Vita in 5 borghi d'Italia, senza auto e rispettando la natura
Di bellissimi borghi che ormai sono musei a cielo aperto l'Italia ne ha tanti, da Bagnoregio a Furore, ma ve ne sono altri meno noti, in cui davvero si cerca di recuperare il rispetto dell'ambiente e vivere giorno dopo giorno in pace secondo natura, scopriamoli insieme
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I motivi per cui si decide di andare a rifugiarsi in un antico borgo, tra le pareti di vecchie case e viottoli stretti e lastricati dove non passano macchine sono molti: anzitutto la ricerca di uno stile di vita sostenibile e che rifuggadalle logiche di mercato e dal mainstream tout court; in secondo luogo la possibilità di godere di tutti quei vantaggi che i ritmi lenti portano con sé, come il dire addio all'auto, il sorridere alle persone quando si va a fare la spesa o a bere un caffè, o il semplice sostare sotto un albero a leggere un libro.
Non manca chi decide di passare una vacanza breve o un fine settimana, godendo della bellezza e della genuinità di alcuni borghi che ormai sono diventati perle du un turismo di nicchia e sostenibile.
Eccone alcuni da visitare.
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Al confine con la Francia, in provincia di Imperia, non lontano dalle più famose Dolceacqua, Valloria ("il paese dalle porte dipinte"), Triora ("il paese delle streghe") e il borghetto di Cervo, ci si imbatte in Airole, un antico borgo sperduto nell'entroterra.
Qui le macchine sono bannate e se si chiede un cappuccino, ti rispondono "ia": degli ormai 400 abitanti, una buona parte sono tedeschi e dei Paesi Bassi, ma anche francesi, appassionati della zona e desiderosi di recuperare, nel bel mezzo della natura e a due passi dal mare e dal corso del fiume Roia, le sane abitudini di un tempo.
Curiosa la toponomastica del nome, per cui state fatte alcune supposizioni derivanti dal clima del borgo arioso, dagli aironi o più fantasiose, come la presenza di uno stregone di nome Airone. Da visitare magari percorrendo il tratto in moto, spostandosi dal mare italiano verso i monti francesi.
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Il borgo dei pescatori di Furore, in provincia di Salerno, caratteristico sito della Costiera Amalfitana, si raggiunge passando per un fiordo, attraverso un percorso scosceso, fatto di scale e di vicoli stretti.
Si contano le casette arroccate sulla pietra, che originano una quadretto edilizio a più livelli, completato da una galleria en plein air con più di cento muri d´autore, murales, dipinti e sculture.
Tra queste case il regista Rossellini ha diretto Anna Magnani nel film Amore. Curiosità: il fiordo è scavalcato dalla strada statale mediante un ponte sospeso alto 30 metri, dal quale, ogni estate, si svolge una tappa del Campionato Mondiale di Tuffi dalle Grandi Altezze.
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Chamois, un paese che in lingua francese significa "camoscio". Per raggiungerlo in effetti bisognerebbe eguagliare l'ungulato: qui si arriva solo a piedi o in funivia, ripercorrendo la vallata del Marmore, e siamo a più di 1800 metri di altezza.
Parapendio, mountanbike, deltaplano, sci, arrampicata, trekking e chi più ne ha più ne metta: questo è il paradiso per chi ama isolarsi tra le montagne, praticare varie attività sportive e non e tener ben lontano il caos e le macchine del fondovalle.
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Anche l'Abruzzo e le sue montagne sono state meta di soggiorni e ispirazioni del pittore olandese Escher. L'andirivieni di vicoli e stradine strette in salita, il colore sabbia chiaro degli edifici, l'atmosfera unica e particolare che profuma di biscotti e paste fatte in casa, questo è il borgo di Castrovalva.
"Abbruzzese, forte e cortese": è ciò che caratterizza la personalità di un luogo che la dice tutta anche sui suoi abitanti, spesso schivi e modesti, ma di gran cuore.
I paesi dell'entroterra, tra cui anche Sulmona, Goriano Sicoli, Scanno, Opi, Anversa degli Abruzzi, testimoniano di una vita particolare in questi borghi unici nel loro genere, meta di turisti selezionati, di visitatori attenti e di persone che, come l'artista, hanno deciso di dedicarvi più di una settimana di permanenza.
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Ecco "lacittà che muore", laggiù, nel bel mezzo di un canyon di erosioni. Civita di Bagnoregio, gioiello turistico sì, ma anche borgo unico nel suo genere, assolutamente da vedere.
Raggiungibile solo a piedi attraverso un alto ponte in cemento armato, resta un luogo davvero molto suggestivo.
I calanchi attorno e la natura selvaggia che vi abita testimoniano dell'unicità di un luogo spesso dimenticato, disperso tra mete originali come il lago di Bolsena o Viterbo.