Respirazione e meditazione per l'ondata di freddo
Neve e freddo siberiano fino a metà febbraio 2012, così ci dicono. Alcune giornate sembravano farsi corteggiare da accenni di primavera, e invece dovremmo aspettare, come è giusto che sia. Arriva il gelo, accogliamolo con i giusti respiri, scaldando il cuore, dedicandoci alla meditazione
La meditazione al mattino
Scaldarsi, nel senso esteso dell'andare verso lo Yang, è anche definire l'intenzione. Niente di meglio che l'inverno per farlo. Il buio che scende presto, l'alba che si affaccia insieme al freddo pungente, e noi a mezzo loto, loto completo o nella posizione di meditazione taoista (seduti sulle ginocchia, una pianta del piede accoglie il dorso dell'altro, incrociati, secondo un sistema di intersezione ottimo per sistema nervoso e bivi di meridiani).
Possiamo evocare immagini relative all'elemento Fuoco e trasporle proprio al centro del dantien. In termini più "occidentali", coinvolgiamo anche il diaframma. O, per dirla con A.T. Still, i diaframmi: il tentorio del cervelletto, il diaframma toracico e il diaframma pelvico. Per distenderlo possiamo metterci in posizione supina e, dopo esserci assicurati che la curva lombare è azzerata (per questo mettiamo un po' il mento verso il basso o appoggiamo le gambe su una panca), inspirariamo ed espirare forzatamente, grazie alla contrazione degli addominali.
Molte pratiche taoiste includono anche l'automassaggio nella zona che noi identifichiamo col diaframma; si tratta di pressioni lievi e progressive di cui beneficia anche l'organo che in MTC si lega alla luminosità degli occhi, alla regolazione del flusso sanguigno, il Fegato, il cui slancio vitale dipende direttamente dai Reni, organi Yin di carattere Acqua per eccellenza, tanto delicati che, se non curati, insieme al Polmone, in autunno, possono scatenare Paura allo stato puro quando lo Yin è al suo massimo. in inverno, appunto.
Allenando il diaframma, andiamo ad agire sul III° chakra o "Chakra del Plesso Solare".
Discipline di guarigione come il Qi gong sono - non mi stancherò mai di dirlo- tuttuno con la pratica millenaria dello Yoga. La mia ricerca in questo senso è partita 6 anni fa e ancora prosegue, e i risultati cui giungo attraverso la pratica e grazie al contributo di vari maestri di entrambe le discipline o maestri che le hanno fuse, come Daniel Villasenor, mi stanno facendo capire sempre di più che non si tratta di qualcosa che si può confinare a vaghe leggende di incontri leggendari avvenuti sul monte Wudang. Ma non è questa la sede per affrontare questa diatriba. Dicevamo, III° chakra; qui c'è la spinta con cui ci muoviamo nel mondo, con cui ci portiamo nel reale. Non auto-infliggiamoci pene inutili, non pieghiamoci su noi stessi.
Cuore aperto, postura idonea, Yi (intenzione) sacra.
La respirazione ed Eolo tiranno
Respireremo nei prossimi giorni aria molto fredda; alcuni ci diranno che è importante eseguire la respirazione con il naso quando si passa tempo fuori da casa, piuttosto che non immettere aria fredda dalla bocca. Il mio consiglio è di adottare una respirazione spontanea, usare sciarpe molto coprenti o un passamontagna proprio se non si è abituati a temperature sotto lo zero. Ma, in primo luogo, ricordiamoci di respirare.
L'inverno non deve spezzare questo flusso continuo, questo moto ondoso fatto di aria e non di acqua attraversa tutto il tronco. In altre parole, non scordiamoci mai della regalità del Maestro dell'Energia, colui che è sede del Po, Il Polmone (associato all'Autunno), che si associa al Colon, il Grande Eliminatore, e alla Pelle, che, a tutti gli effetti, "respira" attraverso i pori. Sottocute scorre il Wei Qi o energia di difesa, che dobbiamo immaginare come un'azione di difesa, sbarramento, il "ponte levatoio " immunitario.
Godiamoci questa esperienza che abbiamo alla portata tutti i giorni: conoscere meglio l'essenza che ci abita, di respiro in respiro. La si può vedere come un'opportunità da cogliere. Perché mai negarsela, in fondo, poi?