Curare naturalmente l'anima nel Parco Nazionale d'Abruzzo
Siamo andati nella regione dopo il terremoto, per visitare una delle prime aree protette italiane. E capire, o meglio, ricordarci, che la bellezza che abita il nostro paese è di quelle che ti entrano dentro. Per restarci
Il Parco Nazionale d'Abruzzo, pura bellezza
Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, il turismo in Abruzzo ha subito un contraccolpo forte a livello turistico, che ha interessato in parte i parchi del Gran Sasso-Monti della Laga, della Majella e quello d'Abruzzo.
Per informazioni dettagliate e valide sullo stato di salute della regione, potete ricorrere a 3e32, blog dedicato al sisma del 6 aprile 2009, con attività di coordinamento per la rinascita della città e galleria immagini. Qui, ora, torniamo al Parco Nazionale d'Abruzzo, perché è una ricchezza di cui molti italiani non sono consapevoli. Nasce nel 1922, si estende sul crinale appenninico tra l'Abruzzo, il Lazio e il Molise. Vette rocciose che superano i 2000 metri, foreste in cui respirano faggi, pini neri e non solo. Una piccola guest star, l'iris della Marsica (conosciuto anche con il nome di giaggiolo). L'etimologia di questa magnifica orchidea si ricollega alla parola "arcobaleno", il che la dice lunga sulla bellezza dell'esemplare, sulle sue splendide corolle.
E la fauna, splendida fauna: l'orso bruno marsicano, la volpe, la raganella, il falco pellegrino, la vipera dell'Orsini, il picchio dorso bianco, la salamandra giallonera, l'ululone dal ventre giallo, la rosalia alpina e una vastissima rosa di diverse farfalle.
Le stagioni nel Parco Nazionale d'Abruzzo
Terminata l'emergenza neve, che i servizi del Parco Nazionale d'Abruzzo, e in particolare quelli di Sorveglianza e Tecnico, hanno saputo gestire con grande efficienza, il parco riprende e fa il punto della situazione. Le Guardie del Parco hanno seguito costantemente branchi dai 20 ai 60 animali (uno nel Molise di 120). Siamo stati felici di sapere che, nonostante gli allarmismi delle ultiem settimane, almeno i servizi scientifici del Parco hanno ribadito che le nevicate di queste settimane, per quanto intense e durature, rientrano nella ciclicità della natura; d'inverno si attua una selezione naturale inevitabile.
Godersi le quattro stagioni del Parco Nazionale è un'esperienza unica. In primavera potrete osservare le fioriture dei pascoli, in estate tenete d'occhio i camosci sulle vette e il volo delle giovani aquile, in autunno i cervi, i colori delle chiome, gli orsi poco prima del letargo. Sempre al sito ufficiale del Parco Nazionale troverete informazioni su come arrivare, su eventi, luoghi dove mangiare e dormire.
Noi suggeriamo caldamente una spedizione tra queste montagne: muovere il corpo in questo ambiente, camminare, respirare quest'aria è un'esperienza bellissima; sia che decidiate di fare escursioni a tema, programmi di trekking, escursioni in montagna giornaliere. L'Ente Parco attraverso il proprio CEA e attraverso la collaborazione con le Associazioni e Cooperative del territorio che si occupano di Educazione Ambientale organizza sempre nuovi ed efficaci programmi di didattica ambientale per tutte le fasce di età. Infine, consigliamo anche di darsi alla dieta locale, assaggiare le prelibatezze del luogo, perdersi tra tartufi, trote fario, ricotte locali, i funghi, gli spinaci selvatici. Cucina pura, vera, squisita tutta da gustare in questo parco che si colloca tra i 5 più belli d'Europa.
Immagine | Parco Nazionale d'Abruzzo