Cosa significa condurre una vita igienista
Il bimbo della foto ci parla di igiene nel senso comune. Quanto l'igiene può essere esteso a ogni nostra attività? Cosa si intende per "igiene vitale" e perché il cosiddetto "snervamento" è opposto ai criteri di una vita igienista?
La cellula e le tossine nella prospettiva igienista
Il pensiero igienista tiene in grande considerazione le trasformazioni e le reazioni complesse che avvengono a livello cellulare. In particolare la trasformazione che glucosio, grassi, alimenti azotati, sali minerali subiscono all’interno della dimensione cellulare per essere scomposti in sostanze più semplici o venire ossigenati grazie all’ossigeno che confluisce nel sangue. Il calore e il lavoro muscolare sono parte della manifestazione dell’energia che si produce con i processi di scomposizione, assimilazione, ossigenazione.
Le cellule costruiscono continuamente nuova sostanza vivente, riparano i danni dovuti all’usura. La cellula giovane cresce e si divide. Il metabolismo delle cellule che si origineranno è regolato dalle ghiandole ormonali. Gli “arbitri” dei processi cellulari sono le ghiandole a secrezione interna quali l’ipofisi, la tiroide, le paratiroidi, il timo.
Siamo poi dotati di organi predisposti a espellere verso l’esterno. La linfa che bagna le cellule si carica direttamente dei loro rifiuti e attraverso i capillari linfatici e poi mediante le vene linfatiche li trasporta al circuito sanguigno, attraverso cui le tossine interne verranno convogliate verso gli organi escretori.
Le ghiandole sudoriparie espellono sudore dai pori. Allo stesso modo i reni sono dotati di tubi uraniferi per espellere il complesso di urea, acido urico, sali minerali (il tutto prende un colore giallo in virtù dei pigmenti biliari). Il fegato producendo bile elimina acqua, sali biliari, pigmenti biliari. La funzione di secrezione è indispensabile per la vita cellulare.
Si chiama "tossiemia" l’intossicazione dell’ambiente in cui la cellula vive. Si parla di tossiemia esogena quando dovuta a fattori esterni ed endogena quando la cellula non riesce a evacuare i rifiuti del metabolismo.
L’energia vitale per regolare la tossiemia
Conoscere le giuste combinazioni alimentari consente di evitare putrefazione intestinali tossiche. Occorre procurarsi cibi di qualità biologica buona. Di fatto, c’è sempre una lieve presenza di tossiemia nel corpo; quel che conta è capire il drenaggio delle tossine per mantenerla a livello sopportabile dal sistema. Elementi fortemente rinnovatori per l’energia vitale sono: acqua, sole, cibo, aria. Nei libri igienisti quando si parla di energia vitale si usa un sinonimo che è “energia nervosa”. Questo la dice lunga sul ruolo di sovrano che svolge il sistema nervoso.
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Quando l’energia vitale non è sufficiente a garantire l’eliminazione delle scorie si parla di snervamento, spesso dato da abitudini antifisiologiche che non sono solo alimentari o motorie, ma anche relative alle attitudini mentali: disonestà, egoismo, slealtà, tristezza prolungata, malumore cronico, menzogna. Anche gli abusi di energia sessuale generano snervamento. Tenere in grande considerazione le giuste ore di sonno è fondamentale in quanto c'è uno stretto legame tra il fegato e il riposo.
Occorre poi prendere coscienza delle abitudini snervanti nel nostro stile di vita. Porsi da osservatori rispetto alle giornate e alle scelte operate nelle stesse. Se le persone snervate ricorrono a eccitanti (caffè, zucchero bianco, alcool, tabacco, etc.) non fanno che alimentare la spirale dello snervamento.
La malattia acuta come indice di vitalità
Nell’ottica igienista la crisi acuta è una manifestazione di vitalità estrema. Si manifesta in sintesi quando l’organismo “non ne può più” dei nostri scorretti stili di vita. La forza mediatrice nella visione igienista è dentro il singolo. Conoscendo se stessi si studiano i limiti e le sensibilità.
Il digiuno idrico è quanto viene consigliato in fase acuta, per poi adeguarsi a una ripresa alimentare progressiva che includa molta frutta e verdura. Il digiuno serve a economizzare una buona parte di energia non solo livello digestivo, ma anche in favore di cuore e polmoni. In sintesi, se si continua a consumare cibo nella fase acuta, si ostacola il processo di recupero.
Altri fattori fondamentali della prospettiva igienista in fase acuta: il riposo mentale, il riposo emozionale, il riposo dei sensi e il riposo fisico. Questi accorgimenti servono per economizzare energia vitale e crearne della nuova disponibile già dalla convalescenza. Ribadiamo che il digiuno non è qualcosa da prendere alla leggera. Ci sono veri e propri stadi alimentari: la preparazione, lo svolgimento, l’uscita.
Quanto l'igiene dei pensieri è legata al digiuno?
Qualora vogliate approfondire i principi della vita igienista vi consigliamo il libro di Désiré Merien “L’igiene vitale per migliorare la vostra salute” (Edizioni Natura). Troverete definizioni precise relative alla tolleranza tossinica, alla reattività somatica e alle fasi evolutive degli stadi di salute.
In generale, la vita igienista implica un corretto uso delle fonti di energia interna ed esterna verso un equilibrio generale sui piani mentali, sensoriali, emozionali, fisici.