Modelle vegan nella foresta
Una breve intervista-racconto sugli elementi che hanno cambiato la vita di una modella afroindiana: all'insegna della natura, della dieta vegan e della vita di comunità
Nel linguaggio dei sogni, la foresta rappresenta un’area psicologica in penombra, in cui la ragione e le forze vitali si mescolano, quel luogo in cui si sono ritirate le creature fatate e dove, per incontrarle, dobbiamo rinunciare alle nostre sicurezze, alla diretta luce del sole, al senso dell’orientamento fatto di comode strade dritte.
Col senno di poi, questa è un po' la sensazione residua dopo l’esperienza avuta incontrando Pooja e la comunità nella quale vive, nel sud dell’India.
Mi sono ritrovato lì accettando uno strano invito, una sorta di bianconiglio sotto forma di bus gratuito che portava in una qualche foresta per la visione di un film, se ricordo bene un ottimo lungometraggio sulla vita e le opere di un grande fotografo. Il bus attraversò una serie di villaggi attorno alle 18:30, quando il sole tramonta magnificamente.
In quella atmosfera surreale raggiunsi la foresta con i miei improvvisati compagni di viaggio finché nel bel mezzo degli alberi pieni di scimmie raggiungemmo una comunità.
Tutte le case erano in legno, delle capsule singole, disposte attorno ad alcuni edifici comuni: una bella cucina aperta e una grande hall di bambù dove si svolgono varie attività, tra cui alcune proiezioni, seguite da una cena gratuita.
Qui, in mezzo a giardini fatati, tra alberi pieni di frutta e animali fatati, ho conosciuto una creatura che mi ha raccontato il significato di quel luogo.
Dear Pooja, dove ci troviamo?
Questa è una comunità aperta, dove la gente viene spontaneamente da più di 60 paesi diversi da tutto il mondo, per vivere in modo naturale: facendo permacultura e vivendo solo di ciò che produciamo, aiutando la foresta a mantenersi sana, educando da soli i nostri cuccioli, mangiando vegan e evitando il consumo di ogni forma di droga, specialmente tv, alcool, tabacco e cibo spazzatura.
Com’è cominciato tutto questo?
Circa venti anni fa questo era un deserto roccioso, sembrava suolo lunare. Abbiamo cominciato a piantare alberi e ad aiutare l’acqua a rimanere invece di fluire via (water catchment), con sistemi molto semplici.
L’entusiasmo era tale che molte persone si sono aggregate fino a formare una comunità, che ogni anno viene visitata di migliaia di persone che decidono di spendere qualche mese qui per fare un’esperienza.
Tu perché sei qui?
Uno strano percorso… sono kashmira ma nata in Jammu, tra le montagne del Nord. Da piccola fui portata in Etiopia con la famiglia ed essendo cresciuta lì, posso dire di sentirmi molto africana: sento le cose col corpo e sono una con la Natura.
In seguito durante un viaggio a Londra diventai una modella, e grazie a questo lavoro cominciai a viaggiare… Italia, Francia, Spagna ed India.
In India ho anche girato due film, e una volta entrata in questo ambiente mi sono resa conto di quanto la società dei consumi mi avesse allontanato dalla mia vera anima. Così mi misi a cercare un posto per ritirarmi temporaneamente e ricaricare le batterie, e per una serie di coincidenze salii sullo stesso bus delle 18:00 che hai preso tu e che ti ha portato qui.
Cosa hai trovato?
Me stessa. La vita in foresta può spaventare all’inizio ma alla fine è un’esperienza ristoratrice senza precedenti. Il corpo si risveglia con una nuova energia.
Qui le persone non mi vedono come una modella ma come Pooja. La dieta vegana, semplice e naturale ha curato il mio corpo e i miei traumi emotivi, in qualche modo. Il lavoro con la terra ha restaurato il buon umore, il piacere di lavorare con le persone. In qualche modo una forma di speranza è rinata in me.
Hai intenzione di tornare indietro?
Non la metterei in questi termini. Ho intenzione di andare avanti. Ho visto molte persone venire qui e andarsene rinnovate a riprendersi la loro vita.
Voglio fare lo stesso, utilizzare l’energia del posto per curarmi e ritrovare me stessa, padroneggiare le mie paure ed essere pronta a tornare nel mondo senza subirlo, mantenendo l’anima emersa senza ricacciarla giù negli abissi.
Questa combinazione di natura, lavoro concreto, dieta salutare, sana vita di gruppo e possibilità di contemplare la bellezza quotidianamente ha davvero innescato un cambiamento in positivo, molto più vero di tutte le lusinghe fasulle che riempivano la mia vita di modella.