Moxa cinese o giapponese, le differenze
La moxa fa parte delle pratiche terapeutiche della Medicina Tradizionale Cinese, la cui diffusione in tutto il mondo è stata data dalla cultura Giapponese. Esistono differenze tra la moxa originaria e quella poi giapponese, vediamo quali.
Moxa: cos'è
La moxibustione, chiamata anche moxa, è una tecnica terapeutica che arriva dall'oriente.
Si basa sui principi della Medicina Tradizionale Cinese, importata e rivista poi dal Giappone nella forma che conosciamo tutt'oggi.
La cultura Giapponese ha apportate modifiche di forma e applicazione della Medicina Cinese, ma i concetti e i postulati sono originali.
Il massaggio, l'agopuntura, la moxa, la coppettazione, l'uso di determinate erbe, fino all'alimentazione, più altre tecniche terapeutiche, agiscono sui meridiani energetici, nei quali, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, scorre l'energia vitale, il Qi.
L'armonia del flusso del Qi all'interno della circolazione dei Meridiani genera salute, l'ostruzione o il “vizio” del Qi genera invece la malattia.
La Medicina Tradizionale Cinese agisce quindi per riequilibrare la circolazione del Qi, regolando lo Yin e lo Yang all'interno dell'organismo.
La moxa è uno dei metodi utilizzati per riequilibrare l'organismo e portare la salute e il benessere, fisico e mentale.
La moxa consiste nell'applicazione di calore sui punti dei meridiani, per tonificare, principalmente, e stimolare la circolazione del Qi.
In alcuni casi, benché consista in applicazione di calore, la moxa si può utilizzare anche per disperdere ristagni di energia sui punti, anche nel caso di applicazione sui punti dolenti (punti ashi).
Il calore può essere applicato tramite coni di artemisia vulgaris, che vengono bruciati, o tramite sigari incandescenti, a seconda del tipo di trattamento moxa, cinese o giapponese, utilizzato.
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Moxa cinese e moxa giapponese: differenze
Entrambe i tipi di moxa si basano sulla conoscenza e il trattamento dei punti dei meridiani dell'agopuntura e dei concetti della Medicina Tradizionale Cinese.
Entrambe le tecniche consistono nell'applicazione di calore ma ci sono delle leggere differenze tra la moxa cinese e la moxa giapponese.
Semplificando, e senza entrare nello specifico della Medicina Tradizionale Cinese, si può osservare che la moxa giapponese applica la moxa con un intento energetico più marcato rispetto alla moxa cinese: l'applicazione del calore viene infatti eseguita su agopunti precisi tramite la combustione di piccoli coni di artemisia, direttamente a contatto con la pelle.
Un buon operatore è in grado, sia per la dimensione dei coni (della grandezza di un chicco di riso) sia per le proprie capacità specifiche, di evitare che la pelle si bruci, e di ottimizzare al massimo l'azione energetica sul punto, grazie alla precisione della localizzazione dello stesso.
In alcuni casi, come ad esempio per trattamenti prolungati nel tempo e di intensità maggiore, si sovrappone un piccolo disco sottile di zenzero o di patate, per trasmettere comunque il calore senza andare a ledere la cute e, nel caso dello zenzero, per amplificare l'azione tonificante del trattamento.
Nella moxa cinese, invece, si usa scaldare il punto tramite sigari di artemisia o altri sigari con la stessa capacità puntuale di riscaldamento, senza però entrare in contatto con la cute, quindi a distanza.
Questo permette un lavoro più generalizzato sul canale energetico e meno preciso sull'agopunto, e agisce a livello fisico più che energetico, ed è utile soprattutto sui punti ashi, che sono i punti dolenti, spesso ubicati al di fuori dei canali energetici.
La moxa cinese ha il vantaggio, ma anche il limite, di poter facilitare l'applicazione e di agire a livello più superficiale, in caso di invasione di energie di freddo e vento, contratture muscolari, in caso di ristagni di muco, come per la sinusite, per “sciogliere” in tutte quelle situazioni in cui vi è qualcosa di contratto a causa di un ristagno di energia yin, poiché il calore, che è yang, suo opposto e complementare, espande.
Esiste poi un particolare tipo di moxa che prevede di abbinare la moxa con l'agopuntura, e che deve essere sotto controllo medico, poiché la sua azione è molto forte e precisa.
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