Dove lo butto? Indicazioni sul riciclaggio corretto
Quando si fa la raccolta differenziata, capita spesso di sbagliare in buona fede. Questa breve guida aiuta a evitare gli errori più comuni.
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Quante famiglie italiane riciclano i rifiuti
Dalle grandi città ai piccoli comuni, la raccolta differenziata è entrata ormai da anni nelle abitudini quotidiane degli italiani. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, nel 2016 sono stati raccolti 496,7 chili di rifiuti urbani per abitante e la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto il 52,5% sul totale, con una crescita di ben cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Nel 2017 l’85% delle famiglie italiane ha differenziato regolarmente la plastica, una percentuale di poco superiore a quella della carta (84,8%) e del vetro (84,1%), mentre l’alluminio è leggermente in ritardo (74,6%).
A noi può sembrare qualcosa di scontato, ma a pensarci bene è un vero e proprio cambiamento culturale avvenuto negli ultimi due decenni. Soltanto vent’anni fa, nel 1998, le percentuali erano clamorosamente più basse: 39,7% per la plastica, 27,8% per l’alluminio, 46,9% per la carta e 52,6% per il vetro.
Il panorama, insomma, è molto positivo. Ma non possiamo sottovalutare il fatto che questi dati siano una media tra realtà molto diverse tra loro. Se le regioni del nord Italia brillano per efficienza, Sicilia e Molise restano il fanalino di coda, anche perché i servizi (per esempio il porta a porta) sono ancora poco diffusi.
Gli errori più comuni nella raccolta differenziata
La buona volontà, insomma, c’è. Ma siamo proprio sicuri che tutti conoscano a menadito le regole della raccolta differenziata? Come ci fanno notare gli interessanti approfondimenti pubblicati da Vice (che si basa sulle linee guida del Conai) e Wired, sono ancora in circolazione numerose false credenze che (purtroppo) finiscono per nuocere all’ambiente.
Scopriamo quindi gli errori più comuni legati al riciclo dei rifiuti:
> le famigerate cannucce sono fatte di plastica riciclabile, ma vanno buttate nel bidone dell’indifferenziato. Questo perché sono troppo piccole e leggere, quindi i nastri degli impianti fanno fatica a raccoglierle. Per fortuna tanti bar e locali iniziano già a farne a meno, in attesa che entri in vigore il divieto dell’Unione europea;
> anche le posate di plastica monouso non vanno gettate nella plastica. Sono infatti composte di materiale di scarsa qualità, che rischia di frammentarsi e mescolarsi ad altri materiali, contaminandoli;
> lavare accuratamente con il sapone barattoli e vaschette di plastica spesso è solo un eccesso di zelo. L’importante è che non ci siano residui di cibo;
> le bottiglie di plastica non vanno schiacciate, ma appiattite dal lato lungo;
> non bisogna assolutamente buttare nell’umido i mozziconi di sigaretta, perché resistono nell’ambiente fino a dieci anni e rischiano di essere ingeriti dagli uccelli. Il posto giusto per loro è il sacco dell’indifferenziato, mentre la cenere (in piccole quantità) è un rifiuto organico;
> dopo essersi soffiati il naso, è bene gettare nell’umido i fazzolettini di carta;
> gli scontrini sono stampati sulla cosiddetta carta termica, ben diversa dalla carta normale. Il loro posto, dunque, è il bidone dell’indifferenziato.