La pandemia è un'esercitazione in vista della crisi climatica
Uguaglianza sociale, sostenibilità ambientale e salute sono strettamente interconnessi. Solo una globalizzazione più equa potrà salvarci dalla catastrofe ambientale ed economica. Le parole di Lise Kingo, ex direttore esecutivo del Global Compact delle Nazioni Unite.
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La pandemia da coronavirus è “un'esercitazione antincendio" per ciò che probabilmente saranno le conseguenze della crisi climatica. A dirlo è Lise Kingo, ex direttore esecutivo del programma Global Compact delle Nazioni Unite, in una sua intervista a The Guardian.
Mentre si moltiplicano i focolai e la minaccia di una seconda ondata di epidemia si fa più consistente, nel mondo continuano le proteste per l'ingiustizia razziale. Tutti segnali che secondo Kingo dimostrano la necessità di collegare insieme uguaglianza sociale, sostenibilità ambientale e salute.
Possiamo sconfiggere la crisi con una globalizzazione equa
"Il problema principale è che non siamo sostenibili nel modo in cui viviamo e produciamo sul pianeta oggi", ha affermato Lise Kingo, "L'unico modo per andare avanti è creare un mondo che non lasci indietro nessuno". Il comune denominatore tra il Covid-19, la crisi climatica e le proteste di Black Lives Matter è chiaro ed è la disuguaglianza.
Nella sua intervista Kingo ha invitato gli imprenditori a prestare più attenzione: “Vogliamo che tutti gli amministratori delegati diventino attivisti sociali, perché l’uguaglianza crea mercati stabili per le aziende di tutto il mondo, oltre a riflettere i desideri delle nuove generazioni."
“I giovani infatti sono molto più responsabili e non vogliono lavorare in aziende poco etiche.
Il tessuto sociale e il benessere delle persone dipendono dalla nostra capacità di costruire una globalizzazione equa”, ha aggiunto la Kingo durante la conferenza virtuale di due giorni dei leader dell'UN Global Compact che si è tenuta a luglio.
Accordo di Parigi e obiettivi
Alla conferenza ha partecipato anche Mark Carney, ex governatore della Banca d'Inghilterra, il quale ha dichiarato che la crisi da Covid-19 ha dimostrato quanto sia urgente affrontare il riscaldamento globale. "Questa è una crisi che ha coinvolto il mondo intero e dalla quale nessuno può isolarsi", ha sottolineato, aggiungendo che le aziende dovrebbero fornire informazioni ai consumatori su come intendano raggiungere l’obiettivo ‘emissioni nette zero’ entro il 2050.
All’UN Global Impact infatti aderiscono oltre 10mila aziende, che si sono impegnate a ridurre la propria impronta ecologica e centrare gli obiettivi dell’accordo di Parigi. L'84% delle aziende che partecipano al programma delle Nazioni Unite sta agendo per raggiungere gli obiettivi ma meno della metà ha incorporato gli obiettivi all’interno del proprio core business.
“La comunità umana è completamente interconnessa e interdipendente”, ha concluso Kingo. “Senza solidarietà, soprattutto verso i più vulnerabili, perderemo tutti. Stiamo pagando il prezzo di chiudere un occhio davanti alle evidenti ingiustizie nel mondo”.