Bella Dentro: il progetto che combatte gli sprechi ortofrutticoli
Tonnellate di frutta e verdura buona e sana vengono scartate dai supermercati per motivi puramente estetici. A recuperarle ci pensa il progetto Bella Dentro.
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©Bella Dentro / Facebook
Gli sprechi della grande distribuzione
Quando entriamo al supermercato veniamo accolti da scaffali stracolmi, illuminati da forti luci che ne accentuano i colori. Avvicinandoci, non possiamo fare a meno di notare che frutta e verdura sono sempre invitanti, lucide e brillanti.
Se ci è mai capitato di visitare un’azienda agricola o di fare l’orto in terrazzo, di sicuro abbiamo vissuto un’esperienza molto diversa: la maggioranza degli ortaggi o dei frutti che raccogliamo è un po’ segnata dagli urti o dal maltempo. O, semplicemente, non può vantare una forma impeccabile e regolare.
Com’è possibile? Semplice: per finire sugli scaffali della grande distribuzione bisogna rispettare canoni estremamente severi in termini di aspetto e pezzatura. Canoni che, attenzione, sono puramente estetici e non hanno nulla a che vedere con la sicurezza alimentare e il sapore.
Tutto il resto viene mandato al macero. Oppure, nel migliore dei casi, venduto all’industria che ne ricava succhi e distillati, pagando però al produttore un misero 10% del valore di mercato della merce. Cifre che spesso non compensano nemmeno i costi, obbligando l’agricoltore a lasciar marcire la frutta sui rami.
Questo fenomeno ha dimensioni allarmanti. Secondo l’Istat, nel 2009 più di 7 milioni e mezzo di tonnellate di prodotti ortofrutticoli sono stati respinti prima ancora di arrivare sugli scaffali. Nello stesso anno, i consumi degli italiani si sono attestati sugli 8,4 milioni di tonnellate. Insomma, la quota di spreco sarebbe stata sufficiente a nutrire un’altra Italia.
Bella Dentro, per combattere gli sprechi ortofrutticoli
Quando Luca e Camilla si imbattono in un reportage sull’impatto socio-economico dello spreco alimentare, rimangono a bocca aperta. Con il coraggio che ben si addice a una giovane coppia, decidono di lasciare i rispettivi lavori e dedicarsi anima e corpo a combattere questo fenomeno alla radice.
Nasce così Bella Dentro, il primo progetto italiano che “salva” la frutta e la verdura escluse dai tradizionali canali di mercato.
Anche se l’industria rifiuta tonnellate di cibo buono e sano, infatti, ci saranno pur sempre da qualche parte persone abbastanza sensibili da coglierne il valore e metterlo in tavola, pagandolo una cifra corretta. La sfida è proprio quella di creare una filiera alternativa che metta in comunicazione produttori e consumatori, creando valore per entrambe le parti.
Come funziona il progetto Bella Dentro
Ma come funziona, nel concreto?
- Bella Dentro acquista dagli agricoltori la quota di frutta e verdura che verrebbe scartata dai tradizionali canali distributivi per ragioni puramente estetiche;
- con una fitta attività di comunicazione ed eventi, valorizza la storia e la qualità di questi prodotti;
- propone la frutta e la verdura a ristoranti, Gas o consumatori privati;
- per allungare la vita utile dei prodotti freschi, sta avviando un laboratorio per realizzare succhi, marmellate, purea ed essiccati, insieme alla cooperativa sociale L’Officina, che dà lavoro a ragazzi con disabilità cognitive.
Chiunque può sostenere questo nuovo progetto partecipando alla campagna crowdfunding su Produzioni dal Basso.