L'inquinamento causa l'impoverimento nutrizionale dei cibi
Inquinamento del Pianeta e abbassamento nutrizionale dei cibi sono due cose che procedono in maniera direttamente proporzionale: meno ferro e zinco negli alimenti, ecco cosa ci dicono le ultime ricerce.
Inquinando ci si mal-nutre
L'innalzamento dell'anidride carbonica, CO2, è una grave minaccia per la nutrizione umana.
La crescita costante dell'anidride carbonica ridurrebbe il potere nutritivo di alcuni alimenti, legumi e cereali in particolare, come riso, frumento, mais, piselli e soia.
Alimenti che rappresentano una fonte di nutrimento per molti paesi e popolazioni, soprattutto quelle in via di sviluppo. La conseguenza è l'indebolimento della salute e della vita umana.
Lo dice una ricerca portata avanti e pubblicata dalla School of Public Health di Harvard solo un paio di mesi fa.
Più anidride carbonica nell'aria, meno zinco e ferro nella terra
Secondo lo studio realizzato dalla Harvard School of Public Health (HSPH), a causa dell'innalzamento dei livelli di CO2 nell'atmosfera previsto intorno al 2050, le coltivazioni che nutrono un'ampia fetta di sostentamento alla popolazione globale soprattutto per quanto riguarda l'apporto quotidiano di zinco e ferro, subiranno una significativa diminuzione della concentrazione di questi nutrienti.
Alla luce di questo, circa due miliardi di persone soffriranno di deficienze di zinco e carenza di ferro, cosa che porterà a una perdita di molti anni di vita a causa di malnutrizione: la riduzione di questi nutrienti rappresenta la più significativa minaccia connessa al cambiamento climatico. Lo studio è apparso anche sulla rivista Nature il 7 maggio scorso.
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Alcuni studi erano stati fatto anni prima, ma erano stati criticati perché realizzati in ambienti chiusi e con condizioni ricreate artificialmente, dunque non molto attendibili.
Ad un certo punto però si è potuto fare esperimenti anche in campi aperti coltivati a cereali e legumi, usando aria arricchita di diossido di carbonio; questo è accaduto in vari Paesi, tra cui Giappone, Australia e Stati Uniti.
Qui i risultati hanno dimostrato una notevole diminuzione della concentrazione di zinco, ferro e, in certi casi, anche di proteine nei vegetali.
Insomma, la perdita di nutrienti si è rivelata significativa, cosa che ha portato il ricercatore Myers e colleghi a una considerazione: più o meno 3 miliardi di persone nel mondo ricevono circa il 70% di apporto nutritivo da questi alimenti, tra l'altro in zone del mondo in via di sviluppo, dove già esistono carenze nutritive.
Le carenze possono manifestarsi sulla salute attraverso patologie e disturbi come diminuzione dei linfociti, lesioni della pelle con infezioni secondarie e anemia.
Cosa fare per ridurre le emissioni?
L'incremento degli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 nell'ambiente, come le campagne di sensibilizzazione dei vari Paesi, l'implemento nutritivo per quelle popolazioni che ne risulterebbero più impattate, la biofortificazione dei raccolti con ferro e zinco, potrebbero essere tutte iniziative importanti e utili per ridurre l'impatto dell'inquinamento sulle vite umane.
Inoltre, ogni piccolo gesto quotidiano, ogni in azione portata avanti in qualisiasi parte del mondo, come il fatto di scegliere la bicicletta piuttosto che la macchina per andare a lavoro, può contribuire a salvare il Pianeta.
Il pronostico del ricercatore Myers non sembra essere dei più rosei: "L'umanità sta conducendo un esperimento globale, alterando rapidamente le condizioni nell'unico Pianeta abitabile che conosce. Siccome questo esperimento è già in atto, ci saranno senza dubbio molte sorprese".
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