Il cohousing
Pensate a una delle scene del film di Ozpetek, "Le fate ignoranti": tutti i condomini riuniti la domenica a pranzare insieme nel grande terrazzo condominiale, condividendo gioie e dolori, in una grande tavolata comune! In Italia il cohousing è in costante aumento, un dato sociale, economico, soprattutto un importante fattore umano…
Cos’è il cohousing?
Cohousing viene dall’inglese e significa condividere l’abitare. Il cohousing, lungi dall’essere una semplice casa condivisa da più persone, è proprio una filosofia di vita. Si tratta, all’atto pratico, di una via di mezzo tra l’appartamento in una struttura residenziale e l’ecovillaggio, uno spazio abitativo condiviso da vicini d’elezione. Sì, perché i vicini si scelgono con il cohousing, è raro che arrivino casualmente: dalle 10 alle 100 unità abitative, riunite nel coabitare, con servizi e aree in condivisione.
Nato in Danimarca nel 1964, quando l’architetto Jan Gudmand-Hoyer raccolse un gruppo di amici per discutere delle varie opzioni abitative disponibili e attuabili all’epoca, diffuso in Olanda e Svezia, il fenomeno è oggi in crescita in tutto il mondo, compresa l’Italia.
Il punto forte del cohousing
Il cohousing è una scelta abitativa che si può applicare tanto in città, dove è più frequente, quanto in campagna, dove può assumere anche forme di eco-villaggio, comunità o villaggi verdi condivisi. La città tende ad isolare le persone: si è in tanti, ma paradossalmente spesso sono carenti i perni che fanno da vera coesione, discussione, confronto e, perché no, reciproco aiuto. In tempi come questi, in cui anche il concetto di famiglia va evolvendosi e prendendo forme sempre più nuove, in cui la crisi mondiale dovrebbe portare a un riavvicinamento, a farsi interprete di una realtà collettiva e condividerne sfortune e successi, l’opzione cohousing è più che mai attuale.
Singles, coppie, giovani e meno giovani, famiglie più o meno allargate, provano piacere a condividere spazi, servizi, a vivere la casa come se fosse una vera comunità abitativa. Il couhousing è questo: un progetto abitativo collettivo, dove si condividono aree comuni, come lavanderia, nursery, cucina, sala giochi, orto, giardino, abitando ognuno nel proprio appartamento. Chi vive in cohousing, e sono più di mille gli insediamenti di questo tipo nel mondo, vive una vita più semplice, sicuramente meno costosa e stressante, decidendo innanzitutto cosa condividere: dalla serra, al living condominiale, dal micronido al servizio di car sharing, fino ad avere un’unica portineria che paga le bollette e gestisce la posta per tutti.
Il futuro delle città è il cohousing
Il cohousing risponde dunque a diverse problematiche, economiche, sociali, ambientali, in modo nuovo, propositivo e attivo: sembra essere dunque la via d’uscita spontanea all’abitare cittadino, a fronte delle migliaia di persone che sempre più decidono di allontanarsi dalle città sovrainquinate, grigie e iperindividualiste. Nel Nord Europa in Canada, dove il cohousing è molto utilizzato, come in Australia e in America, le persone hanno capito davvero il valore di una scelta di questo tipo, una scelta sostenibile, consapevole, verde e pulita per le città. La comunità cohousing è di tipo trasversale, cioè raggruppa gente di diverse età e fasce sociali, accomunate dalla stessa ideologia: la volontà di stare insieme, imparare ad autoregolarsi, a convivere pacificamente e civilmente, a relazionarsi e godere del bene comune.
Tolleranza, soluzione di conflitti, reciproco aiuto: sono valori sociali del cohousing, che il bambino impara nel conesto in cui cresce e l’anziano apprezza, che gli adulti fanno propri e condividono. I servizi si creano dall'interno, attraverso strategie di consenso e di compartecipazione e sono connessi alle necessità reali della comunità che lo abita. Il fatto di condividere beni e servizi, porta a un risparmio economico, temporale e di stress notevole. Cohousing è dunque sinonimo di rete sociale e sviluppo sostenibile, sempre più connesso anche con i parametri dell'ecoediliza.
Consigli: ecco il libro “Cohousing e condomini solidali” a cura di Matthieu Lietaert, e il sito Cohousing.it è il primo sito in Italia che si occupa di abitazione in condivisione con diversi progetti all’attivo e che conta quasi 10mila iscritti, tutti potenzialmente interessati a coabitare.
Immagine | Schipul.com/