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A Mestre nasce l'ipermercato solidale

Il Centro di solidarietà cristiana, dedicato a Papa Francesco dall'associazione Il Prossimo e dalla Fondazione Carpinetum è un vero e proprio ipermercato solidale che - recuperando e mettendo a disposizione a un prezzo simbolico cibo, mobili e oggetti - si propone come punto di riferimento per chi si trova in condizioni di difficoltà economica.

Ipermercato solidale di Mestre

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©marctran / 123rf.com

Un luogo in cui il superfluo incontra la necessità, e il concetto di economia circolare prende forma concreta grazie ai valori della solidarietà, dell'impegno sociale e del dono.

E' dedicato a Papa Francesco il Centro di solidarietà cristiana di Mestre (VE): un vero e proprio “ipermercato del recupero” nato grazie all'impegno dwll'associazione Il Prossimo e della Fondazione Carpinetum in cui le persone bisognose possono trovare alimentari, indumenti, mobili e oggetti per la casa a un prezzo simbolico, che può essere azzerato in presenza di certificata indigenza. 

 

Come si accede all'ipermercato solidale

Tre ingressi separati per il settore alimentare, freschi e non deperibili, l'abbigliamento maschile e femminile e i mobili, con gli articoli per la casa e i supporti per le infermità. Migliaia di prodotti disponibili dietro offerta simbolica per chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese, recuperati ogni mattina con sette furgoni - di cui uno frigorifero - dai volontari dell’Associazione Il Prossimo presso 23 supermercati che donano le proprie eccedenze.

Chiediamo un piccolo contributo per mantenere la struttura e i suoi costi fissiha dichiarato a Repubblica Edoardo Rivola, Presidente Associazione Il Prossimo. “Ma chi ha difficoltà certificata, riceve quello di cui ha necessità gratuitamente. Tutto quello che noi raccogliamo, va a beneficio di chi ha bisogno”.

Il Centro di solidarietà cristiana di Mestre è stato inaugurato lo scorso 5 giugno nell'area commerciale della città della terraferma veneziana, alla presenza di oltre duecento persone.

Ricopre una superficie di ben 3.600 mq ed è stato realizzato grazie alle donazioni dei fedeli, per un costo complessivo di circa tre milioni di euro. 

Alle pareti dell'edificio - costruito in meno di un anno anche grazie alle azioni da 50 euro l’una, sottoscritte da tantissimi benefattori - non si trovano i cartelloni pubblicitari con le offerte in corso. Ci sono, al contrario, frasi di Papa Francesco e di Madre Teresa di Calcutta che ricordano agli avventori quanto valore e quanta dignità ci siano nella solidarietà, nell'altruismo, nel dono.
 

A chi si rivolge il Centro

Il Centro riunisce in un’unica sede attività diverse, realizzate e portate avanti nel corso di circa vent’anni dalla Fondazione Carpinetum (dal nome del quartiere urbano Carpenedo dove tutto è nato) e dell'oggi ultranovantenne parroco don Armando Trevisiol. 

Alla struttura faranno riferimento locali e immigrati, indigenti di vecchia data o colpiti dalla recente crisi pandemica, clochard e chiunque si trovi in condizione di necessità

Chi può dimostrare di non avere mezzi può servirsi gratuitamente di quanto gli serve, mentre gli altri clienti  pagano una cifra simbolica, a partire da un euro in su, in relazione al valore della merce.
 

Il contributo dei volontari

Impegnato nella gestione del Centro, c'è un esercito di oltre trecento volontari appartenenti all'associazione Il Prossimo e alla rete di don Armando Trevisiol.

E' grazie al loro alacre impegno, infatti, che si raccoglie la merce prossima alla scadenza nei supermercati e negli ipermercati della zona. 

E' grazie a quello stesso zelo che i mobili e i capi di abbigliamento donati dai cittadini vengono ritirati, controllati, selezionati, lavati, stirati, sistemati e venduti nella grande area espositiva. In un complesso commerciale che, primo in Italia, si candida come punto di riferimento per chi si trova in condizioni di difficoltà economica.