L'ozio creativo, consigli per il dolce far niente
L’ozio per la cultura romana classica era sacro. In generale, il cervello ha bisogno di rigenerarsi, di far piazza pulita. Ci vuole il giusto impegno per amarsi e dedicarsi a quell’unico vuoto che ammette il pieno. Si tratta di essere pronti a rinunciare ai pensieri che si rincorrono feroci e alle azioni che si susseguono in modo disordinato e spesso preoccupato. Ecco un piccolo vademecum per l’ozio creativo
La mente fa fatica a svuotarsi e il cellulare sembra squilli anche quando in realtà nessuno cerca, chiama o ci rincorre. Come arriva uno spazio vuoto pensiamo di doverlo riempire. Non è così.
Il tempo interiore determina tutto, ma saperlo coltivare è arte e sacrificio, richiede uno sforzo iniziale che poi viene ripagato in termini di creatività, sapienza, conoscenza di se stessi.
Ma in che senso far nulla richiede uno sforzo? Non si tratta di una contraddizione in termini? Il fatto è che siamo sottoposti a una serie di stimoli continui che non consentono al cuore di vivere nella serenità del momento.
Perché il presente porta molto, a prescindere che a quel molto si decida di attaccare valenze negative o positive, quelle le mette qualcosa che lasciamo agire in noi ma che non ci serve.
Si tratta dunque di fare il vuoto, ma con una certa cura e pazienza. L'ozio rimanda a quella interpretazione della solitudine intesa come occasione di contemplazione. Oziare significa essere liberi.
L’ozio è quel “giardino sacro” dentro cui possono crescere dei fiori meravigliosi. Ecco alcune regole per non inquinarlo.
Coltivare l'ozio creativo: ecco come
- Condividete di meno. Quest’ansia di dire, fare, condividere, mostrare è tutta illusoria. State dentro voi stessi, lasciate perdere l’impulso a mandare la foto, il messaggio vocale, il messaggino. Certo, per chi vive relazioni a distanza la cosa è più complessa, ma anche le relazioni a distanza soffrono se la condivisione è comunque sempre virtuale; meglio curare il proprio orticello e poi condividere di presenza. L’arricchimento sarà doppio. Il suono del silenzio è dalla vostra parte, coltivatelo.
- Fate ordine. Che c’entra l’ozio con la pulizia degli spazi? Le due cose sono strettamente legate. Se voglio dipingere ma la mia casa è un disastro, non sarà di certo meglio dopo che avrò imbrattato tele e sporcato pennelli. Diversa invece è la sensazione di chi ha ordine dentro e fuori, si dedica a un’attività che rigenera la mente per un dato tempo e poi torna a un luogo pulito, pronto ad accogliere di nuovo i gesti quotidiani. Avvicinarsi al Feng Shui per la casa è un buon modo per entrre in contatto con l'igiene degli spazi inteso come stadio evolutivo ulteriore. Anche mantenere un buon igiene personale è importante.
- Cibo e attività sessuale non vanno inclusi nell’ozio. Entrambe le cose sono di grande importanza e richiedono ulteriore impegno, predisposizione all trasformazione e allo scambio. Per ozio si intende qualcosa in cui confluiscono energie in modo completo con risultati di distensione generalizzata e fruibili sul lungo periodo da chi lo pratica con consapevolezza. Non c’entrano gli altri e non c’entrano i pasti. C’entra sì il nutrimento, un nutrimento tutto personale. Certo è che mangiare bene e fare l'amore come si deve migliora anche l'impulso creativo.
- Spostate più in là l’asticella dei limiti. Non si accettano i “non so farlo” e gli ancora più pericolosi “non penso di poterlo fare”. Siate impavidi, siate fortissimi. E fate amicizia con la gradualità.
- Non cucinate. Anche se associate una momentanea sensazione di piacere e vi va di muovere le dita tra i fornelli, ricordate che quello non è più ozio. L'ozio è ozio puro. Dopo che ne avete goduto in senso pieno e assoluto, allora sì, potete prepararvi una bella prelibatezza.
- Tornate a giocare. Anche cose poco complesse, anche filastrocche recuperate, canzoncine inaspettate, giochi con mani e piedi, ritmi da battere sul corpo, smorfie da fare col viso. Siate pronti ad ammettere il ridicolo e l’autoironia come ingredienti fondamentali dell’ozio.
L'ozio creativo è un ottimo modo per entrare in contatto con l'energia del corpo, pensare e rivedere il modo in cui si percepisce e si ascolta.
Come coltivare il silenzio e l'interiorità?