5 asana di equilibrio per migliorare la concentrazione
Sono giorni di esami e dunque di studio "matto e disperatissimo": aiutatevi con lo yoga e le sue posizioni di equilibrio per trovare la giusta concentrazione, indispensabile per un apprendimento fruttuoso e rapido
Accedere a quel territorio interiore ove regna la calma perpetua è molto difficile: coloro che sono riusciti a sfiorarne le porte affermano l’esistenza di una sorgente di serenità pura, indipendente dagli accadimenti della vita proprio dentro di noi.
Se il raggiungimento di questa pace segna una tappa fondamentale della crescita personale, esistono delle discipline che ci danno una mano ad imboccare la strada giusta, a metterci sul sentiero maestro.
Tra di esse c’è sicuramente lo yoga, una pratica ottima per coltivare questo stato di equilibrio incrollabile, fondamentale per rimanere concentrati su noi stessi, sui nostri obiettivi e sulle cose veramente importanti.
Vediamo come agisce sulla concentrazione, grazie alle sue posizioni di equilibrio.
Yoga per la concentrazione: asana per l'equilibrio
Nella maggior parte dei tipi di yoga il primo strumento di indagine è quello corporeo: si parte dai muscoli, dalle articolazioni, dalle ossa per scendere in profondità.
L’assunto base su cui si fonda questo tipo di percorso risiede nella convinzione che agire sul corpo significa agire sullo stato mentale (e viceversa) e che l’uno influenza l’altro in un dialogo costante e fertile.
Pertanto, un approccio fisico, non è mai unicamente fisico ma, inevitabilmente, va a coinvolgere anche la mente, plasmandola.
Tornando al tema dell’equilibri, nello yoga esiste un repertorio ampio di posizioni di equilibrio, utilissime per migliorare la concentrazione e per raffinare il nostro livello di focalizzazione.
Ve ne presentiamo 5.
Posizione dell’albero (Vrikshasana)
Questo asana prevede un bel ventaglio di posizioni intermedie, dunque è molto adatto anche agli anziani o alle donne in gravidanza, nelle sue versioni iniziali.
La posizione dell'albero esegue portando tutto il peso sul piede destro e appoggiando il tallone sinistro sul malleolo destro. Se la posizione risulta confortevole, alzare il piede sinistro e poggiarlo sul polpaccio o, ancora nell’interno coscia.
Le braccia sono piegate con le mani giunte palmo contro palmo, oppure sollevate oltre il capo se si desidera coinvolgere maggiormente la schiena.
Ripetere dall’altra parte.
Posizione dell’aquila (garudasana)
Asana intenso e coinvolgente per gli arti inferiori. Da eseguire con cautela se si hanno problemi o fragilità alle articolazioni delle gambe.
Si parte spostando tutto il peso a destra, piegando leggermente la gamba. La gamba sinistra si accavalla sulla destra in modo semplice (ovvero analogo a quando stiamo seduti con le gambe accavallate) oppure stringendo l’accavallatura finchè non sarà possibile al piede sinistro bloccarsi con la caviglia destra.
Le braccia possono portarsi semplicemente con il palmi a contatto oppure incrociati anch’essi come le gambe: piegare le braccia in modo che i palmi siano uno di fronte all’altro e perpendicolari al terreno. Poi il gomito destro si porta nell’incavo del sinistro e, se possibile, proseguire la torsione fino a portare le mani palmo contro palmo.
Flettere la gamba di appoggio e portare il busto in avanti, nei limiti delle proprie possibilità.
Cambiare l’incrocio di gambe e braccia
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Posizione del Signore della danza (natarajasana)
Un’altra posizione in piedi: dopo esserci piegati in avanti per la posizione dell’aquila, ecco ora una bella espansione all’indietro.
Partire sempre portando tutto il peso sulla gamba destra. Alzare il piede sinistro in modo tale da afferrarne il dorso con la mano sinistra, la mano destra si allunga in alto. Da questa posizione di partenza, si procede allontanando gradualmente il tallone sinistro dal gluteo e portando il petto in avanti, fino a raggiungere la posizione finale.
Ripetere con l’altra gamba.
Posizione della mezza luna (ardha chandrasana)
Una posizione meno usuale delle precedenti che sarà utile per variare la pratica e sperimentare sensazioni corporee nuove.
Questo asana può essere agganciato attraverso svariate strade. Noi vi proponiamo di farlo partendo dalla posizione del guerriero III (tra l’altro un altro asana di equilibrio) con base a terra il piede destro: mantenendo il più possibile l’orizzontalità della postura, allungare il braccio destro finchè la punta delle dita sfiori il terreno. La gamba sinistra resta sollevata e l’anca si apre. La mano sinistra può portarsi sul fianco, oppure puntare al soffitto in ideale proseguimento del braccio proteso a terra.
Eseguire anche con l’altra gamba.
Posizione del corvo (bakasana)
Chiudiamo questa breve carrellata con una posizione di equilibrio sulle braccia, generalmente riservate agli allievi più avanzati.
La posizione del corvo parte dalla posizione della ghirlanda (malasana) con i palmi a terra. A questo punto, piegare i gomiti e portare gli avambracci perpendicolari al pavimento e le braccia parallele. Si crea così la sede per portare le ginocchia sulle braccia, ovvero appoggiate in prossimità dell’incavo delle ascelle: si staccano così i piedi da terra e la posizione spicca il volo. Lo sguardo è in avanti.