Torino: verso una città vegetariana e vegana
Torino. La nuova giunta comunale dichiara l'intenzione di promuovere la dieta vegetariana e la dieta vegana. Primo caso in Italia, questa scelta sembra incontrare i favori dei cittadini. Vediamone i motivi
Sulla falsariga di Barcellona città vegan-friendly, Torino diventa la prima città italiana vegetariana e vegana.
Di cosa stiamo parlando? La nuova giunta comunale ha deciso di scommettere su questa tendenza alimentare e di dedicare una maggiore cura all’alimentazione e alla diffusione di una più completa informazione alimentare.
Nonostate il prevedibile allarmismo che si solleva di norma in questi casi pioneristici, non c’è dietro nessuna forzatura, nessuna imposizione, nessuna “religione”: il programma della giunta comunale parla chiaro annunciando la volontà di promuovere la dieta vegetariana e quella vegana sul territorio torinese.
Dietro questa scelta non ci sono prese di posizione ideologiche o interessi economici, ma studi di settore che hanno rivelato quanto le diete vegetariana e vegana siano altamente sostenibili se paragonate a quella onnivora ortodossa.
I costi degli allevamenti per la produzione di carne e latticini infatti diventano sempre più alti, sia in termini economici diretti, che in termini di danni ambientali dati dalla produzione di cibo per il bestiame, dallo stoccaggio degli escrementi, che divengono in breve tempo tossici e inquinano irrimediabilmente la falda acquifera, e proprio in termini di acqua, visto che produrre un chilo di carne richiede notevoli quantità di acqua.
Lotta all’inquinamento anzitutto e presa di coscienza di scelte consapevoli e sostenibili.
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Città vegetariane, una nuova tendenza
Non è un mistero che altre grandi città, come Barcellona, si siano avviate su questo cammino, e che intere nazioni, come l’Olanda si siano proposte di eliminare del tutto gli allevamenti e la produzione di carne entro 20 anni.
Ma torniamo a Torino: la sindaca rassicura tutti, non ci saranno rivoluzioni forzate nelle mense scolastiche né epurazioni, favoritismi o bonus pro veg; si tratterà, molto intelligentemente, di promuovere una corretta informazione, completa, bilaterale, di modo che i singoli abbiano la possibilità di fare scelte consapevoli in accordo con la loro libertà individuiale.
Non solo alimentazione sana quindi, ma anche sostenibile. Cosa accadrà agli allevamenti e ai produttori storici di carni, salumi e formaggi?
Questo lo decideranno i cittadini con le loro scelte, democraticamente, facendo la spesa e avendo l’opportunità di fornirsi di ogni tipo di prodotti, nessuno dei quali sarà particolarmente favorito o sfavorito.
Torino si rivela la prima città italiana sensibile a questi temi, al passo coi tempi, aperta a questioni sociali ed etiche dei nostril tempi.
Perché Torino?
Non è un caso che accada a Torino, dove da almeno quindici anni si tiene il noto Veg Festival e dove il numero di attività commerciali come negozi e ristoranti legati alle realtà vegetariane, vegane e biologiche sono aumentati con successo a dismisura negli ultimi anni, entrando in pianta stabile come parte del tessuto sociale, a testimoniare una tendenza già presente nella coscienza dei torinesi.
Da qui parte infatti l’iniziativa, da una domanda sociale costante e presente in Torino che non può semplicemente essere ignorata; qui pare esserci il substrato giusto, a livello cittadino e comunale, per la promozione di una filosofia che è parte della promozione della cultura ambientale e degli stili di vita sostenibili in modo diretto.
Questa promozione dell’alimentazione vegetariana e vegana si piazza infatti in un collage di attività ben più ampio, che comprende anche il concetto di rifiuti zero, l’economia circolare, la diminuzione del consumo del suolo, e altre iniziative atte a promuovere la salute dei cittadini e la bellezza della città.
Osteggiata dai produttori di carne ma lodata da molti giornali esteri, la nuova giunta comunale di Torino rappresenta una fase sperimentale nel tessuto sociale italiano che è bene salutare con favore e tenere d’occhio, potrebbe essere solo l’inizio di una grande nuova tendenza ed esperienza.
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