come comportarsi? Vediamo cosa fare e cosa non fare e alcuni falsi miti e qualche verità sui pidocchi.

 

Pidocchi = scarsa igiene

Falso. I pidocchi non sono segno di falsa igiene e possono attaccare i capelli dei bambini come quelli di chiunque. Contrariamente a quanto spesso si pensi, non sono più diffusi nei Paesi poveri dove le condizioni igienico-sanitarie sono più scadenti. Le infestazioni di pidocchi, infatti, sono molto frequenti  anche nei Paesi ricchi e costituiscono un problema ovunque, a causa della facilità con sui si diffondono.

 

I pidocchi saltano da una testa all’altra

Falso. I pidocchi non saltano e non volano; si propagano per contatto per diretto, per esempio quando i bambini si mettono testa contro testa. La diffusione avviene anche quando si condividono effetti personali, per esempio pettini, cuscini o cappelli.

 

Chi ha animali prende più facilmente i pidocchi

Falso. Gli animali domestici non rappresentano una fonte di diffusione dei pidocchi per l’uomo, così come i pidocchi umani non sono una fonte di diffusione per gli animali.

 

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L’aceto è un valido rimedio naturale contro i pidocchi

Vero e falso. L’aceto non uccide i pidocchi, può però essere comunque molto utile per liberarsi degli ospiti indesiderati. L’aceto, infatti, discioglie la sostanza che fissa le lendini al cuoio cappelluto; pertanto, prima di prendere altre misure, è effettivamente utile passare tra i capelli un pettine a denti stretti bagnato nell’aceto, o, in alternativa, bagnare bene i capelli con una soluzione di acqua e aceto e passare poi il pettine.

Quest’operazione aiuta a rimuovere le lendini e rende più difficoltoso l’attecchire di nuove uova. Questo trattamento, però, da solo, non è sufficiente. L’acqua miscelata ad aceto può essere utilizzata anche per l’ultimo risciacquo dei capelli.

 

Se a scuola compare l’avviso della presenza di pidocchi bisogna fare subito al bambino uno shampoo antiparassitario

Falso. Utilizzare shampoo o lozioni senza verificare prima se il bambino ha veramente i pidocchi non serve a niente. Questi prodotti, infatti, non sono indicati e non sono efficaci per la prevenzione.

Piuttosto, se compare il fatidico avviso, controllare attentamente se sulla testa del bimbo sono presenti pidocchi o lendini, magari usando il metodo dell’aceto descritto precedentemente.

 

I pidocchi non sopravvivono per molto tempo lontano dal cuoio capelluto

Vero. I pidocchi sono parassiti che risiedono a stretto contatto con il cuoio cappelluto e, lontano dal loro ambiente, non possono sopravvivere oltre le 24-48 ore.

Di conseguenza, per disinfestare gli oggetti personali e gli indumenti delle persone che sono state infestate dai pidocchi, spesso è sufficiente lasciarli all’aria aperta per almeno 24 ore. È comunque consigliato un accurato lavaggio con acqua e sapone, preferibilmente in lavatrice o comunque con acqua calda.

 

Il grattamento è uno dei primi segni di pediculosi

Falso. Il prurito, e il conseguente grattamento, è causato da un’irritazione causata dalla saliva dei pidocchi che non compare subito, bensì dopo qualche giorno. Pertanto, quando il bambino comincia a grattarsi ha già i pidocchi da alcuni giorni ed è dunque già stato veicolo di diffusione.

 

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Per approfondire:

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