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Affrontare il dolore con la meditazione

Come la meditazione può aiutare ad alleviare il dolore causato da un malessere fisico

Affrontare il dolore con la meditazione

La conoscenza moderna ha ampiamente confermato quello che gli yogi indiani avevano intuito millenni fa: mente e corpo sono strettamente interconnessi e l’uno influenza l’altra in modo profondo.

Esiste infatti una vastissima gamma di patologie vere e proprie causate o aggravate da fattori emotivi e non organici: eruzioni cutanee, gastrite, colite, tensioni muscolari, asma sono solo alcune delle più diffuse.

E’ sorprendente quanto la nostra mente abbia un potere tanto invisibile quanto reale sulla nostra salute fisica in negativo - come evidenziato in apertura -, ma anche in positivo come testimonia il noto effetto placebo.

Non si cada nel grossolano errore di semplificare queste affermazioni e ridurre la questione al “Se penso positivo andrà tutto bene” perché purtroppo la realtà è molto più complicata.

E’ però indubbiamente vero che saper utilizzare la nostra mente può darci un aiuto enorme nella gestione del dolore, un sentimento che, a fasi alterne, è presente nella vita di tutti noi, ma che possiamo imparare ad accettare e gestire.

 

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La meditazione: un antidolorifico naturale

“Dolore” è una parola molto complessa che abbraccia un campo emotivo potenzialmente immenso. Esiste il dolore corporeo, quello emotivo, il dolore cronico e il dolore acuto e ognuno dei sei miliardi e più di abitanti della Terra lo vive in modo personalissimo e unico.

Senza avere la pretesa di indagare le tenebre dell’interiorità umana, ci limiteremo a considerare il dolore che può nascere da un banale mal di testa o da malattie più serie, ma comunque riguardante l’ambito prettamente fisico.

Ebbene, confortanti studi scientifici dimostrano che la meditazione può aiutare a mettere nel cassetto analgesici e antidolorifici vari. Citiamo, a titolo di esempio, uno studio pubblicato dal Journal of Neuroscience condotto da Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem: gli studiosi sono giunti alla conclusione che la meditazione è in grado di influenzare l’attività delle aree celebrali che controllano lo stimolo doloroso abbassandone l’intensità.

In altre parole, la meditazione ha un effetto analgesico, completamente naturale e senza controindicazioni, sulla percezione del dolore.

Uno dei ricercatori, Fadel Zeidan, spiega: “L'effetto che abbiamo riscontrato è sorprendente: basti pensare che la morfina o altri antidolorifici riducono in media il dolore del 25%", mentre dallo studio è emerso che la pratica meditativa spegne il dolore del 40% con picchi del 93% su alcuni volontari testati.

La motivazione di tanta efficacia risiede nel fatto che essa agisce sulle varie zone cerebrali che “Costruiscono l’esperienza del dolore a partire dai segnali nervosi provenienti dal corpo”, spiega Robert C. Coghill, il direttore della ricerca. 

A livello più generale, esiste una consistente letteratura scientifica che dimostra come la meditazione consenta di ridurre le condizioni psicologiche (quali stress, ansia, rabbia, paura) che, provocando uno squilibrio del Sistema Nervoso Autonomo, causano delle variazioni a livello muscolare, vascolare e cardiovascolare e aumentano il dolore esperito. Riesce dunque a produrre uno stato fisiologico cerebrale in grado di modificare la percezione del dolore e di ridurre lo stress ad esso correlato.

La meditazione è stata applicata nella cura di mal di testa cronici e invalidanti, insonnia, disturbi cardiaci, mal di schiena. Associata a tecniche di visualizzazione e al supporto della medicina convenzionale, ha dato ottimi risultati anche in campo oncologico sia per il contenimento del dolore che per limitare gli effetti collaterali della chemioterapia.

 

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Dolore e gioia: due facce della stessa medaglia

Nessuno, per quanto fortunato, può fuggire dal provare dolore nella propria vita sia esso fisico o emotivo. E’ quel compagno, mai benvenuto, che talvolta viene a farci visita e che è parte dell’esistenza tanto quando la gioia:

La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera. E lo stesso pozzo dal quale si leva il vostro riso,
è stato sovente colmato dalle vostre lacrime.
E come potrebbe essere altrimenti?
Quanto più dolore incide in profondità nel vostro cuore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa che è stata scottata nel forno del vasaio?
E il liuto che calma il vostro spirito non è forse il legno stesso scavato dai coltelli?
”.

 

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