Cos'è un Ashram
Luogo di ritiro e di silenzio interiore dove fare esperienza di sé e approfondire la conoscenza delle tematiche legate alla crescita personale, alla meditazione e allo yoga. Ecco l'Ashram.
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Luogo di riposo: questo il significato del termine “Ashrama”, da cui deriva Ashram.
Secondo i precetti del Mahabharata, il testo sacro della tradizione Vedica indiana, Ashrama erano le quattro fasi della vita di ogni uomo che volesse sviluppare anche la sua parte spirituale, e gli Ashram sono i luoghi in cui queste fasi si espletavano.
Ashram è un luogo fisico circoscritto, presente sul territorio, in cui dedicarsi alla meditazione e alla preghiera, al servizio della comunità che fa parte dell'Ashram e in cui esercitare se stessi nella pratica spirituale.
Strettamente legato alla pratica della meditazione e dello yoga, elementi essenziali per il raggiungimento di stati spirituali elevati, l'Ashram è un luogo di semplicità di vita e di rituali.
Si organizza intorno a spazi dedicati alla pratica delle Asana, le posizioni dello yoga, a locali per la meditazione e ad altri luoghi protetti in cui condividere i pasti e il riposo.
In India ci sono molti Ashram, tanto quanto in Occidente esistono tanti conventi e luoghi di ritiro spirituali. Ciascun Ashram si rifà a regole e tradizioni spirituali proprie e varie, così come sono varie le confessioni religiose e filosofiche indiane.
Esistono Ashram induisti, buddisti, Ashram in cui si pratica yoga e altri in cui si studiano i testi sacri tradizionali.
L'Ashram è solitamente luogo semplice, silenzioso, un edificio situato a contatto con la natura, con delle regole basilari, al cui interno sia agevolata la concentrazione e il raccoglimento.
Scopo dell'Ashram è “l'esercizio di sé”, inteso come ricerca della propria essenza tramite un cammino spirituale o semplicemente grazie alla pratica delle tecniche di meditazione e di yoga.
Per chi intende approfondire la ricerca dal punto di vista spirituale, esistono Ashram che sono vere e proprio scuole intensive dove, insieme alla cultura tradizionale, viene accostata una pratica costante dei precetti insegnati.
In un Ashram possono essere presenti uno o più maestri, che insegnano la pratica a chi è più indietro di loro sul percorso spirituale, ma che a loro volta continuano a studiare, senza ergersi a sommi guru incontrovertibili: i maestri hanno il compito di indicare la strada che hanno percorso, e di dare gli strumenti adatti per percorrerla.
Solitamente il silenzio è una delle regole basilari, quantomeno negli spazi adibiti alla pratica: nel silenzio, infatti, è possibile prestare attenzione a sé e al proprio panorama mentale, fisico ed emotivo, e sono possibili lo studio approfondito e la concentrazione.
Altro precetto da rispettare è la semplicità: nel cibo, nel vestire, nel comportarsi. I cellulari e i libri che non riguardano la pratica non sono ammessi, i contatti con l'esterno il più possibile limitati.
É altresì essenziale il rispetto dell'ambiente e degli spazi comuni, nonché di tutti quanti i presenti nell'Ashram. Contribuire alla pulizia dei locali, alla preparazione del cibo, al servizio della comunità che in quel momento sta condividendo l'esperienza sono aspetti essenziali di un Ashram e concorrono alla formazione spirituale di chi vi entra.
Sono escluse dall'Ashram tutte le distrazioni: bevande o sostanze eccitanti, alcolici e fumo, droghe. Anche l'alimentazione è semplice e vegetariana: questo non in un'ottica di purificare gli organi e moderare gli appetiti derivanti da una alimentazione troppo spesso poco naturale, eliminando anche in questo caso la distrazione e la compensazione che spesso nascondono alcuni cibi.
Anche in Italia esistono numerosi Ashram dove si insegnano yoga e meditazione e dove vengono organizzati ritiri di singole giornate o settimane, incontri tematici di più breve durata e divulgativi: il tutto nell'obiettivo di coltivare la parte più sottile ed eterea della propria vita, quella spirituale.