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La storia d'amore di due cicogne nella Piana pisana

Le cicogne bianche sono tornate a nidificare in Toscana dopo secoli: ma c'è una strana coppia che si ama oltre le distanze e ogni anno (dal 2007) si incontra per mettere al mondo i propri piccoli.

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©Associazione Gaia

Nell'alta Toscana le cicogne arrivano davvero. Succede dal 2005 da quando una coppia di cicogne bianche ha scelto Fucecchio (FI) per nidificare su un traliccio. Gli appassionati e gli esperti confermano che questa varietà di uccello migratore non si fermava da queste parti da secoli

 

Negli ultimi anni le coppie sono aumentate: certo, si parla ancora di numeri esigui - 160 coppie in diverse regioni, tra cui la Toscana secondo il portale delle Aree umide della Toscana settentrionale -, ma con tutto l'impegno di incrementare l’insediamento di altri individui nel futuro prossimo. 

 

Ad esempio puntando sulla conservazione delle aree naturali protette e delle zone umide come scrigno di biodiversità. Nel Centro Carapax di Massa Marittima, ad esempio, è nata diversi anni fa la protagonista di una speciale storia d'amore. 

 

L'amore oltre le distanze delle cicogne bianche della Piana pisana

Chi abita il territorio della Piana pisana inizia ad alzare lo sguardo, speranzoso, verso marzo. E puntualmente l'incontro avviene: lui e lei si ritrovano dopo un lungo inverno di attesa e stanno insieme fino alla fine dell'estate, quando per uno dei due è tempo di migrare. 

 

Lei è una cicogna bianca nata in cattività nel Centro Carapax di Massa Marittima e non conosce luoghi oltre le oasi e le aree umide dove è stata accudita e cresciuta.

 

Lui, invece, è un maschio migratore: il richiamo è quello di partire col gruppo secondo quanto gli è stato insegnato sin da piccolo dai genitori, il suo comportamanto è gregario quando si unisce allo stormo durante i lunghi viaggi vigratori mentre preferisce una "vita di coppia" solitaria nella fase riproduttiva.

 

L'amore è però sbocciato e questa strana coppia si dà appuntamento ogni primavera per coronare il desiderio di famiglia. 

 

"Intorno al mese di marzo la coppia si dà appuntamento - spiega Francesca, naturalista e fondatrice dell'associazione Gaia, che si occupa di divulgazione e didattica del patrimonio ambientale e storico locale -. Succede dal 2007 e da allora questi due esemplari si ritrovano ogni anno. 

 

Da questo accoppiamento nascono nel mese di giugno i piccoli che s'involano verso luglio, iniziano a esplorare i dintorni a estate inoltrata e poi insieme al papà partono diretti verso l'Africa. 

 

Questa è davvero una coppia speciale, si tratta infatti di un comportamento non comune per questa specie. Il fatto straordinario è che quando è tempo di riprodursi, i due uccelli si incontrano aspettandosi a vicenda per non più di qualche giorno, è come se sentissero l'una l'arrivo dell'altro".  

 

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©Associazione Gaia

L'impegno dell'associazione Gaia

Francesca è una naturalista e amante di questo territorio. Insieme alle due amiche Federica (geologa) e Silvia (archeologa) ha fondato nel 2005 l'associazione Gaia, per la valorizzazione e la tutela del patrimonio naturalistio e storico maremmano e non solo lavorando col pubblico sui territorori e con le scuole.  

 

E' anche grazie ad attività come la sua se oggi, in Toscana, è possibile ammirare il ritorno di questi eleganti esemplari nel nostro Paese: il comportamento di chi vive il territorio e dei visitatori che, sempre più rispettosi amano osservare e conoscere la natura intorno a loro, ha contribuito ad alimentare le iniziative per attirare l'insediamento di queste specie.   

 

Il lavoro dei volontari e degli esperti come Francesca, inoltre, è quello di ripristinare l'Italia come tappa privilegiata dell'itinerario migratorio di questi volatili oltre che trasmettere una passione per la natura in grado di dare grandi gioie e soddisfazioni. Un lavoro che non permette sempre di ricevere il giusto riconoscimento per il valore che offre alla collettività, come invece meriterebbe. 

 

"In natura le differenze spariscono - spiega la naturalista -: di fronte a un sentiero illuminato da mille lucciole anche gli adulti restano incantati come bambini. Il nostro auspicio è che proprio da piccoli si incominci a incuriosirsi e a frequentare i luoghi immersi nella natura permettendo ai bambini di ascoltare i suoi suoni che sono un momento di crescita anche culturale. Nell'osservazione della natura, inoltre, si riscopre il senso dell'attesa: nel birdwatching come nella fotografia naturalistica niente è scontato e bisogna saper attendere co rispetto". Proprio come ci insegna questa speciale (e bellissima) storia d'amore.