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Disfunzione lacrimale e ambiente di lavoro

Mal di testa, bruciore agli occhi, affaticamento? Potreste soffrire della “Sindrome dell’edificio malato”: fate il test veloce per scoprirlo e correte ai ripari.

Disfunzione lacrimale e ambiente di lavoro

Se l'ambiente di lavoro è malato

Se al lavoro vi sentite spesso affaticati, avete mal di testa e non riuscite a concentrarvi o vi danno fastidio, vi bruciano e vi fanno male gli occhi, ecco che potreste soffrire di “Sick Building Syndrome”, ovvero “Sindrome dell’edificio malato”, una patologia individuata e descritta già negli anni ’80 dall’OMS.

Così come appaiono, queste sintomatologie svaniscono dopo qualche ora che si esce dall’edificio “contaminato”, facendo capire quanto anche i luoghi in cui viviamo e lavoriamo sono spesso nocivi per la nostra salute e minano il benessere quotidiano della persona. 

 

Disfunzione lacrimale ma non solo

Ecco che i rischi di questa sindrome che non così “pericolosi” per la salute, possono esserlo per la produttività e l’andamento di un’azienda. Si considerino infatti anche i casi in cui tali disturbi, inizialmente di lieve entità - come secchezza oculare, stanchezza della vista o difficoltà di concentrazione - possono sfociare e trasformarsi in patologie ben più serie, che coinvolgono tanto l’occhio - come congiuntiviti, sensazione di corpo estraneo, intolleranza alle lenti -, quanto fastidi ad altre parti del corpo, come la pelle, per cui si sviluppano eruzioni cutanee, allergie e disturbi respiratori che possono innescare persino casi di asma.

 

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Come prevenire la “Sindrome dell’edificio malato”

Se avete a cuore la salute dei vostri dipendenti e se anche voi desiderate lavorare in un ambiente di lavoro più sano o semplicemente, con l'arrivo dell'autunno, vi state dedicando a sanificare in profondità gli ambienti domestici, ecco qualche semplice regola di base che è importante considerare per prevenire quanto sopra descritto. 

> Umidificare gli ambienti, che abbiano almeno un tasso minimo di umidità del 35%. Per questo motivo possono risultare utili umidificatori e diffusori arricchiti con oli essenziali per l'ambiente, soprattutto d’inverno con il riscaldamento accesso o durante l’estate se c’è il condizionatore acceso. Areare spesso i locali è ugualmente consigliato. 

> Interrompere ogni tanto l’uso del videoterminale: questo è causa frequente di occhio secco. Ricordatevi che per legge (81/2008 in attuazione all’articolo 1 della legge 123/2007) per scongiurare i rischi per la salute, tra cui disturbi alla vista, alla postura e affaticamento, connessi all’attività lavorativa tramite computer o simili, vige l’obbligo per il datore di lavoro di tutelare i dipendenti con misure che prevedono interruzioni di un quarto d’ora ogni due ore, attraverso pause o cambiando il tipo di attività.

> La luce artificiale stressa gli occhi e causa affaticamento: meglio prediligere, qualora si possa scegliere, la luce naturale. Bisogna anche prestare attenzione che non vi siano riflessi delle finestre sul monitor.

> Per concludere, il fumo passivo della pausa sigaretta coi colleghi è altamente deleterio: provoca una diminuzione della densità di quelle cellule della membrana oculare, incaricate e preposte all’equilibrio dello strato mucoso del film lacrimale.

 

Test sulla disfunzione lacrimale

Come gli oculisti consigliano, buona norma è bere spesso, acqua naturale, tisane, succhi naturali, cosa che favorisce l’idratazione. Si raccomanda altresì il consumo di cibi ricchi di Omega-3 e Omega-6, nonchè l'eventuale assunzione di integratori naturali per la vista, se necessario e prescritto.

Inoltre si consiglia l’utilizzo di un collirio naturale idratante e lubrificante, in commercio ne esistono davvero di efficaci per lenire e ammorbidire l'occhio.

Per aiutare tutti i pazienti che soffrono di disturbi oculari, specie nell’ambiente in cui lavorano, Thea Farma, assieme a un team di lavoro di oculisti denominato "Gruppo Picasso", ha promosso lo smart test sulla disfunzione lacrimale, un questionario veloce e semplice da compilare, col quale è possibile misurare la funzionalità lacrimale.


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