Intervista

Riciclo dei rifiuti: l'eco-design è fondamentale

L'Italia è un caso virtuoso nel riciclo degli imballaggi. Ora la sfida è migliorare il packaging dei prodotti immessi sul mercato. Abbiamo intervistato Conai, il consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi.

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I benefici diretti del riciclo in Italia, nel 2019, hanno superato il miliardo di euro in valore economico. A renderlo noto è CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi.

Secondo i dati del Consorzio, grazie al recupero e al riciclo del packaging si è evitata l’emissione di CO2 pari a quella di 10 mila tratte aeree Roma-New York andata e ritorno e in vent’anni di riciclo si è evitato al Paese il riempimento di 160 nuove discariche.

Ne parliamo con Simona Fontana, Responsabile Centro Studi e Area Prevenzione CONAI. 
 

Quali sono i numeri del riciclo in Italia?

Il riciclo degli imballaggi rappresenta un successo nazionale. L’Italia è infatti seconda solo alla Germania in Europa per riciclo pro-capite dei rifiuti di imballaggio: oggi il Paese ricicla il 70% degli imballaggi immessi al consumo e, se consideriamo anche il recupero energetico, possiamo affermare che oltre l’80% degli imballaggi in Italia evita la discarica.

Il sistema CONAI contribuisce per il 50% al risultato nazionale di riciclo, occupandosi prioritariamente del riciclo degli imballaggi presenti nella raccolta urbana, quelli più eterogenei e complessi da trasformare in nuove materie prime.
 

Avete di recente presentato il Green Economy Report, che ha ricevuto il plauso anche del ministro Patuanelli. Quali sono i risultati raggiunti di recente dal riciclo degli imballaggi?

Il nostro Green Economy Report illustra come i benefici diretti del riciclo che fa capo al sistema CONAI in Italia, nel 2019, abbiano superato il miliardo di euro. Il valore economico della materia recuperata grazie al riciclo è di 402 milioni di euro.

Quello dell’energia prodotta da recupero energetico raggiunge i 27 milioni di euro. L’indotto economico generato dalla filiera è invece di 592 milioni di euro.

Tutto questo per un risparmio di materia prima vergine che, nel 2019, è stato pari al peso di 440 torri Eiffel: ossia 4 milioni e 469mila tonnellate.

È stato così possibile evitare l’emissione di oltre 4 milioni e 300mila tonnellate di CO2. Un quantitativo impressionante, se pensiamo che corrisponde alle emissioni generate da circa 10mila tratte aeree Roma-New York andata e ritorno.
 

Dato che il riciclo si poggia sensibilmente sugli imballaggi, quanto è importante l'eco-design?

In premessa, tengo a ricordare come gli imballaggi rappresentino circa il 30% dei rifiuti urbani, e l’8% del totale dei rifiuti prodotti in Italia.

L’eco-design resta comunque fondamentale, se parliamo di packaging: la maggior parte degli impatti (si stima oltre l’80%) che un imballaggio avrà sull’ambiente durante tutto il suo ciclo di vita si definisce nella fase della sua progettazione.

Per questo è essenziale studiare nuovi pack sempre più sostenibili, facilmente riciclabili, o che usino materia riciclata, che siano più leggeri... è una delle strade che permetterà al Paese di far fronte agli obiettivi sempre più sfidanti che l’Europa ci mette davanti entro il 2030.
 

Cosa si sta facendo a livello pratico in Italia per incentivare la realizzazione di packaging sostenibile?

CONAI ha scelto di contribuire alla diffusione di pack sempre più sostenibili attraverso una serie di iniziative. Da diversi anni promuoviamo un Bando per l’eco-design: premiamo le aziende che hanno rivisto i loro imballaggi in chiave sostenibile. In palio ci sono 500.000 euro.

Abbiamo poi messo a disposizione delle aziende un nuovo strumento di eco-design: il nostro EcoD Tool, un software che guida le aziende nella valutazione ambientale dei loro pack. Grazie all’EcoD Tool, i benefici dell’eco-design vengono valutati grazie ad un’analisi Life-Cycle Assessment semplificata, e misurati in termini di risparmio energetico, idrico, di riduzione delle emissioni di CO2, di materia prima seconda generata e di circolarità.

Non posso dimenticare “Progettare Riciclo”, una piattaforma web che abbiamo creato per la consultazione pubblica e la diffusione di vere e proprie Linee Guida sul design-for-recycling degli imballaggi.
 

Ci sono progetti relativi anche alle etichette?

Certo. Abbiamo messo a punto E-PACK, un servizio online che supporta le imprese nel progettare imballaggi eco-efficienti, anche con riferimento all’etichettatura ambientale.

Dal mese di settembre 2020, con i nuovi obblighi imposti dalla normativa europea, quello dell’etichettatura ambientale sta diventando un tema sempre più caldo, che necessita di maggiore chiarezza in tempi rapidi ed è per questo che abbiamo promosso una consultazione pubblica su una prima versione delle Linee Guida e il 16 dicembre ne presenteremo l’esito.

Siamo poi convinti che, in Italia, per stimolare ulteriormente la circolarità dei materiali di imballaggio, sarebbero anche necessari incentivi fiscali per chi sceglie materia riciclata. Soprattutto oggi che il suo valore di mercato si sta pericolosamente abbassando.
 

Di recente avete premiato le aziende che si sono distinte per la loro proposta di imballaggi sostenibili. Come è andata?

Nel 2020 CONAI ha ammesso al Bando per l’eco-design e premiato 160 casi, presentati da 92 aziende, su un totale di 289 casi candidati.

Nonostante l’emergenza sanitaria, i numeri sono stati superiori rispetto a quelli del Bando 2019. Ne siamo molto contenti. Quattro aziende, poi, hanno vinto il Premio speciale Innovazione Circolare.

  • Luceconcept per il Riutilizzo: ha creato un nuovo imballaggio costituito da una box in polietilene espanso a bassa densità con cento fori per il posizionamento di cento moduli LED, sovrapponibili e soprattutto riutilizzabili al termine di ogni ciclo di utilizzo.
  • Duracell è stata premiata per la Facilitazione delle attività di riciclo: ha modificato l'imballaggio primario delle pile AA 6 eliminando la valva in plastica per una soluzione 100% cartoncino, riducendo così anche ingombro e peso dell'imballaggio secondario.
  • HIPAC ha vinto nella categoria dell’Utilizzo di materiale riciclato grazie a un nuovo film estensibile tecnico e innovativo che usa almeno il 60% di materia prima seconda e che nonostante questo ne riduce lo spessore; di norma invece l’uso di materia riciclata nel film richiederebbe un aumento di peso.
  • Geox invece ha ricevuto il premio per le applicazioni E-commerce: ha sviluppato un algoritmo che ottimizza la scelta degli imballaggi, permettendo di optare per quello più idoneo per ogni singolo prodotto che deve essere spedito e riducendo così al minimo i volumi dei pack.