Cammino di Santiago: 3 benefici per spirito ed energie
Primo percorso ad essere stato dichiarato Itinerario Culturale Europeo e Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, il Cammino di Santiago è diventato ormai un’istituzione per appassionati di camminata, ciclisti e viaggiatori avventurosi. Vediamo quali sono i benefici che possiamo trarre da questa bellissima esperienza di pellegrinaggio, con qualche consiglio su quando partire e quali percorsi fare
Durante il Cammino di Santiago si può arrivare a percorrere un milione di passi. Un milione di semplici movimenti che rendono possibile l’impresa di attraversare la Spagna lungo tracciati millenari per raggiungere Santiago de Compostela, in Galizia, e superarla per toccare la costa oceanica che fino al 1492 segnava la fine del mondo conosciuto, Finisterre.
Intraprendere questo antichissimo pellegrinaggio è il progetto di tante persone che ogni anno decidono di viaggiare camminando. Perché il Cammino sta diventando così popolare?
Attualmente nella società europea altamente secolarizzata non è l’aspetto religioso che determina la gran affluenza di pellegrini, quanto i benefici integrali che, nonostante gli scetticismi dei più pigri, questo tipo di esperienza è in grado di offrire.
3 benefici dell’esperienza del Cammino di Santiago
I benefici vissuti da chi fa il Cammino coincidono in gran parte con i benefici del camminare, la cui valenza terapeutica è dimostrata e messa a frutto dai gruppi di camminoterapia.
Però il Cammino lo si può fare anche pedalando o cavalcando e queste diverse modalità non diminuiscono i benefici che il pellegrinaggio porta con sé.
Sono infatti anche la bellezza dei luoghi, la semplicità delle azioni, l’uso del tempo e l’atmosfera del cammino che concorrono a rendere quest’esperienza benefica per il corpo e la mente.
Scopri di più sui benefici del camminare e quando e dove farlo
1. Tempo e spazio dilatati favoriscono la riflessione
Durante il cammino i tempi destinati alle attività quotidiane si invertono e dilatano. Mentre in città si tende a ridurre i tempi per gli spostamenti attraverso l’uso di mezzi di trasporto e non si concentra l’attenzione sui luoghi che si attraversano, durante il cammino lo spazio che separa ogni tappa è più importante dell’arrivo a Santiago.
Il cammino stesso è la meta ed ogni passo fatto in silenzio nell’interminabile Meseta, o nei suggestivi boschi galiziani, diventano un mantra che purifica il corpo e rischiara la mente.
Il cammino concede tempo per riflettere e pensare, azioni spesso relegate a momenti brevissimi ma che richiedono il loro spazio nella mente per riformulare obiettivi e visualizzarne di nuovi, dare il giusto peso alle cose e contemplare la bellezza della vita in tutte le sue manifestazioni.
2. Alimentazione sana
Prima e dopo ogni camminata, le azioni si riducono all’essenziale e sono finalizzate a proseguire la marcia nel migliore dei modi.
Una di queste è rifocillarsi con alimenti sani e sostanziosi preparati insieme agli altri ospiti del rifugio oppure offerti negli invitanti menú del peregrino, che propongono squisiti piatti della cucina regionale spagnola.
3. Esperienza di incontro tra culture diverse
Percorrere il cammino di Santiago è un’esperienza di incontro con il silenzio e con se stessi, ma anche con l’altro. Ogni rifugio è un melting pot culturale dove è possibile incontrare persone provenienti da ogni paese europeo - ma anche da altri continenti - e conoscere l’infinità di storie di vita che portano ognuno sulla via di Santiago.
Gli incontri con gli altri pellegrini possono avere la durata di una tappa, oppure si possono trasformare in vere e proprie amicizie con cui condividere ed arricchire la propria esperienza di cammino.
I cammini che portano a Santiago
Il Cammino di Santiago non è uno, ma è un insieme di percorsi che partono da luoghi diversi per unirsi e raggiungere la stessa destinazione.
Il percorso più battuto è il Cammino Francese (760/780 km), che inizia a Saint-Jean-Pied-de-Port e passa per Pamplona (Navarra), Logroño (La Rioja), León e Burgos (Castilla e León) per raggiungere Santiago de Compostela. Un altro percorso estremamente interessante, ma più difficile e meno attrezzato, è il Cammino del Nord (820 km circa) che da Irún nei Paesi Baschi segue la costa settentrionale spagnola passando per San Sebastián, Bilbao, Santander, Gijón.
Per chi vuole partire da sud, c’é la Vía de la Plata che da Siviglia attraversa le calurose terre spagnole che separano Mérida, Cáceres, Salamanca fino a Santiago. Si può iniziare anche dal Portogallo, percorrendo uno dei cammini portoghesi che attraversano la costa o le zone interne del Paese da Lisbona. Da sudest, invece si può intraprendere un percorso ancora poco conosciuto, il Camino de la Lana che da Alicante (Comunità Valenziana) si ricongiunge con il Cammino Francese all’altezza di Burgos.
Ma i cammini sono molti di più (Primitivo, Inglés, Andaluces, Catalanes, ecc.), considerando che praticamente ogni tracciato antico in terra spagnola era una via di pellegrinaggio a Santiago!
Quando partire?
I periodi migliori per partire sono i mesi primaverili, sia per il clima che per il numero di pellegrini in viaggio. Durante questo periodo dell’anno le giornate sono lunghe ma non troppo calde, per cui permettono di utilizzare le numerose ore di luce per avanzare nel percorso senza correre il rischio di disidratarsi o prendere un’insolazione.
Allo stesso tempo, la minore affluenza rispetto ai mesi estivi rende l’esperienza più intima e consente di trovare facilmente alloggio nei rifugi.
Ad ogni modo, in qualsiasi momento dell’anno decidiate di partire, ricordate che il cammino non finisce una volta giunti alla tappa finale.
Il Cammino di Santiago è solo la metafora di un cammino più grande, quello della vita, che vivrete al meglio se seguirete gli insegnamenti accumulati durante il milione di passi percorsi come pellegrini.
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