Che cos’è l’apertura dei chakra
E' lo scopo dello yoga e di molte discipline psicospirituali affini. Esistono molte definizioni e molti diversi approcci alla questione. Ecco qualche informazione a riguardo.
Pur essendo uno dei cardini principali della tradizione induista, dalla quale i chakra prendono il nome (in sanscrito, chakra sta per ruota o cerchio), tutta la conoscenza e la letteratura nata attorno alla loro apertura fa parte anche di altre tradizioni esoteriche: con altri nomi li ritroviamo nell’alchimia taoista, nella mistica sufi (i misteriosi organi psicospirituali chiamati lataif-e-sitta), nelle parti più nascoste della cabala ebraica (riflesso microcosmico delle sefirot), in alcune sette shintoiste legate all’aikido, al reiki e al kokyu; così come li possiamo trovare nel buddhismo, nel jainismo, nella teosofia, nella filosofia ermetica, eccetera.
Chakra e cosmo a più dimensioni
Tutte queste tradizioni derivano da culture sapienziali che hanno una visione pluridimensionale dell’universo e dell’uomo, fatta di corpi sottili che in qualche modo occupano spazi interconnessi e compenetranti l’un l’altro.
Ad ognuna di queste dimensioni corrisponde uno specifico corpo o veicolo, e a ognuno di questi corrisponde un centro di energia, un organo centrale sottile, generalmente circolare e con un movimento a vortice.
Perché non siamo coscienti di queste dimensioni e di questi centri o chakra? Perché essi sono chiusi e non dinamici. Da qui tutta la serie di tecniche per l’apertura dei chakra. Generalmente vengono presi in considerazione 7 chakra per quanto riguarda lo spettro di coscienza dell’essere umano.
Sembrano esserci ulteriori chakra al di sotto del nostro chakra della radice (Muladhara) ed altri al di sopra del chakra della corona (Sahasrara) ma questi riguardano dimensioni e stati di coscienza preumani e postumani.
Esistono anche chakra minori, posizionati al di fuori dell’asse central o Sushumna, ma in genere questi sono trattati a parte e non sono necessariamente coinvolti nell’apertura di questo canale.
Leggi anche L'apertura del settimo chakra >>
Apertura dei chakra ed evoluzione
Yoga, tantrismo, lamaismo e altre pratiche esoteriche ed alchemiche mirano al risveglio dell’energia cosmica (Kundalini) dormiente in ognuno di noi, per farle risalire tutti e 7 i chakra, attivandoli e illuminando l’individuo, riconnettendolo al cosmo in una sorta di fusione tra la coscienza microcosmica e quella macrocosmica tra il sé e il Divino, tra il relativo e l’assoluto.
A ben vedere questa scalata rappresenta un riassunto dell’evoluzione cosmica: la coscienza umana comincia incoscientemente, pure funzioni fisiologiche nelle quali la coscienza di sé non è attiva (Kundalini arrotolata e sedata); da lì ci si evolve passando attraverso i piani relativi alla vita, fatti di passioni, pulsioni, emozioni e sentimenti; fino poi a raggiungere i piani mentali della comunicazione, delle idee, delle intuizioni; e sfociare infine ai piani più alti al confine con lo spirito, fatti di ispirazione, rivelazione e visione diretta.
Quando un individuo ha completato questa scalata può scegliere se lasciare la forma umana per emergere anzitempo nel postumano, o se contribuire all’evoluzione della specie supportando la scalata anche di altri individui: l’evoluzione vera e propria infatti non può essere ottenuta da un singolo individuo ma da una specie, per questo o si abbandona l’umano o lo si aiuta pazientemente a trasformarsi.
Leggi anche Apertura del primo chakra >>
Tecniche di apertura dei chakra
Le tecniche utilizzate per l’apertura dei chakra sono numerose e spesso segrete. Generalmente è indispensabile la guida di un maestro per non scivolare fuori dal sentiero e cadere in pericolose trappole spirituali sotto forma di smania per i poteri che si sviluppano durante il cammino.
Parallelamente allo sviluppo dei poteri deve crescere l’umiltà, l’abdicazione e l’affrancamento dall’ego. Molte metodologie sono psicofisiche, come le asana, il pranayama, l’uso dei mantra e dei mudra.
Meditazioni e concentrazioni mirate sono spesso necessarie. In alcune tradizioni si inducono artificialmente esperienze molto potenti tramite sostanze enteogene, in modo da forzare temporaneamente l’apertura dei chakra.
Esiste poi tutto un lavoro sui sogni e sulle uscite dal corpo nei vari piani sottili che sono la parte più importante di alcune discipline.
Nello yoga integrale, per la prima volta l’ordine di apertura dei chakra è invertito, partendo dall’alto verso il basso, permettendo così alla coscienza cosmica di penetrare la materia e trasformarla invece di lasciare che la coscienza se ne fugga via nei cieli sempiterni.
Leggi anche Il primo chakra: Muladhara >>