Yoga e montagna: un’opportunità unica!
Gli asana possono essere utili anche a coloro che praticano gli sport alpini. Ecco dunaque una piccola guida da tenere in tasca (o sul vostro smarphone) e da consultare dopo esservi confrontati con le rocce e le salite
La magia della montagna non smette di sedurre: il confronto tra l’uomo e una della più spettacolari rappresentazioni della natura nasconde un fascino antico, di primordiale rispetto.
Questa attrazione calamita ogni estate sciami di sportivi, avventurosi e semplici appassionati che scelgono di trascorrere qui le loro vacanze e di dedicarsi alle molteplici attività che possono praticarsi in loco: dal nordic walking al free climbing, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ad esse perché non aggiungere lo yoga? Questa disciplina può affiancarsi con successo agli sport sopramenzionati contribuendo a regalarvi benessere e salute. Come? Vediamolo insieme!
Asana in alta quota
Nel seguente paragrafo vi illustreremo qualche asana specifica per tutti coloro che questa estate hanno deciso di… puntare in alto, molto in alto!
Partiamo indubbiamente dalle posizioni di equilibrio: esse migliorano la percezione di se stessi, dei punti d’appoggio nonché l’ascolto del proprio corpo indispensabili nel climbing per esempio, dove si è corpo a corpo con la roccia.
È determinante infatti individuare le forze che agiscono e usarle come leva per muoversi. Largo dunque alle posizioni di equilibrio, soprattutto in piedi. Qui trovate qualche esempio.
Altre asana molto utili per chi fa arrampicata, ma anche per tutti i camminatori che si dedicano a lunghe marce sotto il peso degli zaini, sono quelle che aprono le spalle e contrastano l’ingobbimento cui vanno incontro entrambi i praticanti. Ve ne illustreremo una a scopo esemplificativo, ovvero gomukhasana (asana del muso di vacca).
1. Da seduti, portare il piede destro verso il gluteo sinistro e il piede sinistro verso il gluteo destro; le ginocchia dovrebbero essere sulla stessa linea, frontalmente a voi, e i talloni posti in modo equidistante dalle anche.
2. In spirando spostate il braccio destro dietro il busto e appoggiare l’avambraccio nella zona lombare, con il gomito destro appoggiato al busto. Ruotate la spalla all’indietro e verso il basso, poi sollevate lentamente l’avambraccio lungo la schiena - nei limiti delle possibilità - finché dorso della mano si troverà al centro tra le scapole o in prossimità di esso.
3. Inspirando sollevare in alto il braccio sinistro con il palmo rivolto all’indietro. Nell’espirazione, piegare il gomito e abbassare l’avambraccio alla ricerca della mano destra. Se possibile, le due mani si congiungono.
4. Ripetere dall’altra parte, invertendo le braccia e cambiando l’incrocio delle gambe.
Dopo una una lunga giornata sui monti la schiena potrebbe essere provata dal peso dell’intera esperienza: regaliamole qualche minuto di benessere con alcuni asana che le donino sollievo.
Ad esempio, vanno benissimo i piegamenti in avanti, anche in piedi così da poterli eseguire direttamente al termine della passeggiata, su qualsiasi terreno. Vi illustreremo nel dettaglio Prasarita Padottanasana:
1. Dalla posizione in piedi, allargare le gambe più della larghezza del bacino il più possibile distese.
2. Inspirando, allungare le braccia verso l’alto e poi piegare il busto con le braccia sollevate cercando di non curvare la schiena ottenendo così la posizione di piegamento in avanti.
3. Le braccia possono assumere varie posizioni: poggiare i palmi a terra e portare le schiena concava alla stessa altezza del bacino; poggiare la sommità del capo a terra mantenendo le mani appoggiate al pavimento ai lati del volto, o alle caviglie, o sui fianchi, o giunte dietro la schiena.
Meditazione e Pranayama immersi nella natura
La montagna facilita la meditazione, l’introspezione o, almeno, il silenzio, dato lo stretto contatto con la natura e il mood generale che questo tipo di scelta vacanziera suggerisce.
I camminatori abituali raramente si lasciano andare in grandi chiacchiere proprio per il rispetto che questo ambiente incute e che si condivide con tutte le altre specie animali. Non dissipare energia in inutili parole diviene poi vitale quando si affrontano sentieri impervi o marce lunghe ove la concentrazione e il dosaggio delle proprie forze sono fondamentali per godersi l’esperienza che si sta vivendo.
Proprio per l’eccezionale possibilità di essere immersi nel silenzio, ci si può dedicare a meravigliose meditazioni camminate oppure all’ascolto e alla consapevolezza del respiro lontani dallo smog o dall’aria viziata degli ambienti chiusi.
È un'opportunità più unica che rara quella di poter meditare o eseguire il pranayama in tali scenari mozzafiato, dove l'atmosferia è magica e l'aria cristallina: non lasciamocela sfuggire! Non è un caso che tutti i grandi meditatori, primo su tutti il Buddha, praticassero proprio nei boschi...
E se non puoi rinunciare allo sport ma nemmeno alla tecnologia, scopri quale tecnologia usare in estate
Per approfondire:
> I benefici e la pratica del Trekking Yoga