I consigli dell'orto di luglio
L'orto a luglio è pronto per donare la sua abbondanza nel raccolto dei molti prodotti coltivati in questi mesi. Il cesto è pieno e siamo nel mese della soddisfazione! Godiamoci i frutti del lavoro senza dimenticarci però che le piante necessitano ancora di irrigazioni e accudimento per continuare in fruttuosi raccolti. Vediamo i consigli per l'orto a luglio
di Mira Tonioni
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Luglio, le lucciole hanno definitivamente lasciato spazio alle cicale e nell'orto ormai la gran parte del lavoro si concentra nella raccolta dei frutti piuttosto che nelle semine e nei trapianti, come accadeva negli scorsi mesi.
Il cesto si riempie di raccolte:
- frutti: pomodori, melanzana, peperoni, cetrioli, zucchini
- foglie: cicoria, insalate di vari tipi, rucola, sedano, bietola, radicchio
- radici: cipolle, carote, ravanelli, rapi amari, daikon, le primissime patate della nuova stagione.
- i semi che si possono raccogliere in questo momento dell'anno sono i fagiolini (sia nani che rampicanti) e fagioli.
- chi ha seminato i cereali, trova in luglio uno dei mesi più ricchi di raccolto.
- delle aromatiche invece, si possono raccogliere molte piante ma in particolare è il momento del basilico.
In particolare, per quanto riguarda la frutta, possiamo adesso godere dei frutti di bosco, fichi, prime pere estive, ultime albicocche, pesche, diversi tipi di susine, gli amoli, meloni e angurie.
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In questo mese i semenzai riposano, visto che le poche semine che si fanno in luglio le si può effettuare direttamente in campo.
Riguardano le piante con un ciclo produttivo breve, che arriverà alla raccolta in pochi mesi, in quella parte dell'autunno che precede le prime gelate (cosa che favorisce gli orti del centro-sud). Parliamo della possibilità di seminare direttamente in campo bietola e barbabietola, carote, cicoria da taglio, finocchi precoci, rape e ravanelli, porri.
Il lavoro di trapianto invece prosegue: dalla fine del mese di luglio si possono mettere a sede le verze e i cavoli cappucci inervarli, la lattuga e il sedano tardivi.
È ancora possibile trapiantare sia la bietola da costa che da foglia, l'indivia, tutti i cavoli invernali: cavolfiore, cavolo nero, broccolo, cavoletto di bruxelles, ecc.
Sedano e sedanorapa vanno trapiantiati entro la prima quindicina del mese, aspettandosi le raccolte a cavallo tra i mesi di settembre e ottobre.
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Uno dei classici problemi in cui incorre il coltivatore non esperto nel mese di luglio è lo shock termico provocato dalla temperatura eccessivamente bassa dell'acqua dei pozzi.
La maggior parte dei coltivatori ha a disposizione un pozzo dal quale attingere ed in genere l'acqua che proviene dal sottosuolo ha un temperatura intorno ai 5-10°C, mentre le temperature esterne arrivano tranquillamente oltre i 30°C.
Uno dei meccanismi biologici delle piante lavora proprio per bilanciare l'evaporazione dell'acqua attraverso gli stomi per poterne assorbire dalle radici senza disidratarsi; lo shock termico manda in tilt questo processo, poiché le basse temperature impediscono alla pianta di traspirare ed evaporate in modo corretto.
Un tipico sintomo dello shock termico è la macchia nera sotto i pomodori. Come ovviare al problema? È sufficiente munirsi di una cisterna o una botte, in modo da creare una fase intermedia in cui l'acqua abbia il tempo di raggiungere la temperatura ambientale adatta per l'innaffiatura.
È importante cercare di rispettare le regole di una corretta innaffiatura, come consigliato per il mese di giugno.
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Il pomodoro è una delle piante più diffuse senza il minimo dubbio, coltivata da sempre negli orti famigliari: nel nostro, come lo era in quello dei nostri genitori e dei nostri nonni.
Quali sono le cure necessarie per permettere alla pianta del pomodoro di crescere in salute e produrre in quantità?
Quando la pianta raggiunge un'altezza di circa venti centimetri è necessario ricorrere ad un sostegno.
Il sostegno più comune ed economico è la canna comune, che viene generalmente tagliata per una lunghezza di due metri e con la quale si creano diversi tipi di struttura: a capanna, lineari, a pergolato, ecc.
I pomodori vi vengono fissati o lungo la canna, legandoli ogni venti o trenta centimetri, o appendendoli ad un filo da legatura intorno al quale la pianta verrà via via avvolta a spirale man mano che cresce.
L'altro tipo di sostegno generalmente usato (soprattutto in permacultura e negli orti sinergici) sono i tondini di ferro da edilizia, che vengono curvati e infilati nel terranno a forma di capanna che a differenza delle canne rimangono permanentemente senza essere tolti di anno in anno.
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Ecco dei semplici consigli su come riconoscere il giusto momento di maturazione per la raccolta e il godimento di un frutto a pieno sapore.
- Pomodoro: oggigiorno esistono tanti tipi di pomodori differenti che hanno caratteristiche di maturazione diverse: alcuni posso essere sodi, mentre altri dimostrano la loro maturità grazie alla morbidezza del frutto. In linea generale, un pomodoro maturo si riconosce al tatto: attraverso la buccia si deve poter sentire la polpa matura. Ovviamente, il primo segno di maturità del pomodoro è dato dal colore: a meno che non si tratti di cultivar dal colore particolare, il rosso brillante è l'indicatore principale della maturità.
- Melanzana: quando il frutto ha raggiunto le dimensioni adeguate, dobbiamo tener d'occhio la pigmentazione. La classica melanzana nera, deve essere raccolta quando il colore è pieno, il frutto mostra una certa morbidezza, e prima che si avvizzisca volgendo prima al giallo e poi al marrone. Esistono melanzane bianche o viola chiaro, in questo caso ci affideremo direttamente al tatto.
- Insalata: in questo caso è tutto molto più semplice, le dimensioni ci diranno che l'insalata è pronta per il piatto. È importante non lasciarla crescere troppo poiché andrebbe in fiore, allungandosi e divenendo amara.