Perché visitare un ashram per le vacanze
A volte dobbiamo prendere distanze dalle cose in cui siamo immersi per poterle valutare in modo appropriato. Per questo, sempre più persone passano le loro vacanze in un ashram, una sorta di ritiro fuori dalla frenesia del quotidiano. Ecco i benefici di una vacanza in un ashram
In origine gli ashram erano luoghi di ritiro, nella quasi totalità dei casi di tipo religioso o spirituale.
Dietro quattro mura o nel cuore nascosto di qualche foresta, ci si ritirava dall’affanno quotidiano per dedicarsi esclusivamente alla ricerca e allo sviluppo interiore, senza distrazioni, senza influenze, senza contatto con le regole del mondo esterno.
Il classico ashram della cultura indiana era basato su una parte di lavoro sotto forma di servizio ed esercizio per il corpo, e una parte, la maggiore, dedicata ad una crescita quieta e silenziosa, interrotta solo da sporadiche e sobrie conversazioni con il maestro.
È in India infatti che la cultura del ritiro spirituale assume questa forma di piccola comunità non basata su attività mortificanti come accadeva per i sadhu o per i padri del deserto.
Il termine stesso, utilizzato adesso in tutto il mondo, significa qualcosa come “luogo dove cessa l’affanno”.
Gli ashram oggi
Negli anni 20 del secolo scorso, con l’esposizione dell’India al mondo occidentale durante i tempi coloniali, anche gli ashram hanno subito una piccola evoluzione: molti di essi hanno cominciato ad accettare stranieri a vivere al loro interno, e hanno reso disponibili le loro biblioteche in varie lingue, non solo le classiche antiche.
Sotto la pressione dell’interesse occidentale, gli ashram si sono ulteriormente modificati arrivando a preparare delle vere e proprie offerte specifiche per le persone che non hanno deciso di ritirarsi per sempre dal caos della mondanità, ma che cercano un ritiro temporaneo, per ritrovare se stessi, per affrontare un periodo di transizione interiore, o per approfondire alcune pratiche che richiedono tempo e distanza dalle distrazioni; è così che alcuni ashram sono diventati luoghi ideali se si vuol pianificare una vacanza in questi termini.
Molti ashram sono famosi grazie al passaparola, altri hanno un loro sito internet; alcuni offrono corsi e rilasciano certificati, altri hanno regole molto severe; molti si basano sugli insegnamenti di un guru ormai trapassato, altri hanno un leader vivente o si basano più genericamente su dei testi. Le possibilità sono infinite.
In generale si possono distinguere diversi tipi di ashram:
- quelli basati sulla meditazione e la ricerca della conoscenza,
- quelli basati sul servizio volontario,
- quelli basati sulla devozione spesso sotto forma di canti e danze collettive,
- quelli basati sugli esercizi fisici,
- quelli basati sui riti e sui precetti religiosi.
Vacanze negli Ashram: i benefici
Assumere spiritualità a “dosi” temporanee non sembra certo offrire una soluzione ai problemi esistenziali della vita, ma per molte persone è un approccio preliminare importante, un inizio di pratica tra il limitarsi a leggere libri e l’immergersi in un percorso dove si è alla guida di se stessi. Cominciamo a valutare i perché di una vacanza in un ashram.
In un ashram c’è la possibilità di sviluppare la propria disciplina, la costanza, di vivere in un ambiente isolato dalle influenze che assorbono le nostre energie fisiche, mentali, nervose, emotive; possiamo stare a contatto con persone talmente addentro a questo stile di vita che, anche se non si atteggiano a maestri, sono un esempio vivente dei risultati di una pratica costante di meditazione.
Questo elemento della vita dell’ashram, chiamato satsang, ovvero il vivere in compagnia di chi esprime e pratica il vero e il buono, è una delle esperienze più significative, stando a sentire chi si ferma per qualche mese in un ashram.
In questa condizione si impara a prestare attenzione, cessando di attrarre quella degli altri, a comprendere il vero valore dell’ascolto.
Molti ashram hanno base in posti magnifici, immersi in una natura risanatrice fatta di alberi, verde, orti, neve, pioggia, venti, animali; dove i vestiti di marca, i telefonini, gli orologi, l’agenda piena di impegni e tutto il resto perdono molto del loro valore e del loro interesse e si può riscoprire qualcosa di nuovo e antico, qualcosa di semplice ed elaborato al contempo, qualcosa che nella frettolosa vita mondana siamo riusciti a dimenticare.
Ultimo ma non ultimo, vivere una vita austera significa nella quasi totalità dei casi vivere una vita a basso costo: molti ashram sono veramente economici, tanto economici quanto spartani.
Scopriamo i posti migliori dove meditare
Immagine | Di Anonimo