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Last Minute Market per ridurre gli sprechi

L’approvazione in Francia della legge contro gli sprechi alimentari ha fatto parlare molto di sé nell’ultimo mese ed ha richiamato l’attenzione degli italiani sugli sprechi che si producono nel Paese. Qual è la situazione in Italia e quali progetti antispreco esistono sul territorio nazionale?

Last Minute Market per ridurre gli sprechi

Da febbraio 2016, in Francia la legge vieta ai grandi supermercati di gettare i beni invenduti o difettosi, rende obbligatoria la realizzazione di convenzioni tra distributori ed associazioni sociali per la donazione degli alimenti e prevede multe severe per chi non realizza tali convenzioni.

L’obiettivo è quello di ridurre gli sprechi ed evitare che si trasformino in rifiuti. Cosa accade, invece, in Italia? Scopriamolo meglio.

 

La situazione antispreco in Italia

In Italia il reato di spreco alimentare non esiste e del progetto di legge Zero Sprechi non si è saputo più nulla dopo la sua presentazione durante la Expo 2015.

Tuttavia, nel nostro Paese, è nato Last Minute Market, un progetto per la riduzione ed il recupero degli sprechi - alimentari e non - che ha avuto risonanza a livello europeo.

Nato nel 1998 come progetto di ricerca accademico, Last Minute Market è diventato, nel 2000, il primo sistema professionale italiano che ha lo scopo di riutilizzare i prodotti invenduti dalla grande distribuzione organizzata (GDO).

 

In cosa consiste il progetto Last Minute Market

Trasformare lo spreco in risorse” è il motto di Last Minute Market, spin-off ideata da Andrea Segré, agronomo, economista e docente dell’Università di Bologna.

  • Nella fase iniziale, il progetto aveva l’obiettivo di quantificare gli sprechi alimentari di prodotti ancora commestibili al momento del loro ritiro sul mercato - perché vicini alla data di scadenza o per difetti della confezione - legati alla grande distribuzione.
  • In un secondo momento, il progetto è passato all’obiettivo di trovare un modello adeguato per unire l’offerta e la domanda, inserendo gratuitamente i prodotti ritirati dal mercato nel settore della solidarietà (Onlus, cooperative sociali, parrocchie), ma anche nelle mense di scuole ed ospedali. 

Il modello e le attività impulsate da Last Minute Market non si fermano alle eccedenze produttive del settore alimentare, ma si estendono da qualche anno a tutte le tipologie di prodotti che generano grandi sprechi: prodotti ortofrutticoli non raccolti (LMM-HARVEST), pasti pronti della ristorazione collettiva, come le aziende (LMM-CATERING), farmaci da banco e parafarmaci prossimi alla scadenza (LMM-PHARMACY), libri e pubblicazioni destinati al macero (LMM-BOOK), beni non alimentari (LMM-NO FOOD).

 

Scopri anche il Food Sharing contro gli sprechi alimentari

 

Le cifre di Last Minute Market

Secondo il rapporto  "Surplus Food Management Against Food Waste. Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti" promosso dal Politecnico di Milano e dal Banco Alimentare, in Italia 5,1 milioni di tonnellate di cibo prodotte in eccedenza divengono spreco.

Il costo di questi sprechi è sociale, economico (stimato in 12,6 miliardi di euro) ed ambientale (in termini di emissioni emesse stimate per 13 milioni di tonnellate di CO2 equivalente).

Per fortuna, grazie al diffondersi di buone pratiche, il recupero delle eccedenze sta aumentando negli ultimi anni, raggiungendo circa il 9%.

Secondo le cifre pubblicate sul sito di Last Minute Market, ogni anno sono state recuperate da ogni ipermercato fino a 170 tonnellate di prodotti alimentari, corrispondenti ad un valore economico di circa 650.000 euro; da un Mercato Ortofrutticolo sono state recuperate 60 tonnellate di frutta e verdura, per un valore di 138.000 euro; mentre per quanto riguarda i beni editoriali, dal 2004 sono stati recuperati e donati più di 80.000 libri destinati al macero.

 

Altre iniziative promosse da Last Minute Market

Il successo del modello proposto dagli ideatori di Last Minute Market, ha generato un circolo virtuoso di iniziative contro gli sprechi nel campo legislativo, nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e nel mondo della ricerca.

La prima iniziativa è la promozione della “Legge Antisprechi” (24.12.2007 n° 244) che ha incentivato la donazione di beni non alimentari.

Altra iniziativa legata a Last Minute Market è il progetto pluriennale avviato nel 2010 “Un anno contro lo spreco”, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rifiuti e su come diffondere le buone pratiche contro lo spreco alimentare.

Sulla scia di questo progetto, centinaia di Comuni italiani hanno sottoscritto la Carta Spreco Zero in cui si impegnano a creare una rete di enti locali contro lo spreco.

Nel 2014, dall’esperienza della Carta è nata poi l’idea di costituire l’associazione Sprecozero.net  – fondata dal Comune di Sasso Marconi (BO) e Last Minute Market aperta a tutti gli Enti Territoriali interessati a condividere e diffondere le iniziative contro lo spreco.

Sul piano della ricerca, nel 2013 Last Minute Market ha promosso Waste Watcher, osservatorio permanente che ha l’obiettivo di fornire dati necessari per comprendere le dinamiche che generano gli sprechi alimentari e migliorare il processo decisionale relativo alle politiche sul tema.

La volontà e le idee per ridurre gli sprechi esistono anche nel nostro Paese, ciò che manca è rendere più agevole e stimolare, sul piano legislativo, il processo di donazione dei beni altrimenti destinati al macero.

Non resta, dunque, che sperare che l’entusiasmo generato dalla presentazione del progetto di legge Zero Sprechi durante la EXPO 2015 non si spenga del tutto e che questa legge sia presto approvata, per il bene di tutti e dell’ambiente.  

 

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