Emorroidi esterne, quale cura?
Le emorroidi, un disturbo molto diffuso, spesso taciuto e sussurrato solo al farmacista. In alcuni casi più gravi e quindi dolorosi si deve ricorrere alla chirurgia. Possiamo però aiutarci anche con rimedi naturali e addirittura prevenirle
Le emorroidi esterne sono delle dilatazioni venose estroflesse dalla cute di colore bluastro, posizionate in prossimità dell’ano. Possono presentarsi morbide al tatto, ma in condizioni di infiammazione acuta, si ingrossano e induriscono diventando molto dolorose.
Le emorroidi non vanno assolutamente trascurate, perché possono peggiorare, dando luogo a sanguinamenti o addirittura a fistole con infezione. È bene quindi intervenire con rimedi lenitivi, astringenti e disinfettanti, sia per via orale sia da applicare localmente.
Ippocastano per le emorroidi esterne
L’ippocastano è un rimedio che svolge attività antiedematosa, venotonica in generale e flebotonica specifica a livello dei vasi pelvici ed emorroidari, capillarotropica, antinfiammatoria e diuretica.
È quindi indicato in caso di insufficienza venosa cronica, con gonfiori, pesantezza, dolori e prurito; per sindromi varicose e post-trombotiche, fragilità capillare, emorroidi, varicocele, edemi.
Per coloro che sono soggetti alle infiammazioni emorroidali, in periodi di stress o cambi di stagione, soprattutto verso l’estate è bene utilizzare l’ippocastano anche in caso di mancata manifestazione della sintomatologia come profilassi.
Consiglio l’utilizzo del gemmoderivato, per attingere a tutta l’energia della giovane pianta attraverso le sue gemme e per la macerazione glicerica.
Emorroidi esterne: sintomi, diagnosi e rimedi naturali
Centella asiatica per le emorroidi esterne
La centella è un rimedio ricco di saponine, utile nel trattamento delle emorroidi e dei disturbi venosi in genere. Grazie all’asiaticoside la centella aumenta la resistenza dei capillari. Svolge attività flebotonica, cicatrizzante e migliora il trofismo del tessuto connettivo.
È indicato in caso di insufficienza venosa degli arti inferiori, varici, emorroidi, cellulite. Consiglio l’utilizzo dell’estratto secco con un’assunzione giornaliera di 300 mg.
Rusco per le emorroidi esterne
Anche il Rusco è un rimedio ricco di saponine e può essere utilizzato in sinergia con la Centella. Svolge attività vasoprotettrice venosa, antiedematosa, antinfiammatoria, diuretica.
È indicato in caso di insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, edemi, varici, ulcere varicose, flebiti, emorroidi, ritenzione idrica, cellulite e couperose. Consiglio l’utilizzo dell’estratto secco titolato in ruscogenina, 200 mg al giorno.
Olio di Iperico per le emorroidi esterne
L’olio di Iperico, per uso esterno a livello topico, svolge azione cicatrizzante, disinfettante e astringente grazie alla presenza di antrachinoni e tannini. Viene utilizzato anche come antiinfiammatorio per stiramenti e distorsioni muscolari.
Il suo colore rossastro è dato dalla presenza di ipericina e flavonoidi utili per contrastare la fragilità capillare e l’atonia venosa. L’olio di’iperico presenta anche proprietà antisettiche e batteriostatiche utili a controllare eventuali infezioni in caso di fistole.
Perché si formano le emorroidi
Le cause della formazione emorroidale possono essere molteplici e di origine diversa. Può dipendere da una propensione fisiologica congenita legata alla pressione sanguigna esercitata sull’ultimo tratto del retto che causa una distensione dei vasi, con conseguente rallentamento del flusso ematico e la formazione di coaguli.
In altri casi possono essere manifestazioni episodiche dovute a obesità, malattie cardiache, gravidanza, parto, abitudini alimentari con eccessi di sapori piccanti, stitichezza. Possono insorgere così emorroidi interne o esterne e il dolore che avvertiamo è dovuto al loro “strozzamento” ovvero l’occlusione della vena che fa fluire il sangue dal coagulo, il quale si inturgidisce con spasmi a volte insopportabili.
In alcuni casi si ricorre anche all’intervento chirurgico, che però non è mai risolutivo perché le estroflessioni vasali possono continuare a riformarsi.
È bene quindi cercare di affrontare il problema sin dalle sue prime manifestazioni, modificare le proprie abitudini alimentari e cercare di prevenirle con un’accurata profilassi.
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