I bambini di Milano a scuola con la borraccia
Su iniziativa del sindaco Beppe Sala, il comune di Milano regala una borraccia a ogni alunno delle scuole elementari e medie. Un ottimo incentivo a bere l’acqua del rubinetto, sana e sicura.
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Una borraccia per ogni alunno
Se ne parlava da luglio, quando il sindaco Beppe Sala aveva anticipato la sua idea al quotidiano la Repubblica, ma la conferma è arrivata a fine agosto. Il 12 settembre, giorno della riapertura delle scuole, il comune di Milano inizierà la consegna gratuita di borracce in alluminio a tutti gli alunni alle scuole primarie.
L’operazione non è da poco, perché in tutto le borracce da produrre e distribuire sono ben 100mila. Entrambe saranno sponsorizzate da società municipalizzate: A2A (la multiutility che porta energia elettrica e gas nelle case lombarde) si occuperà delle 40mila per i ragazzi delle medie, mentre a MM (la società di ingegneria del Comune) spetteranno le 60mila per i bambini delle elementari.
Una macchina organizzativa complessa dietro a un’intuizione efficace nella sua semplicità: è bene che i cittadini di domani si abituino, fin da piccoli, a rispettare l’ambiente in cui vivono e ridurre al minimo il proprio impatto ambientale. Anche, per l’appunto, rinunciando alle inutili bottiglie in plastica usa e getta e abituandosi a riempire la loro borraccia con l’acqua di rubinetto, che è sicura, gratuita e sempre disponibile.
Beviamo troppa acqua in bottiglia
Le nuove generazioni, assetate di conoscenza e per nulla spaventate dai cambiamenti, possono insegnarci a sradicare le vecchie abitudini e migliorare il nostro stile di vita.
Come titola un dossier di Legambiente, d’altra parte, l’acqua in bottiglia è “un’anomalia tutta italiana”. Con un consumo medio pro capite pari a 206 litri all’anno, il nostro paese è al secondo posto nella classifica globale, superato solo dal Marocco.
Questo business sembra immune a ogni crisi economica. Sono circa 140 gli stabilimenti che nel 2016 hanno imbottigliato 14 miliardi di litri d’acqua per 260 marchi. Più del 90 per cento è destinato al consumo interno, mentre solo una piccola parte viene esportata.
Considerando che ogni litro viene venduto al pubblico a una cifra compresa tra i 50 centesimi e l’euro, il giro d’affari del comparto oscilla tra i 7 e i 10 miliardi di euro. Le aziende concessionarie, continua Legambiente, fatturano circa 2,8 miliardi all’anno, ma alle regioni spettano a malapena 18 milioni.
L’acqua di rubinetto è sana e sicura
Insomma, gli italiani continuano a spendere denaro e sprecare plastica per comprare acqua in bottiglia, un po’ per abitudine e un po’ perché “non si fidano” dall’acqua di rubinetto. Ma i dati ci dimostrano che i pregiudizi che circolano sono quasi tutti infondati.
Prendiamo come esempio Milano, la città dei piccoli ambientalisti in erba. Il sito web MilanoBlu pubblica a cadenza trimestrale le analisi dell’acqua pubblica, mettendole a confronto con i parametri di riferimento, e dà a chiunque la possibilità di controllare i valori dell’acqua che scorre nel proprio palazzo.
Oltre alle 565 fontanelle pubbliche, nel territorio sono disseminate ventidue case dell’acqua, in cui qualsiasi cittadino, inserendo la tessera sanitaria, può ritirare fino a sei litri al giorno di acqua liscia o frizzante, a costo zero.
Insomma, non ci sono più scuse. E magari saranno proprio i giovanissimi milanesi a portare un tocco di sostenibilità in più nella vita quotidiana delle proprie famiglie.