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La medicina orientale

Parlare di medicina orientale può risultare alquanto complesso, in quanto questa espressione racchiude in realtà tante medicine, alcune anche molto diverse tra loro

La medicina orientale

 

La medicina orientale

La medicina orientale è espressione completa dello spirito e della cultura che l’ha elaborata nel corso dei secoli. I suoi principi fondamentali sono gli stessi che informano la visione globale del mondo propria della filosofia e della religione del luogo. 

In realtà, quando si parla di medicina orientale, si opera una grande generalizzazione. Sono diversi e numerosi i sistemi medici, tradizionali e non, che rientrano in tale categoria. Tra i più grandi e i più conosciuti, c'è sicuramente la medicina tradizionale cinese, la medicina tibetana e la medicina ayurvedica. Cina, Tibet e India.

É possibile trovare dei punti in comune tra queste che possano caratterizzare la medicina orientale? Sì, soprattutto se operiamo un confronto con l'Occidente. Proviamo a fornire delle brevi argomentazioni.

Nella medicina orientale, vi è l’idea di una unità dinamica basata sulla corrispondenza sistematica: l’universo è una totalità articolata, in continua metamorfosi, ma gli attori di questa metamorfosi sono sempre le stesse forze, gli stessi elementi nel loro rapporto reciproco.

Poi abbiamo il concetto di energia che, seppur con diversi nomi, è responsabile, nel suo fluire, degli stati di armonia o perturbazione del cosmo, del corpo e della mente.

Da qui deriva la caratteristica concezione dello stato di malattia, come perturbazione di un equilibrio.

Un'altro concetto fondamentale è quello di olismo. Tutto è funzionale, niente escluso. La medicina orientale va dunque a indagare le cause e non i sintomi.

 

 

Le maggiori medicine orientali

Prendiamo in esame le tre forme di espressione della medicina orientale più conosciute e diffuse anche in occidente: la medicina ayurvedica, la medicina tibetana e la medicina tradizionale cinese.

Medicina ayurvedica. La medicina ayurvedica è un complesso sistema medico che comprende aspetti di prevenzione e di cura finalizzati ad allungare e migliorare la vita dell’essere umano in armonia con la natura. “Conoscere la vita” (ayurveda) significa capire che l’uomo, costituito da corpo e mente, sensi e anima, essendo parte integrante della natura al pari di tutte le forme viventi, è sottoposto alle sue leggi anche per quanto concerne salute, malattia, guarigione e morte. Per la medicina ayurvedica, dunque, equilibrio tra uomo e ambiente significa salute, mentre squilibrio sta per malattia. L’energia vitale, per l’ayurveda, prende il nome di prana. Ogni entità fisica si caratterizza per un habitus, costituito da tre elementi/forze detti doshavata (aria e spazio), pitta (fuoco) e kapha (terra e acqua). In ciascun individuo, queste forze sono presenti in combinazioni sempre diverse. In base a ciò, si preparano i rimedi ayurvedici. Tra questi, preparati farmaceutici di origine animale e vegetale, provvedimenti dietetici e comportamentali, meditazione e yoga e massaggio ayurvedico.

 

Medicina tibetana. La medicina tibetana può essere definita come una scienza medica, naturale e olistica, rivolta ai bisogni del corpo, della mente e dello spirito in maniera integrata. Gli scopi della medicina tibetana sono principalmente la prevenzione e la cura. La prevenzione delle patologie viene concepita tramite uno stile di vita e una dieta corretta. Gran parte delle malattie della nostra epoca sono dovute, secondo questa scuola medica, a stati mentali non equilibrati, stili di vita non corretti e diete sbagliate. Tutto ruota, secondo la medicina tibetana, intorno all’armonia tra le energie fisiologiche. La cura, una volta insorta la malattia, si esplica nella necessità di ripristinare l'equilibrio perduto agendo sull'origine delle cause e sugli effetti della malattia. 

Per ciò che concerne la diagnostica, la medicina tibetana prevede tre metodologie, che sono l'osservazione, la palpazione e l’anamnesi. L’osservazione si concentra sulla forma e il profilo del corpo del soggetto, sul colore della pelle e della lingua, oltre al colore dell’urina (l’analisi dell’urina nel corpus della medicina tibetana è un aspetto incredibilmente complesso). La palpazione si concentra sulla lettura del polso (pulsologia orientale) e sulla pressione di punti specifici (punti bersaglio), connessi direttamente a organi specifici e umori. L’anamnesi infine è costituita da un colloquio con il paziente, finalizzato a reperire informazioni su abitudini, alimentazione, sintomi e via discorrendo. 

 

Medicina tradizionale cinese. La medicina tradizionale cinese, spesso abbreviata nelle sigla MTC, è uno dei corpus medico-filosofici più antichi e più affascinanti del mondo. È una disciplina olistica molto complessa e distante dalle nostre concezioni culturali, ma che ha comunque fatto breccia nell’interesse dell’Occidente, da molto tempo a questa parte. In maniera riduttiva, concetti cardine della medicina tradizionale cinese sono: il Qi, il Tao, il rapporto fra Yin e Yang, i cinque elementi e le relative fasi e i meridiani. Tutte questi fattori sono in correlazione tra loro in una molteplicità di soluzioni differenti. Lo stato di malattia proviene dalla perturbazione dell’equilibrio energetico. Se la prevenzione del soggetto e del medico non sono state sufficienti a ripristinare lo stato di benessere, la medicina tradizionale cinese può intervenire tramitediverse terapie, tra cui le più note sono la farmacologia cinese, l’agopuntura, il massaggio e la ginnastica medica, nelle forme note come Qi gong e Tai chi chuan

Immagine | Gedawei