Gli antiparassitari naturali
Le piante in giardino, balcone o nell'orto sono spesso attaccate da parassiti animali e vegetali che, oltre a danneggiarle, possono causarne la morte. Quali sono i principali parassiti, come riconoscerli e come difendere le piante grazie agli antiparassitari naturali.
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I parassiti delle piante, quali sono e come riconoscerli
Le piante in giardino, nell'orto, sul balcone o terrazzo possono subire l’attacco di numerosi parassiti, animali o vegetali.
L'insorgere di malattie nelle piante è favorito da errori nella coltivazione relativi all'esposizione, alle irrigazioni o alla mancanza di nutrienti, ma può capitare che le piante si ammalino anche nelle condizioni ideali o vengano attaccate da parassiti.
Tra i principali parassiti troviamo gli afidi, chiamati anche pidocchi delle piante. Questi piccoli insetti bianchi, neri o verdastri, a partire dalla primavera e per tutta l’estate, possono colpire germogli e giovani rami dove si riuniscono in colonie e allo scopo di nutrirsi della preziosa la linfa delle piante.
Colpiscono molte piante da orto e ornamentali, tra cui le rose e, la loro azione determina gravi danni alla pianta. Sono visibili a occhio nudo e spesso sono accompagnati da numerose formiche che si nutrono della melata, sostanza vischiosa prodotta dagli afidi.
Oltre agli afidi, molto comune è la cocciniglia, un temibile parassita di piccole dimensioni e di colore bianco che si sistema nella pagina inferiore delle foglie e sul fusto delle piante.
Anche questo parassita è visibile a occhio nudo, nonostante le piccole dimensioni.
La cavolaia è invece una farfalla diurna, pericolosa allo stato larvale, quando si presenta come bruco verde chiaro con numerosi punti neri. Il bruco della cavolaia divora foglie, fusti e radici delle piante, determinandone la morte, così come avviene per la dorifora, un coleottero giallo e nero pericoloso sia allo stato larvale sia da adulto.
La presenza del ragnetto rosso, tanto piccolo da risultare quasi invisibile, è individuabile dalle macchie gialle sulla pagina superiore e dalla presenza di sottilissime ragnatele su quella inferiore. Con il tempo, la sua azione provoca il disseccamento delle foglie e la morte della pianta.
Malattie crittogramiche, cosa sono e come riconoscerle
Le malattie crittogramiche sono provocate da funghi invisibili a occhio nudo che attaccano vari tessuti delle piante.
Tra questi, molto diffusa è la ruggine, che provoca pustole polverulente sulla pagina inferiore delle foglie in corrispondenza delle quali si formano macchie gialle sulla pagina opposta. Con il tempo, le macchie si estendono e la foglia si dissecca e cade.
Un’altra malattia crittogramica molto frequente è quella causata dallo oidio o mal bianco che si manifesta con macchie bianche sulle foglie provocandone lentamente il disseccamento.
La muffa grigia è invece un fungo a rapida diffusione che porta alla formazione di macchie brune sulle foglie più tenere, ricoperte da una polvere grigiastra.
Infine, la peronospora è riconoscibile grazie alla presenza di macchie giallo-marroni sulla pagina superiore delle foglie e da una muffa biancastra sulla pagina inferiore.
Per prevenire l'attacco di funghi, è bene garantire un buon drenaggio del terreno, evitare ristagni di acqua nei sottovasi e lasciare sufficiente spazio attorno alle piante perché possa circolare aria.
Antiparassitari naturali, come prepararli e usarli
Diversi preparati a base di piante si rivelano utili antiparassitari naturali per combattere l’attacco di insetti e funghi.
- L’estratto di ortica e l’infuso di tanaceto sono ad esempio utili contro afidi e malattie crittogramiche.
- L’estratto di ortica si prepara facendo macerare 100 grammi di foglie di ortica in un litro di acqua per una notte.
- L’infuso di tanaceto, pianta da cui si ottiene il piretro, si ottiene dopo aver lasciato 300 grammi di steli fioriti in cinque litri per circa 30 minuti.
Entrambi i prodotti, una volta filtrati e raffreddati, possono essere spruzzati sulle foglie delle piante attaccate da afidi o funghi, preferibilmente durante le ore serali.
L’infuso di tanaceto deve essere diluito in rapporto 1:20 prima dell’uso, mentre l’estratto di ortica può essere utilizzato puro.
- Per prevenire e trattare ragnetto rosso, oidio e peronospora è invece efficace l’infuso di equiseto, che si prepara con 100 grammi di equiseto lasciato in infusione in un litro di acqua per mezzora. Dopo averlo filtrato e fatto raffreddare, si nebulizza sulle piante non diluito.
- Contro la cavolaia si utilizza l’infuso di pomodoro, preparato con due manciate di foglie fresche lasciate in infusione per 3 ore in due litri di acqua bollente. Una volta filtrato e raffreddato si spruzza su foglie e terreno.
Per quanto riguarda i parassiti visibili, come bruchi, larve, cocciniglie e afidi, è consigliabile eliminarli manualmente, oltre a trattare la pianta con gli antiparassitari naturali.