La proposta di Oxfam per ridurre le disuguaglianze
La pandemia ha allargato il divario tra ricchi e poveri. Secondo Oxfam, però, le soluzioni esistono: basta avere il coraggio di metterle in pratica.
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Chi vince e chi perde dopo la pandemia
“Chi non si è scoperto accomunato agli altri dall’esperienza drammatica della pandemia? Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati. La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”. Le parole pronunciate da Papa Francesco nell’estate del 2020 sono dense di significato e non possono lasciare indifferenti. Guardando i numeri, però, sembra che la pandemia da coronavirus non sia stata così democratica.
Tra marzo 2020 e novembre 2021, 163 milioni di persone sono sprofondate al di sotto della soglia di povertà, identificata in un reddito inferiore ai 5,5 dollari al giorno. E la povertà non è soltanto una questione puramente monetaria. Lo dimostra il fatto che, in ogni Paese, le perone povere abbiano una vita più breve rispetto alle altre.
Nel frattempo, i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passando da 700 a 1.500 miliardi di dollari complessivi. Il primo della lista, il patron di Amazon Jeff Bezos, si è assicurato un surplus patrimoniale di 81,5 miliardi di dollari. Sarebbe una cifra sufficiente per pagare all’intera umanità il ciclo completo di vaccinazione con Pfizer, cioè due dosi e il booster.
“Già in questo momento i 10 super-ricchi detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone. Se anche vedessero ridotto del 99,993% il valore delle proprie fortune, resterebbero comunque membri titolati del top-1% globale”, ha dichiarato Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International. Come ogni anno, l’ong coglie l’occasione del World Economic Forum di Davos per mettere in luce le profonde disuguaglianze che spaccano a metà la nostra società.
La proposta di Oxfam: tassare chi si è arricchito con la pandemia
Oltre a denunciare questi eclatanti squilibri, Oxfam fa un passo in più: propone delle soluzioni. Perché, continua Bucher, “la disuguaglianza non è una fatalità ma il risultato di precise scelte politiche”. Spetta quindi alla politica il compito di appianare le storture e garantire il diritto di tutti a una vita dignitosa, attraverso alcune scelte “urgenti”:
- Tassare i patrimoni accumulati dai miliardari a partire dall’inizio della pandemia, attraverso imposte permanenti sul patrimonio e sul capitale.
- Investire i proventi di queste tasse nell’assistenza sanitaria universale, nella protezione sociale, nell’adattamento ai cambiamenti climatici e nella prevenzione della violenza di genere.
- Eliminare le leggi che penalizzano donne e minoranze, assicurando che questi gruppi abbiano un’equa rappresentazione in tutti i processi decisionali.
- Migliorare gli standard di protezione dei lavoratori e garantire i loro diritti sindacali.
- Rinunciare ai brevetti sui vaccini per permettere a ogni Stato di produrli, avvicinandosi così a passo più svelto alla fine della pandemia.