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Melatonina per l'insonnia dei bambini

Se un bambino non dorme bisogna necessariamente indagare sulla causa. La melatonina è un valudo aiuto ma nel caso in cui sia necessario integrare la quota naturale prodotta dall'organismo umano. Il sonno è un sistema complesso e come tale deve essere trattato.

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©olesiabilkei / 123rf.com

 

Il sonno nella prima infanzia

Il primo passo è sempre quello di capire perché un bambino non dorma. Di regola fino ai tre anni di età, i bambini non hanno lo stesso ciclo sonno-veglia degli adulti.

 

Infatti il loro dormire non è legato all’alternanza buio-luce perché non hanno ancora terminato lo sviluppo dell’epifisi, ghiandola preposta al rilascio della melatonina (e questo già risponde in parte al quesito sull’efficacia della melatonina nell’insonnia pediatrica). Quindi in questa fascia d’età è pressoché normale che abbiano un sonno irregolare, con frequenti risvegli.

 

A volte i genitori esasperati arrivano a dire dei propri figli piccoli che non “dormono mai”, quando in realtà hanno semplicemente un’alternanza sonno REM e NREM molto rapida, per cui hanno frequenti risvegli ma anche frequenti addormentamenti. Purtroppo non coincidono con il sonno dei genitori!

 

La melatonina come integratore

La melatonina può essere un valido aiuto contro l’insonnia dell'audulto ma anche dei bambini qualora si sia accertato un basso rilascio dell’ormone da parte dell’epifisi, tale per cui sia necessario un reintegro che aiuti a regolarizzare il sonno. Deve essere sempre assunto sotto controllo medico, nelle giuste quantità indicate e per i tempi strettamente necessari.

 

Anche se è un ormone naturale, la melatonina può presentare degli effetti collaterali come eventuale sonnolenza nel giorno successivo (ma anche la mancanza di sonno genera poi sonnolenza diurna), irrequietezza, tachicardia.

 

Studi clinici in tal senso devono essere ancora completati per avere un responso certo sul suo utilizzo estensivo in campo pediatrico e certamente una semplice educazione al sonno, seguendo alcune regole/abitudini di base per guidare l’addormentamento, possono aiutare a innescare il giusto processo.

 

A cosa serve la melatonina nei bambini

La melatonina può essere utile per i bambini con sindrome da deficit dell'attenzione-iperattività (ADHD). Alcuni studi condotti su bambini tra i 6 e i 12 anni di età hanno evidenziato come l’integrazione di un dosaggio di melatonina di 5 mg/die abbia accelerato i tempi di addormentamento di bambini iperattivi e prolungato di circa 40 minuti il loro sonno.

 

La melatonina può essere utile anche in soggetti non vedenti, che abbiano quindi difficoltà di rilascio del neuro-ormone in base al ciclo luce-buio. Nel 2016 a Firenze è stata organizzata una Consensus Conference sull’evoluzione delle applicazioni della melatonina in ambito neonatale e pediatrico, con un approfondimento sul ruolo di questo neuro-ormone nei disturbi del sonno secondari ad autismo, ADHD e disabilità neurocognitive. Un altro utilizzo interessante della melatonina è per calmare i bambini in ambito diagnostico durante la risonanza magnetica, l’EEG per esempio.

 

Da che età si può dare la melatonina ai bambini

L’uso pediatrico della melatonina deve essere moderato, prescritto e monitorato dal medico. Esiste un impiego nei neonati per ridurre lo stress ossidativo dovuto a sepsi, asfissia, o stress chirurgico. La somministrazione attraverso il latte materno ha dimostrato un miglioramento del sonno evidente in entrambi. 

 

Quanta melatonina si può dare ai bambini

Il dosaggio varia in base all’età:

  • nei lattanti la dose è compresa tra 0,5 e 5 mg, con una media di 2,1 ± 1,0 mg;
  • nei bambini dai 2 o 3 anni ai 10 anni varia tra 1 e 10 mg, con una media di 3,5 ± 1,5 mg,
  • mentre negli adolescenti si ricorre a dosaggi tra 2 e 12 mg, con una media di 5,3 ± 2,4 mg.

La dose iniziale più comune è 3 mg ed è utilizzata nel 30% dei lattanti, nel 51% dei bambini e nel 44% degli adolescenti. 

 

Quanto dura l'effetto della melatonina?

La melatonina aiuta a gestire il sonno, le reazioni eccessive a input esterni. Il suo utilizzo prevede una somministrazione anticipata da 3 a 5 ore prima dell’addormentamento per innescare i fisiologici processi di rilassamento. 

 

Non si tratta di un sonnifero, quindi parlare di durata dell’effetto in realtà può essere improprio, poiché agisce da veicolante.

 

Benefici della melatonina nei bambini

I benefici della melatonina nei bambini, ma anche negli adulti sono diversi. Questa molecola interviene nello sviluppo del feto con un effetto diretto sulla placenta, nello sviluppo di neuroni e glia. Influenza le funzioni cognitive, riduce i processi neurodegenerativi, aiuta i bambini affetti da epilessia, seda l’emicrania.

 

Controindicazioni della melatonina nei bambini

Non sono state individuate controindicazioni nell’assunzione di melatonina nei bambini, ma non deve esserci alcuna forma di somministrazione “fai da te”, ma sempre solo sotto controllo medico. Salvo casi particolari, per i disturbi del sonno in età infantile è meglio indagare la natura del problema e affrontarlo con metodi più compatibili all’età.

 

  • Bambini di circa 2 anni che faticano a dormire da soli perché sono stati abituati a condividere il letto con i genitori
  • Bambini di 3 anni che iniziano a guardare la tv e a volte restano impressionati da programmi troppo “violenti” per la loro tenera età
  • bambini più grandi intorno ai 10 anni che iniziano ad avvertire forme di stress possono essere trattati con altri rimedi e integratori che aiutano a rilassarsi e facilitano il sonno, come la melissa, la passiflora, la camomilla, anche poche gocce per dormire.

 

Effetti collaterali della melatonina nei bambini

Gli studi recenti hanno dimostrato assenza di effetti collaterali dovuti alla somministrazione di melatonina nei bambini. Trattasi infatti di un ormone naturale, correlato alla serotonina per struttura, e la sua produzione è regolata dai ritmi circadiani luce/buio. Trova svariate applicazioni e anche il pediatra di famiglia la utilizza come rimedio per i disturbi del sonno.

 

Significato del sonno nei bambini

Il dormire per un bambino assume una valenza diversa rispetto a quella che è la funzione effettiva del sonno.

Non lo interpretano come un’esigenza fisica e mentale legata al riposo, ma come un momento di distacco, di separazione dai genitori, dal gioco, dalle loro attività.

 

Di conseguenza, se non crollano dalla stanchezza, come sarebbe naturale che fosse, bisogna indagare a fondo prima di ricorrere a qualsiasi tipo di farmaco, anche se si parla di semplice melatonina. 

 

Addormentarsi è un atto di fiducia: tutti ci addormentiamo con più facilità se siamo tranquilli, se ci troviamo in un ambiente sicuro e protetto, se non abbiamo “fantasmi” che ci aspettano il giorno dopo. Nei bambini questa esigenza è amplificata e difficilmente può essere risolta con una compressa di melatonina.

 

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