Consigli anti-terrore: mantenere una mente gioiosa
Europa vulnerabile, Islam cattivo. Equazioni facili e inutili. Sui social networks l'ansia è tale che nemmeno il miglior rimedio fitoterapico o la più efficace manipolazione chiropratica potrebbero sistemare. Per questo abbiamo deciso di scrivere un articolo che aggiunga almeno un po' di luce
Pensavamo a un pezzo che non alimentasse il bombardamento mediatico conseguente a Barcellona, come Nizza o Parigi, a un articolo che dispensasse consigli pratici per stati emotivi tangibili.
Che c'entrano le piante e tutti i nostri articoli sullo yoga quando il mondo sta facendo i conti con l'ISIS, i terroristi e il fanatismo religioso?
Sembrano anche un po' inutili, magari. E invece no. Una pianta non cerca di individuare il nemico a tutti i costi. Le terapie di cui scriviamo non hanno a che fare con il conflitto cercato e creato sempre e comunque.
La religione per etimologia è "tenere insieme", la cultura islamica non è un sinonimo di ISIS.
L'essere umano, la religione, i social network
La religione è qualcosa che crea un orizzonte di senso e questa è una tendenza insita nell'essere umano. Poi l'uomo può coscientemente scegliere di chiedere a Ganesha di rimuovere ostacoli, a San Francesco di illuminare la propria via, a Santa Rosalia di proteggere e accudire o decidere di tenersi a distanza da qualsiasi forma di raffigurazione agiografica, ma queste sono e restano manifestazioni di un'energia profonda cui far affidamento, "culle" cui lasciare i propri pesi, quelli del cuore, quelli che non si riescono a trasformare.
Adesso Parigi è stata attaccata e, allo stesso modo, il mese scorso in Turchia 130 persone sono morte in un attentato ad Ankara durante una manifestazione pacifista.
Facebook, "di sua spontanea volontà" ci ha informato sulla salute di persone amiche che al momento dell'attacco erano nella capitale francese e a molti utenti abituati a viaggiare e ad avere amici che si spostano continuamente (inclusa la sottoscritta) l'ansia è aumentata verso amici che nemmeno sapevamo al momento si trovassero lì. Si usano i colori della bandiera francese per le immagini di profilo, si commentano i titoli dei giornali, si postano immagini di sostegno alla città.
Quindi: la cervicale è sempre china, la presenza è sempre altrove e il terrore cresce piano piano.
Meglio mantenere una mente gioiosa. E vorremmo solo ricordarvi espedienti per farlo.
Come mantenere una mente gioiosa
Sono giorni in cui ci si sente particolarmente vulnerabili, ma i fatti che abbiamo visto accadere nel cuore di Parigi avvengono continuamente in altri luoghi del mondo. Ricordarselo è ulteriormente doloroso? No. Ci ricolloca, ci riposiziona, soprattutto rispetto alla luce che vogliamo aggiungere nel mondo. Situazioni come queste possono inevitabilmente spingerci a prendere scelte in accordo con il cuore.
- Riconsiderare la gentilezza.
- Osservare se ci si sta muovendo nel mondo cedendo a scatti di violenza insensati. In quel caso, respirare e guardarsi allo specchio, bagnarsi il viso, sorridere a se stessi se si riesce.
- Spegnere il cellulare più spesso.
- Fare l'amore.
- Fare l'amore. (Non è un errore di battitura doppia).
- Stare con i bambini e gli animali.
- Stare nella natura e conoscere luoghi anche limitrofi mai visitati.
- Iniziare a suonare uno strumento o riprenderlo in mano dopo del tempo se lo si è lasciato in disparte.
- Onorare la lentezza e i dialoghi che ci nutrono.
- Andare a trovare chi vi ha insegnato qualcosa di importante e prestare un servizio (dal portare tè e biscotti a un sorriso).
- Andare a teatro.
- Studiare una pianta aromatica alla settimana e poi usarla in cucina.
- Organizzare cene dentro casa.
- Svegliarsi essendo consapevoli del miracolo del respiro.
- Chiedere ai propri genitori se sono ancora vivi o a parenti qualcosa di quando eravate piccoli e prendervi un tempo per pensare a voi stessi con tenerezza.
- Avvicinarvi a una disciplina di movimento che sia orientale o occidentale senza scadere nel fanatismo.
I consigli per ritrovare il buonumore