I benefici della pazienza
Cosa vuol dire avere pazienza e quali sono i suoi benefici a livello psicofisico
Avere pazienza significa entrare nella propria casa interiore e provare ad abitarla bene, significa lasciare da parte il passato e mettersi a disposizione di quello che si sente, di come lo si sente e del modo in cui si può rendere l'emozione funzionale all'azione.
I benefici della pazienza: essere in ascolto
Sviluppare pazienza significa essere in ascolto. E l'ascolto è osservazione senza commento, significa prima di tutto sbarazzarsi di ogni possibilità di aderire a un ruolo prefissato, a un'identità fissa e costringente.
Le emozioni ci attraversano e la loro natura è quella di passare, appunto, non sostare. Se le fissiamo è per scarsa stima di sé, ansia, incapacità a creare un centro emozionale ben gestito.
Avere pazienza non significa subire. Se si parla chiaramente, se si cerca il dialogo non si finisce con il diventare vittime delle proprie emozioni o delle reazioni scatenate da emozioni altrui esternate magari in modo non appropriato.
La verità è che non esiste un modo valido in un unico senso per esternare, manifestare. Siamo in pace quando comprendiamo questo, quando non ci aspettiamo che le persone si rapportino a noi secondo certi canoni. Certo, si fissano dei valori, ma lo si fa soprattutto rispetto al proprio modello, a ciò che fa sentire bene.
L'impazienza significa essere totalmente preda di un pensiero reattivo: si diventa schiavi degli eventi, delle comunicazioni, degli imprevisti e la semplicità della vita si allontana; sviluppando pazienza invece si mantiene una mente gioiosa, un approccio positivo e neutrale.
Come in una reazione a catena, aumenta l'autostima, cresce la voglia di darsi da fare e si smette di cedere al lamento e alla colpevolizzazione propria o altrui.
Sviluppando calma si riequilibria la timidezza e la paura del confronto con gli altri, in una parola si riprende quella che viene definita self-confidence; si apprezza di nuovo il silenzio come dimora del sentire, del dirsi e della fucina del corretto e utile dire, ci si allontana dalla ruminazione mentale.
Il silenzio e l'interiorità: andare al centro: via dal chiacchiericcio mentale
I benefici della pazienza: sviluppare quiete
Anche le cose che ci si dicono, ovvero che si dicono a se stessi sono importanti. Le generalizzazioni occludono l'anima, specie riguardo alle cose che si pensano sulle persone che ci hanno amato e ci amano. La mente viene disturbata da pensieri continui sulle azioni altrui.
Concentrarsi su se stessi significa anche partire da qualcosa di piccolo, come migliorare la propria dizione, provare a esprimersi correttamente.
Sviluppare quiete vuol dire pensarsi in continuo miglioramento, senza accelerazioni fuorvianti, difficili da gestire; le emozioni giocano un ruolo non indifferente nelle nostre scelte quotidiane e possono travolgere. Anche osservare quante volte ripetiamo le cose che ci vengono dette, quante volte ci rendiamo dei semplici ripetitori di informazioni.
Cercare la quiete significa prima di tutto comprendere che emozioni differenti possono convivere anche nella stessa ora, nella stessa mezz'ora.
Significa fare pace con la propria vulnerabilità, cessare o diminuire le domande che nascono interiormente per poter vivere meglio il viaggio, la ricerca. Fare della meditazione una pratica quotidiana aiuta molto, quale che sia la tecnica che si sceglie.
Meditare richiede pazienza come amare: scopri la connessione tra meditazione e amore
Per approfondire:
> Impatiens, tutto sul fiore di Bach