I consigli dell'orto di giugno
Nel mese di giugno l'orto e il giardino sono ricchi di colori e pronti per molte raccolte. I lavori da fare sono tanti e principalmente rivolti alla crescita e alla buona riuscita della fruttificazione degli ortaggi. Nel momento della raccolta è importante conoscere alcune precauzioni per non danneggiare la pianta e ottenere comunque frutti più conservabili. Ultima avvertenza nel mese di giugno è la gestione dell'irrigazione. Andiamo a conoscere questi consigli per l'orto di giugno.
di Mira Tonioni
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In giugno l'orto dovrebbe essere già pienamente sviluppato e in produzione, quindi cosa si può ancora piantare?
Piante a ciclo breve che nel giro di pochi mesi arrivano al momento della raccolta prima dell'arrivo dei primi freddi, ad esempio: la gran parte delle varietà di lattuga, valutando bene il tempo di indicato tra il trapianto e la raccolta, che mediamente è tra i quaranta e i sessanta giorni; verdure come la bietola, la carota, lo spinacio, la cicoria, il sedano, il radicchio, la rucola, alcune varietà di ravanelli e rapi, il pomodoro e lo zucchino (questi entro la prima metà del mese), le barbabietole, tutte le cipolle e i porri.
Giugno è anche l'ultima chiamata per sostituire ciò che è andato storto: piante mangiate da lumache o altri animali, ortaggi danneggiati da malattie, mancanza d'acqua o dal clima sfavorevole.
Inoltre si può cominciare a piantare i primi cavoli precoci.
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Di quali particolari cure abbisognano le nostre piante in questo mese di giugno?
- Pomodori: via via che la pianta cresce è indispensabile continuare a sorreggere e legare lo stelo delle piante ai sostegni e procedere alla “sfemmillatura”, ovvero all'eliminazione delle ramificazioni laterali che nascono subito sopra l'ascella della foglia. Perché? Tali rami, detti appunto "femminelle", equivalgono ai polloni e privano di energia lo stelo principale e la sua fruttificazione.
- Peperoni e melanzane: alcune varietà hanno bisogno di un tutore di fianco, al quale è sufficiente fissarle con l'apposito spago.
- Meloni e angurie: solitamente vengono fatte crescere quattro ramificazioni laterali e dopo cinque o sei palchi (l'attacco delle foglie) vengono “scapitozzati” in modo che si sviluppino i fiori così da portare a maturazione un numero minore di frutti ma con la certezza di portarli a dimensioni accettabili.
- Cetrioli: se c'è bisogno di recuperare spazio nell'orto si può introdurre una struttura verticale sulla quale far arrampicare le piante.
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Con cosa riempiremo questo mese il nostro cesto?
Partiamo dalle verdure a foglia: raccoglieremo le insalate, le cicorie, i radicchi, le bietole e la rucola.
La frutta di giugno arriva copiosa, ecco i cetrioli, gli zucchini, i primi pomodori e verso fine mese le melanzane e i peperoni.
Si possono ancora raccogliere fagiolini, piselli, ravanelli, sedani, carote e cipolle.
Chi ha piantato fiori commestibili tra i propri ortaggi, aggiungerà al cesto una moltitudine di ingredienti colorati da provare nelle insalate, a mo' di verdura o come estetica guarnizione per le portate principali: abbiamo quindi il nasturzio, i fiori delle liliacee (aglio, cipolla, erba cipollina), il gladiolo, la lavanda, il fiordaliso, il papavero, i tagetes, la calendula, i fiori di salvia, le dalie e, ça va sans dire, i fiori di zucchino.
Per mantenere sane e produttive le nostre piante e per garantire longevità ai frutti raccolti è necessario conoscere alcune piccole precauzioni durante la raccolta.
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Ecco alcune precauzioni da prendere durante la raccolta degli ortaggi di giugno
- Il pomodoro va raccolto quando la colorazione è intensa e quando appare prossimo ad un naturale distaccamento. La raccolta va effettuata tassativamente a mano, con delicatezza per non ledere il frutto e la sua conservazione nel tempo.
- Lo zucchino ha due generi di fiori, il primo è maschile, che serve per l'impollinazione e non produce frutto: lo possiamo raccogliere in mattinata al secondo o terzo giorno, quando quindi ha già svolto la sua funzione riproduttiva. I fiori femminili invece sviluppano il frutto che necessita di più giorni per arrivare alla dimensione adatta all'uso culinario. Il taglio, da fare con un coltello affilato, avviene a metà del peduncolo, poiché se il taglio è troppo vicino alla pianta ciò equivale ad una ferita; mentre se è troppo vicino allo zucchino, porta ad un deperimento prematuro abbreviandone la condensabilità.
- Lo stesso principio dello zucchino è applicabile anche a peperoni, cetrioli e melanzane. Riguardo a quest'ultime è importante cogliere i frutti prima che il colore cominci a presentare toni giallognoli, indice di una maturazione troppo avanzata, con melanzane che induriscono e diventano amare e piene di semi.
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La gestione dell'irrigazione è già stata pianificata nei mesi precedenti. Nel caso di innaffiatura manuale, ovvero col tubo o con gli annaffiatoi, è importante prestare attenzione a non bagnare le foglie degli ortaggi, ma direttamente il terreno evitando così il rischio dello sviluppo di muffe e malattie di origine fungina che tendono a svilupparsi con l'umidità.
Nel caso invece di un impianto a goccia, è necessario valutare il grado di assorbimento d'acqua del terreno: se questo dilava via l'acqua, è senz'altro meglio fare due irrigazioni al giorno, possibilmente una alla mattina e una alla sera; se il terreno si mantiene umido è sufficiente una sola innaffiatura.
Nell'innaffiare è importante non “viziare” le piante con una innaffiatura costante e regolare tutti i giorni, poiché invece di sviluppare in profondità le radici e andare a cercare l'acqua in basso, queste tendono a risalire in superficie ingenerando il rischio di risultare deboli poiché trovano meno nutrienti e sono più esposte ad eventuali escursioni termiche.
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