Intervista

Li Hong e Villa Giada: la medicina cinese a Roma

Il Dr Li Hong è Vice Presidente e Segretario generale dell’Associazione Medica Cinese d’Italia.

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Quali differenze sostanziali ha trovato, trasferendosi dalla Cina a Roma nel 1993 e come ha cercato di integrare le sue conoscenze in un ambiente così diverso?

La nostra teoria di medicina cinese, sebbene tanto antica, si adatta bene alle esigenze della salute, il significato di salute e malattia è lo stesso in tutti i popoli. Nei primi tempi è stato difficile comunicare, perché qui manca la conoscenza della medicina cinese e la mentalità è diversa.

Perlopiù gli italiani si rivolgono al medico quando sono ammalati, mentre per noi è importante allo stesso modo la prevenzione. Sono abituati a curare i sintomi, adottare una terapia per una patologia diagnosticata, noi cerchiamo di individuare la causa profonda e curare l’organismo nel suo complesso.

Ad esempio, il mal di testa è un sintomo da eliminare ma è anche è l’espressione di un linguaggio del corpo, ci indica uno squilibrio che può dipendere da diverse cause: noi analizziamo i sintomi e curiamo dall’interno per eliminare la radice della malattia.
 

Cosa è cambiato negli ultimi anni in Italia in riferimento alla Medicina Tradizionale Cinese?

Ho riscontrato un sempre crescente interesse soprattutto dal basso, mentre si sente l’esigenza di una regolamentazione ufficiale.
 

Oltre alla sua riconosciuta competenza come docente, attualmente ricopre cariche nell’Associazione Medica Cinese d’Italia. In cosa spende maggiormente le sue energie?

Mi occupo di collaborare con la WFCMS (World Federation of Chinese Medicine Societies) per espandere la comunicazione e gli scambi con i nostri colleghi di tutto il mondo e con le Associazioni italiane, far conoscere e sviluppare la nostra medicina.
 

L’11 ottobre si è svolta la Giornata Mondiale della Medicina Tradizionale Cinese a Roma. Quale è il significato più importante di tale evento?

Questa giornata, istituita dalla WFCMS durante il Congresso di Roma, è molto importante perché nello stesso giorno in tutto il mondo si riuniscono tante attività di divulgazione e conoscenza.

Quest’anno vi hanno partecipato circa 40 Paesi con conferenze, studi aperti, eventi d’arte, per avvicinare le persone alla medicina cinese.
 

Ci racconti cosa è "Villa Giada"...

Per me Villa Giada si distingue perché offre una formazione completa in medicina tradizionale cinese con serietà e onestà.

La Scuola è attiva da trent’anni, è cresciuta con il tempo e oggi comprende l’Agopuntura, la Moxa, il Tuina, i metodi di lunga vita Yangsheng, il Qigong, la Dietetica e la Fitoterapia. Villa Giada collabora con l’Università di Medicina Tradizionale Cinese di Tianjin e con il Comitato mondiale di Istruzione medica della WFCMS per garantire la formazione dei futuri medici e operatori in Medicina Tradizionale Cinese secondo gli standard di qualifica mondiali.

Lo scorso anno è stata tra gli Enti organizzatori del XV Congresso mondiale di Medicina Cinese che si è svolto a Roma.
 

A Roma, sta per partire il Master in Agopuntura Clinica Avanzata e Terapie Manuali Cinesi. È un segno del sempre maggiore interesse per questa medicina?

Penso di sì, è sicuramente un segno positivo di interesse ma per ora i Master sono piuttosto discontinui, spero si possano ripetere ogni anno.

Sarebbe bene inoltre che le Università istituissero dei percorsi formativi completi per il conseguimento della laurea.
 

In Italia l'agopuntura può essere applicata solo da laureati in medicina, mentre lo shiatsu ed il tuina (tecniche relative comunque a teorie proprie della medicina cinese) anche da operatori professionali riconosciuti. Cosa pensa di questo?

Sono contento che il Tuina possa essere applicato, come parte integrante della Medicina Cinese, da operatori professionali riconosciuti.

D’altro canto, per quanto riguarda l’esercizio dell’Agopuntura e della Fitoterapia, mi auguro che presto venga riconosciuta la Laurea in Medicina Tradizionale Cinese conseguita in Cina, come già annunciato nel 2004 nell’ambito del reciproco riconoscimento dei titoli accademici tra le autorità cinesi e italiane, un accordo che però non è stato messo in atto.

L’OMS nel 2019 ha riconosciuto la Medicina Cinese come una medicina ufficiale, quindi dovrebbe essere riconosciuta la Laurea conseguita in Cina e negli Enti di formazione che rispettano determinati standard formativi validi a livello globale. 
 

Ritiene che sia difficile per un medico occidentale entrare in un nuovo paradigma (quale quello della Mtc) e utilizzare entrambe le medicine?

Dipende dalla persona… non si tratta tanto di essere un Medico o di avere un altro tipo di formazione, è la differenza di mentalità la difficoltà da superare, attraverso una maggiore conoscenza della materia e della logica che la governa.
 

Quale messaggio ritiene importante e vuole "lanciare" per promuovere il concetto di "salute" e "cura" qui in Occidente?

Voglio dire che la medicina tradizionale cinese è una ricchezza di tutto il mondo. Ciò che faccio e cerco di fare è servire tutto il mondo e aiutare gli italiani!
 

Il Dott. Li Hong studia all’Università di Medicina Tradizionale Cinese di Tianjin (Cina) dal 1979 al 1984.

Dopo aver conseguito il Diploma di Laurea, svolge l’attività di Medico MTC presso l’Ospedale della Città di Tianjin fino al 1993.

Si trasferisce quindi a Roma dove continua l’attività clinica e di ricerca. Attualmente ricopre le cariche di Vice Presidente e Segretario generale dell’Associazione Medica Cinese d’Italia. Presso Villa Giada insegna Teoria di base, Dietetica e Fitoterapia Cinese.